Domenica 19 gennaio 2014 si sono conclusi a San Severo i solenni festeggiamenti in onore Sant’Antonio Abate, durati 3 giorni, a partire dalla relativa solennità liturgica (17 gennaio). Essi sono organizzati dall’omonima Arciconfraternita e dall’Associazione Pro Civitate, col contributo dell’Amministrazione Comunale, delle associazioni e delle ditte sanseveresi che l’hanno sponsorizzata, nonché dei semplici cittadini.

Il culto di Sant’Antonio Abate (Qumans, Egitto, 250 ca – deserto della Tebaide, 17 gennaio 356), che donò ai poveri le ricchezze ereditate dalla sua nobile famiglia per ritirarsi da eremita nel deserto vincendo sempre le tentazioni del demonio, è da secoli radicato in questa città dell’Alto Tavoliere ed è sempre stato molto sentito dalla sua popolazione. Tanto è vero che il primo ospedale sanseverese, funzionante dal 1580 al 1915, venne intitolato proprio al santo abate egiziano come pure il Monte Frumentario che con la sua attività di beneficenza salvò numerosi contadini indigenti dall’usura. Sant’Antonio abate è venerato nella chiesa del centro storico a lui intitolata, di origine medievale e già dedicata alla Madonna della Neve, che venne riedificata nel 1660, dopo aver subito le disastrose conseguenze del terremoto del 1627, e subì altri rimaneggiamenti nel secolo XIX e nei primi decenni di quello seguente. Tale chiesa è grancia della Cattedrale di Santa Maria Assunta, situata a breve distanza, e presso di essa ha sede l’Arciconfraternita di Sant’Antonio Abate. Il simulacro ottocentesco del santo che si porta in processione è una pregevole opera dello scultore Arcangelo Testa ed è normalmente conservato nella nicchia della maestosa cona marmorea, realizzata nel 1921 ed accostata alla parete di fondo della chiesa, alle spalle dell’altare maggiore.

Il primo dei tre giorni della festa sanseverese di Sant’Antonio abate (17 gennaio 2014), oltre alle sante messe celebratesi nella rispettiva chiesa come quella solenne delle ore 18, presieduta dal vescovo diocesano Lucio A. M. Renna, ha avuto come momenti salienti, al mattino, la benedizione degli animali del Canile Comunale ENPA e, di sera, il concerto musicale del gruppo “Mobbasta”, tenutosi sul palco allestito presso la chiesa e curato della Pro Loco e la successiva e spettacolare accensione della batteria alla sanseverese nell’adiacente Via Mazzini, finanziata dagli abitanti del rione, dall’Arciconfraternita e dagli sponsor.

Nel pomeriggio del giorno seguente sempre in Via Mazzini si è svolto il torneo dei “giochi antichi”, organizzato dall’Associazione Pro Civitate, che ha visto la partecipazione di adulti e bambini nelle attività ludiche dei tempi passati, mentre nella piazza antistante alla Chiesa di Sant’Antonio Abate sono stati aperti gli stand enogastronomici ed il tavolo informativo dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali la quale ha anche curato una mostra-concorso di fotografia sugli animali randagi e domestici. In serata nella medesima piazza si è svolta la gara delle orecchiette seguita, a partire dalle 20:30, da uno spettacolo di musiche e danze popolari, denominato Lycosa e curato dall’Arciconfraternita. Dopo lo spettacolo pirico offerto da un’ulteriore batteria alla sanseverese in Via Mazzini, finanziata dal Comitato Festa, il largo antistante alla chiesa è stato teatro della “Ronda salentina in Piazza”.

Il terzo ed ultimo giorno dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate (domenica 19 gennaio) è stato caratterizzato in primis dalla processione del simulacro di Sant’Antonio Abate e di quello di San Gioacchino, partita alle ore 10:30. Quest’ultimo simulacro, normalmente conservato nel rispettivo altare della parete destra dell’unica navata della medesima Chiesa di Sant’Antonio Abate, è stato appena restaurato e per l’occasione è stato condotto in processione davanti a quello del santo egiziano. Dopo che la processione ha raggiunto Piazza Incoronazione, la statua di Sant’Antonio Abate è stata caricata dai rispettivi confratelli su un carro trainato da tre cavalli neri, affiancati e bardati. Oltre ai fedeli, alla processione, accompagnata dalla banda cittadina, hanno partecipato il Nucleo Guardie Ambientali di San Severo, le associazioni “E.N.P.A.”, “O.I.P.A.” ed “Altea”, la Croce Rossa Italiana, ed il gruppo “I Santandunine” che hanno intonato canti popolari in onore del santo suonando strumenti musicali tradizionali. Ma l’aspetto più curioso e peculiare di questa processione è stata la sfilata degli animali, soprattutto cavalli, che è stata curata dall’Associazione “Cavalieri della Daunia” e si spiega col patronato del santo abate su di essi. Al termine della processione nella piazza dinanzi alla Chiesa di Sant’Antonio Abate, affollata di gente con i propri animali domestici, è stata impartita la loro benedizione. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 16 circa, in Via Mazzini si è svolto l’antico gioco popolare del Palo della Cuccagna, organizzato dall’Associazione Pro Civitate, che ha visto arrampicarsi su di esso diversi concorrenti che hanno cercato di prendere i premi appesi alla sua parte sommitale, consistenti in alimenti come prosciutti, salumi, formaggi, verdure, taralli, dolci vari, vino, olio e così via. I festeggiamenti sanseveresi in onore di Sant’Antonio Abate del 2014 si sono conclusi in serata nella piazza omonima con la premiazione dei vincitori della 5ª Mostra Canina in onore del santo, curata dell’E.N.P.A., quella dei vincitori del concorso fotografico curato dall’O.I.P.A., il concerto di “Thelisert – Elisa-Tribute Band”, anch’esso organizzato dall’O.I.P.A., ed infine l’accensione della terza ed ultima batteria alla sanseverese di Via Mazzini, finanziata dagli abitanti del rione, dall’Arciconfraternita e dagli sponsor.

Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti otto immagini che si riferiscono alla giornata di domenica 19 gennaio ed illustrano:
- la processione dei simulacri di San Gioacchino e di Sant’Antonio Abate mentre sfila in Via Alessandro Minuziano subito prima di raggiungere Piazza Incoronazione (foto n. 1);
- i confratelli di Sant’Antonio Abate mentre conducono a spalla la statua di San Gioacchino con Santa Maria Bambina (foto n. 2);
- la statua di Sant’Antonio Abate, anch’essa condotta a spalla dai membri dell’omonima Arciconfraternita (foto n. 3);
- il simulacro di Sant’Antonio Abate mentre sfila in Via Ergizio, dopo essere stato collocato, in Piazza Incoronazione, a bordo di un carro trainato da tre cavalli neri e bardati (foto n. 4);
- la gente in festa, con i propri animali, dinanzi alla Chiesa di Sant’Antonio Abate, subito prima del rientro della processione (foto n. 5);
- la cavalcata in onore del santo mentre sfila in Via Mazzini col palo della cuccagna sullo sfondo (foto nn. 6-7);
- panelle, immaginette e libricini di Sant’Antonio Abate in esposizione e vendita su un banco allestito presso la rispettiva chiesa (foto n. 8);

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento