Alle ore 6 del mattino del 3 aprile 2015, Venerdì Santo, a San Severo, città principale dell’Alto Tavoliere, si è rinnovato in Piazza Nicola Tondi (Piazza Castello) il commovente e scenografico rito dell’Incontro tra il Cristo flagellato alla colonna e la Madonna Addolorata, ricco di suggestioni e di pathos a cui si sono aggiunti gli cambiamenti delle luci e dei colori del cielo, dall’ora blu all’alba vera e propria, ed il conseguente spegnimento della pubblica illuminazione.

La statua del Cristo flagellato alla colonna, scolpita nel 1790 dall’artista Gregorio Palmieri, era già uscita in processione alle ore 4 dalla Chiesa della SS. Trinità, ad opera dei confratelli dell’Arciconfraternita del SS. Rosario, vestiti di bianco, incappucciati, con un cordone rosso in vita dal quale pendeva una corona del Rosario. Costoro hanno dapprima condotto la statua nella Chiesa di Santa Maria della Libera dov’è rimasta fino alle ore 5:45 circa, quando ha ripreso il suo cammino percorrendo Via Filippo D’Alfonso che collega la chiesa alla suddetta storica piazza.

La settecentesca statua dell’Addolorata, realizzata dal sanseverese Sebastiano Marrocco e vestita elegantemente di nero con ricami d’oro, è invece partita dalla Chiesa di Santa Maria della Pietà, o dei Morti, ed è stata condotta verso la stessa piazza dai confratelli dell’Arciconfraternita dell’Orazione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo, vestiti di nero ed incappucciati.

I membri dell’Arciconfraternita del Soccorso, vestiti di bianco, incappucciati e con un cordone celeste in vita, sono invece partiti dal rispettivo santuario mariano ed hanno condotto in piazza un’enorme e pesante Croce verniciata di nero, recante sul braccio superiore il cartiglio con la scritta INRI, fino a sostare dinanzi al settecentesco Palazzo Recca.

Attesi da numerosissime persone, i confratelli del Rosario con il simulacro del Cristo flagellato ed i dirimpattai confratelli dell’Orazione e Morte con il simulacro dell’Addolorata hanno dunque iniziato, all’ora stabilita, le loro rispettive corse contrapposte per l’Incontro, che si sono bruscamente e quasi contemporaneamente arrestate quando i confratelli del Soccorso hanno innalzato la loro Croce lignea nera, mente il cielo era intensamente colorato di blu. Le due statue, separate da questa Croce, sono rimaste ferme l’una di fronte all’altra per circa quaranta minuti, insieme ai rispettivi confratelli ed alle persone presenti. Durante questa lunga sosta di preghiera e di penitenza, è stata inizialmente intonata, nell’istante dell’Incontro, la tradizionale canzoncina dell’Addolorata, intitolata “A questo fiero tronco”, da parte del coro dei bambini accompagnato dalla banda musicale. Poi il vescovo diocesano, mons. Lucio A. M. Renna, affacciato ad un balcone dello stesso Palazzo Recca, ha tenuto il proprio discorso facendo riferimento anche agli attuali e diversi mali che affliggono le comunità cristiane nel mondo e quella sanseverese.

Al termine del discorso del vescovo, quando ormai era sopraggiunta l’alba, i simulacri hanno cessato di restare immobili di fronte alla Croce che è stata nel frattempo abbassata. Dunque ha avuto inizio una suggestiva processione nella quale si sono susseguiti il corteo dell’Arciconfraternita del Rosario col Cristo flagellato alla colonna, quello dell’Arciconfraternita del Soccorso con la Croce lignea nera e quello dell’Arciconfraternita dell’Orazione e Morte con l’Addolorata. Ognuno dei tre cortei è stato introdotto da una croce con i simboli della Passione. Dopo aver interessato alcune strade del centro storico senseverese, lungo il giro esterno di quelle che erano le mura di cinta, il cammino processionale si è concluso con il rientro dei tre simulacri nelle rispettive chiese da cui erano partiti e che li custodiscono.

In serata, verso le ore 18:30, dalla Chiesa di Santa Lucia è partita la processione dei rispettivi simulacri del Cristo Morto e Vergine Dolorosa, alla quale hanno provveduto i confratelli del SS. Sacramento, operanti presso la chiesa stessa. Invece nella Chiesa di Santa Maria della Pietà, dopo la rituale ora della Desolata, la statua dell’Addolorata che ha preso parte all’Incontro dell’alba col Cristo flagellato alla colonna, è stata spogliata, da parte dei Confratelli dell’Orazione e Morte, dei fastosi abiti del mattino e rivestita di quelli più semplici, sempre neri. Quindi è stata posata direttamente sul pavimento, ai piedi dell’altare maggiore, per riceve “le condoglianze” dei fedeli che le hanno baciato le mani.

Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti sei immagini che raffigurano:
l’Incontro tra il simulacro del Cristo alla colonna e quello dell’Addolorata, separati dalla Croce, sia durante l’ora blu (foto n. 1) sia subito dopo lo spegnimento della pubblica illuminazione, all’alba (foto n. 2);
la statua del Cristo alla Colonna dopo il rito dell’Incontro (foto n. 3);
la Croce lignea e nera dell’Arciconfraternita del Soccorso mentre viene trasportata orizzontalmente al termine del medesimo rito (foto n. 4);
la statua dell’Addolorata prima della partenza della conseguente processione (foto n. 5);
l’inizio della processione per le vie sanseveresi, con i confratelli del Rosario, la rispettiva croce coi simboli della Passione e la statua del Cristo flagellato alla colonna (foto n. 6).

 
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