A San Severo lo scorso 16 luglio 2013, come da tradizione, ha avuto luogo la festa in onore della Beata Vergine del Carmelo, patrona dei muratori e degli artigiani, una delle più sentite dalla popolazione locale per la quale la più importante è quella patronale in onore di Maria SS. del Soccorso che si tiene nel periodo comprendente la III domenica di maggio.

La data del 16 luglio, scelta dalla Chiesa per la solennità della Madonna del Carmine, è quella dell’anno 1251 in cui, secondo la tradizione religiosa, si verificò l’apparizione della Vergine a San Simone Stock (Aylesford, 1165 circa – Bordeaux, 16 maggio 1265), sacerdote inglese che fu il VI Priore Generale dell’Ordine Carmelitano e che venne proclamato patrono dello stesso. Durante tale apparizione la Vergine consegnò al santo uno scapolare, a voler significare la sua protezione sull’Ordine Carmelitano, e gli rivelò che coloro che lo avessero indossato sarebbero stati liberati dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.

Le origini della festa del Carmine a San Severo risalgono agli anni immediatamente successivi al 1648 quando i Carmelitani si insediarono presso la Chiesa di S. Croce al Mercato, gravemente danneggiata dal terremoto del 1627. Costoro costruirono tra le sue rovine una cappella in onore della Beata Vergine del Carmelo e vi esposero alla venerazione dei fedeli un quadro dipinto ad olio su tela e riproducente la Madonna Bruna che si venera nella Basilica del Carmine Maggiore a Napoli. Il relativo culto ebbe subito presa nella popolazione sanseverese dell’epoca e continuò anche dopo la soppressione dei piccoli conventi, operata da papa Innocenzo X nel 1652, che costrinse i carmelitani ad allontanarsi da quel luogo religioso che andò sempre più degradandosi. Ma solo a partire dal 1681 fu possibile ricostruire la chiesa dopo che l’antica confraternita dei “Confrati della Chiesa di S. Croce al Marcato” chiese ed ottenne l’assegnazione del tempio per ripararlo dall’allora vescovo diocesano mons. Carlo Felice de Matta. Nel 1684 venne eretta canonicamente l’Arciconfraternita del Carmine, costituita prevalentemente da artigiani e muratori, che affiancò quella dei suddetti confrati presso la chiesa che, appena ricostruita in forme barocche, venne finalmente intitolata a S. Maria del Carmine.

Nel 1790 l’Arciconfraternita del Carmine, decise di sostituire sull’altare maggiore il quadro seicentesco, sopra descritto, con una scultura che commissionò ai fratelli Michele e Gennaro Trillocco, artisti napoletani che furono allievi del celebre scultore Giuseppe Sammartino. Costoro realizzarono, su bozzetto del loro maestro, una statua lignea policroma di grande pregio ed espressività che ritrae la Beata Vergine del Carmelo su una nuvola nel momento della sua apparizione a S. Simone Stock (non presente nella scultura), mentre con la mano destra gli consegna lo scapolare e con la sinistra sorregge il Bambino nudo e con le gambe incrociate che tiene tra le mani un analogo scapolare.

Ma la consuetudine di festeggiare la Madonna del Carmine con una processione accompagnata lungo il percorso dall’accensione delle batterie ebbe inizio probabilmente nei primi decenni del secolo XIX quando l’itinerario ricalcava quello del giro interno delle mura oggi non più esistenti, mentre quello attuale si snoda, dagli inizi del secolo appena trascorso, all’esterno di esse ed intorno al centro storico.

I festeggiamenti che la Città di San Severo ha tributato alla Beata Vergine del Carmelo si sono svolti anche quest’anno (2013), come da consuetudine, secondo un programma religioso ed uno civile.

Gli eventi religiosi più significativi prima della processione sono stati: la novena dal 6 al 13 luglio:
- la solenne concelebrazione eucaristica del 14 luglio tenutasi a partire dalle ore 19 in Largo Carmine, dinanzi alla chiesa ornata dalle luminarie, e presieduta dal vescovo della Diocesi di San Severo, mons. Lucio A. Renna, anch’egli proveniente dall’Ordine Carmelitano, con la presenza delle autorità locali;
- la sante messe solenni delle ore 19 del 15 luglio, con l’esposizione del SS. Sacramento ed il canto del Te Deum, e delle ore 10 del 16 luglio, presieduta da mons. Umberto Pratticchizzo.
Le funzioni religiose della novena e dei giorni della festa sono state animate dai canti della Schola Cantorum T.O.C. di “Maria SS. del Carmelo”, diretta dal m° Michele Angeloro.

Dal punto di vista civile, prima della processione sono stati degni di nota i seguenti eventi: l’accensione delle luminarie dinanzi alla Chiesa di S. Maria del Carmine all’inizio della novena (sera del 6 luglio);
il “lancio di bombe” (spettacolo pirotecnico) al mattino del 15 e del 16 luglio e l’accensione delle batterie serali in Largo Carmine (14 e 15 luglio); il concerto della cover band Renzo Arbore – Renato Carosone, tenutosi il 15 luglio dalle ore 21 con la partecipazione della cantante Tiziana Rivale, ospite speciale; l’intrattenimento marciale del “Concerto Bandistico Daunia in Musica”, tenutosi nel pomeriggio del 16 luglio. Gli eventi elencati sono stati offerti soprattutto dalle ditte edili sanseveresi, essendo la Madonna del Carmine patrona dei muratori.

Il momento più atteso è stato senz’altro quello della processione della pregevole statua lignea della Beata Vergine del Carmelo, sistemata su un basamento in stile neoclassico e partita dall’omonima chiesa nel tardo pomeriggio del 16 luglio, al termine della santa messa delle 18:30, celebrata da mons. Michele Farulli, parroco della Chiesa di San Severino abate, da cui dipende la Chiesa del Carmine. L’uscita della statua della Madonna del Carmine dalla rispettiva chiesa è stata salutata dall’accensione di una batteria pirotecnica nell’antistante Largo Carmine e nella contigua Piazza Aldo Moro. La processione, che è stata accompagnata dall’omonima confraternita, dal Terz’Ordine Carmelitano e dai fedeli, ha dunque iniziato a percorrere il suo itinerario in Via Tiberio Solis fino a raggiungere la Piazza Luigi Allegato. Qui ha effettuato una sosta dinanzi alla Casa di Riposo Concetta Masselli dove ha ricevuto l’omaggio dei suoi ospiti e del personale in servizio e c’è stato un momento di preghiera. A ciò ha fatto seguito l’accensione di una enorme batteria nella suddetta piazza, dopodiché la processione ha ripreso il suo percorso stabilito e nelle strade e nelle piazze ad esso adiacenti sono state accese altre batterie pirotecniche di differenti dimensioni, caratteristiche ed effetti scenografici. L’ultima di esse è stata allestita di nuovo in Largo Carmine e Piazza Aldo Moro ed ha dato spettacolo alla conclusione della processione e prima del rientro in chiesa della statua sacra.

Come da consolidata e mai tramontata tradizione sanseverese, l’accensione di ogni batteria è stata preceduta è fiancheggiata dall’immancabile corsa dei fujenti, persone soprattutto giovani che, sprezzanti del pericolo, hanno corso a brevissima distanza dalle esplosioni in sequenza, divertendosi collettivamente ed indossando tute o giubbini a manica lunga, col cappuccio o la bandana sulla testa, per proteggersi dalle bruciature mentre gli auricolari sono loro serviti per attutire i forti rumori. Attorno ad essi il tripudio della folla festante ha animato ulteriormente lo scenario di ogni batteria durante l’accensione.

In tarda serata, alle ore 22:30 c’è stata una spettacolare batteria in Corso Garibaldi e a seguire un’esibizione canora e musicale del complesso “Carpino Folk Suoni di Sotto” in Piazza Aldo Moro. I festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine sono stati conclusi dallo spettacolo di fuochi d’artificio di Via Mario Carli, alla periferia nord della città, iniziato a mezzanotte.

Il presente fotoreportage è integrato dalle sottostanti otto immagini che ritraggono:
- la pregevole ed espressiva statua lignea policroma della Madonna del Carmine, scolpita nel 1790 dei fratelli Michele Gennaro Trillocco, artisti napoletani allievi di Giuseppe Sammartino, per conto della relativa confraternita sanseverese che la collocò sull’altar maggiore dell’omonima chiesa al posto del dipinto del XVII secolo (olio su tela) riproducente l’icona della Madonna Bruna della Basilica del Carmine Maggiore di Napoli (foto n. 1);
- il momento in cui la sacra scultura viene incensata, subito prima della sua uscita processionale, da mons. Michele Farulli, parroco della Chiesa di San Severino abate, da cui dipende la Chiesa del Carmine (foto n. 2);
- lo stendardo dell’Arciconfraternita del Carmine, eretta canonicamente nel 1684, mentre è accompagnato in processione dalle relative consorelle (foto n. 3);
- la statua della Beata Vergine del Carmelo mentre è condotta in processione dai relativi confratelli in Via Tiberio Solis (foto n. 4);
- l’accensione della batteria di Piazza Luigi Allegato, con la corsa dei fujenti (foto nn. 5-6);
- la batteria di Via Sicilia prima della sua accensione con la folla in attesa dello spettacolo pirotecnico (foto n. 7);
- l’accensione della medesima batteria fiancheggiata dai fujenti (foto n.8).

 
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