Il 22 maggio 2013 a San Marco in Lamis, sul Gargano, è stata una giornata caratterizzata da ben due feste religiose e popolari che sono venute a coincidere per pura casualità. Si tratta di quella di Santa Rita da Cascia e di quella con cui sono stati accolti i pellegrini della “Cumpagnia”, ritornati a piedi, come da tradizione, dal celebre Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo, dove si erano recati, sempre a piedi, due giorni prima, vale a dire il 20 maggio 2013.

Per quanto riguarda Santa Rita, al secolo Margherita Lotti (Roccaporena, 1381 – Cascia, 22 maggio 1457), ella è oggetto di una particolare e molto sentita devozione da parte della popolazione sammarchese che, ritenendola la santa dell’impossibile, le si rivolge per ottenere le grazie. All’interno della Chiesa di Santa Chiara, situata lungo il centralissimo Corso Giacomo Matteotti, è custodito a destra dell’altare maggiore il simulacro di questa santa che la ritrae mentre adora commossa il crocifisso ed ha la testa sormontata da una corona di spine sorretta da un putto con le proprie mani. In questa chiesa i sammarchesi devoti della santa, come avviene annualmente, hanno iniziato a venerarla già a metà di febbraio per 15 giovedì (detti i Giovedì di Santa Rita), e successivamente con la novena ed il triduo nei giorni 19-20-21 maggio, che è stato tenuto da padre Andrea Gelsomino OFM. In quest’ultimo giorno, intorno alle ore 17 sono stati benedetti l’olio, le rose e gli abitini uguali a quelli della santa che, per voto, numerose mamme hanno fatto confezionare per le proprie bambine per farglieli indossare durante la processione del giorno seguente.

L’olio benedetto è tradizionalmente usato dai devoti sammarchesi per lenire i dolori. Le rose rosse rimandano al miracolo con cui Santa Rita ormai vedova, monaca e costretta a letto, fece ritrovare in pieno inverno una rosa rossa nell’orticello della sua casa natale di Roccaporena ad una sua parente che l’aveva visitata nel Monastero di S. Maria Maddalena, a Cascia, e si era congedata da lei dopo averle chiesto cosa desiderasse di quel luogo.

Sempre nella chiesa sammarchese di S. Chiara, dopo la loro benedizione, le rose rosse sono state poi raggruppate in mazzetti ed abbinate al Crocifisso, testimonianza della profonda e incrollabile devozione di S. Rita per la Passione di Cristo ed anche del prodigio che avvenne un giorno del 1432 quando, mentre era in contemplazione davanti ad un crocifisso del suo monastero ricevette una spina sulla fronte che le lasciò una piaga che le rimase per tutto il resto della sua vita, tranne che nel periodo in cui a piedi si recò pellegrina a Roma per perorare la causa di canonizzazione di S. Nicola da Tolentino, ferma da circa un secolo.

Il giorno della festa di S. Rita (22 maggio 2013) è stato caratterizzato dalle Sante Messe del mattino, dalla supplica tenutasi a mezzogiorno ed in modo particolare dalla processione del simulacro della santa di Cascia, adorno alla sua base di numerose rose rosse. Il corteo processionale ha lasciato la Chiesa di S. Chiara intorno alle ore 19 per attraversare le principali vie cittadine. La statua di Santa Rita è stata preceduta in processione da numerose bambine che hanno sfilato con il caratteristico abitino della santa, mentre portavano con sé i mazzetti benedetti di rose rosse col crocifisso ed erano accompagnate dai propri genitori. I rispettivi bambini, invece, indossavano l’abitino di San Francesco d’Assisi. Al termine della processione la Santa Messa avrebbe dovuto essere celebrata all’aperto, dinanzi alla Chiesa di S. Chiara, ma per le condizioni meteorologiche non favorevoli si è preferito officiarla al suo interno e a presiederla è stato don Bruno Pascone, parroco della Comunità Pastorale SS. Annunziata – S. Antonio abate – S. Maria delle Grazie, da cui dipende la Rettoria di Santa Chiara.

Nel frattempo in un altro punto della medesima cittadina garganica, che è il rione Casarinelli, facevano rientro i pellegrini della “Cumpagnia”, devoti dell’Arcangelo Michele e provenienti a piedi dal relativo santuario di Monte Sant’Angelo. Costoro hanno intonato preghiere e canti popolari in onore del Principe degli angeli durante tutto il loro lungo cammino e sono stati accolti calorosamente dagli abitanti del quartiere che per l’occasione hanno allestito uno scenografico altare in onore dell’Arcangelo Michele dinanzi alla Chiesa di San Paolo. Davanti a tale altare la “Cumpagnia” ha sostato e uno dei due padri spirituali della confraternita sammarchese di S. Michele Arcangelo, padre Nicola De Michele OFM, ha tenuto il suo discorso, conclusosi con le preghiere e la benedizione. Dopodiché i membri della “Cumpagnia” e le persone presenti hanno ammirato i fuochi d’artificio dello stesso quartiere, al termine dei quali i pellegrini hanno proseguito il loro cammino sino alla Chiesa Madre della SS. Annunziata, sede della Confraternita di S. Michele Arcangelo e che custodisce la relativa statua che viene annualmente portata in processione nella tarda mattinata dell’otto maggio, giorno in cui si festeggia la prima apparizione dell’Arcangelo Michele sul Gargano, avvenuta nel 490 e che segnò l’inizio del culto micaelico in questo territorio.

Il presente fotoreportage è integrato dalle seguenti dieci immagini che ritraggono:
- la processione di Santa Rita da Cascia mentre percorre Corso Giannone (foto nn. 1-2);
- il simulacro di Santa Rita da Cascia, conservato nella Chiesa di S. Chiara e d addobbato di rose rosse per la processione (foto n. 3);
- l’interno della Chiesa di S. Chiara parato a festa in onore di Santa Rita (foto n. 4);
- la reliquia di Santa Rita che è stata portata in processione dal parroco don Bruno Pascone, davanti alla relativa statua (foto n. 5);
- l’altare di San Michele Arcangelo, allestito dagli abitanti del quartiere di Casarinelli dinanzi alla Chiesa di S. Paolo, per accogliere e festeggiare il rientro a San Marco in Lamis dei pellegrini della “Cumpagnia” dal celebre santuario micaelico di Monte Sant’Angelo (foto n. 6);
- la sosta dei pellegrini della “Cumpagnia” nel rione Casarinelli e dinanzi all’altare di S. Michele, durante il discorso di padre Nicola De Michele OFM (foto n. 7);
- la “Cumpagnia” mentre si avvia verso la Chiesa Matrice della SS. Annunziata, dopo aver assistito ai fuochi pirotecnici del rione Casarinelli (foto nn. 8-9-10).

 
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