Domenica 10 febbraio si è svolta a Firenze la manifestazione denominata “La Domenica del Fiorentino” consistente in una giornata durante la quale per i nati e/o per i residenti a Firenze e provincia è stato possibile accedere liberamente ed in alcuni casi anche seguire, sempre gratuitamente ed esclusivamente su prenotazione, delle visite guidate:

- al Museo di Palazzo Vecchio ed alla Torre di Arnolfo
- al Museo Stefano Bardini
- alla Fondazione Salvatore Romano
- a Santa Maria Novella
- alla Cappella Brancacci

Per partecipare alla giornata era necessario essere muniti della tessera “Un bacione a Firenze” (foto n. 1) che è rilasciata agli aventi diritto (nati e residenti a Firenze) presso la sede degli Uffici Relazioni con il Pubblico della città.

Le manifestazioni alle quali è possibile accedere con la suddetta tessera sono principalmente basate sulle “Domeniche del fiorentino” che si svolgono mediamente con cadenza mensile (la prossima si terrà il 10 marzo), aventi quale “attrazione” principale le visite ai Musei Civici Fiorentini indicati in precedenza e che talvolta possono contemplare anche altri attività culturali organizzate specificatamente per l’occasione, quali ad esempio le visite straordinarie ad alcuni edifici sempre facenti parti del patrimonio di Firenze.

Si tenga presente che i Musei Civici Fiorentini sono costituiti oltre che dal Museo di Palazzo Vecchio, dal Museo di S.M. Novella, dalla Fondazione Salvatore Romano e dal Museo Bardini (visitabili nell’ambito della manifestazione di ieri) anche dal Forte Belvedere e dalla Galleria Rinaldo Carnielo (momentaneamente chiusi al pubblico) ai quali devono essere aggiunte molte chiese fiorentine nelle quali sono presenti quadri, statue, mobili di chiesa, ecc. che in base ad una legge del 1866 furono “acquisiti in concessione d’uso” e tra queste i chiostri monumentali di S.M. Novella, S.M. del Carmine con la Cappella Brancacci, San Firenze, S.S. Annunziata e Santo Spirito.

La riflessione che nasce spontanea in tale contesto è se per ammirare il patrimonio d’arte civico presente nelle varie collezioni custodite nelle sedi dei Musei Civici Fiorentini arrivano a Firenze tutti gli anni milioni di turisti come può un fiorentino rinunciare ad usufruire di straordinaria occasione che gli viene offerta liberamente per migliorarsi culturalmente?

Ed è per questo che dal momento che sono venuto a conoscenza di questa interessante possibilità ho ritenuto importante parteciparvi e quindi dare ampio risalto alla stessa fornendo queste poche notizie in merito ed inserendo alcune foto di insieme delle sale del Museo Bardini da me visitato ieri partendo da quella n. 2 ove è ripreso un momento della visita guidata.

Il Museo prende il nome dal suo ideatore Stefano Bardini il quale decise di trasformare la propria collezione in museo e di donarla al Comune di Firenze e costituisce una straordinaria documentazione dell’arte (raccoglie al suo interno oltre 2000 pezzi tra sculture, dipinti ed altri oggetti) antica e moderna (fino al XVIII secolo) con maggiori presenze di opere del Medioevo e del Rinascimento.

Tra le opere più significative cito “Carità” di Tino da Camaino, la “Madonna della Mela” di Donatello, la “Madonna dei Cordai” di Donatello, il “San Michele Arcangelo” di Antonio del Pollaiolo, il “Porcellino” di Pietro Tacca e il “Diavolino” del Giambologna.

Nell’occasione segnalo inoltre che anche il giorno 18 febbraio (anniversario della morte di Anna Maria Luisa, ultima del ramo granducale dei Medici) sarà possibile accedere liberamente ai Musei Civici ed a coloro i quali fossero interessati alle manifestazioni in discorso il sito internet dei Musei Civici Fiorentini, ove è possibile trovare maggiori dettagli.

 
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