Fra le varie manifestazioni previste a Firenze nel cinquantesimo anniversario dell’alluvione dell’Arno del 4 novembre del 1966 risalta, sia per i contenuti sia per l’importanza documentale (è stata visitata anche dal Presidente della Repubblica), la mostra dal titolo “L’ARNO STRARIPA A FIRENZE – La Nazione e l’alluvione in Toscana” organizzata per l’occasione dal giornale fiorentino LA NAZIONE presso la sede di Via Paolieri 2 ed aperta dal 4 novembre 2016 al 19 novembre 2016 con ingresso libero tutti i giorni feriali dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.

La mostra ha lo scopo di far conoscere come il giornale stesso abbia seguito con moltissime difficoltà (ebbe la propria sede redazionale e tipografica alluvionata) la disastrosa alluvione mettendo a disposizione del pubblico documenti originali, immagini inedite e cronache dell’epoca.

La mostra, che comprende varie sezioni tematiche ciascuna delle quali illustra il tragico avvenimento del rispetto del tema citato nel titolo stesso, inizia con la sezione denominata “Il Ricordo” che fa vedere l’alluvione attraverso le immagini dell’Istituto Luce mentre la seconda, titolata “I Protagonisti”, ricorda l’editore e il direttore del giornale dell’epoca (Monti e Mattei) e l’allora sindaco di Firenze (Bargellini).

Proseguendo nel primo corridoio della Mostra ci sono esposti “Gli Originali” cioè i numeri della Nazione usciti nei giorni dell’alluvione e “Le Riproduzioni” che ricordano tutte le prime pagine del quotidiano di quel periodo.

Il suddetto corridoio termina con la sezione “Il Video” che prevede la proiezione il filmato capolavoro sull’alluvione di Firenze realizzato da Zeffirelli.

La Mostra continua quindi in una sala che ha nel suo perimetro un’interessante scenografia composta dalle immagini dei ponti e degli edifici che si affacciano sull’Arno lambite dalle acque del fiume nel momento della massima piena e nella quale è presente la sezione “I Reperti” che raccoglie una collezione dei quotidiani alluvionate e salvate dal fango ed uno degli storici lampioni delle spallette dei lungarni divelte dalla furie delle acque.

Sempre nella stessa sala ci sono al centro alcuni supporti multimediali che, per mezzo del touch-screen, consentono al visitatore di vedere la sezione “La Memoria” che comprende tutte le pagine del giornale dell’epoca e la sezione “Le Fotografie” che raccoglie sia immagini scattate in quei giorni dai cronisti del giornale e facenti parte dell’archivio della Nazione sia da privati cittadini.

La mostra si conclude con la sezione “Docu-film” che prevede in un’apposita saletta la proiezione di un filmato nel quale i giornalisti ed i tipografi raccontano il dramma della città alluvionata e le difficoltà che dovettero superare per svolgere il loro lavoro in condizioni veramente disagiate tenuto conto che i locali al piano terreno della sede del giornale furono sommersi dall’acqua e che le copie dei giorni successivi all’alluvione furono stampate al Resto del Carlino di Bologna.

Le foto del reportage illustrano nell’ordine:
• Il pannello con il titolo della mostra ed alcune note esplicative della stessa con nello sfondo una prima pagina del giornale di quei giorni;
• La proiezione del video della sezione “Il Ricordo”;
• Il pannello della sezione “I Protagonisti” con le foto di Monti, Mattei e Bargellini;
• La “storica prima pagina” facente parte della sezione “Gli Originali” che nella seconda edizione del 4 novembre annunciava già lo straripamento dell’Arno in alcune zone della città;
• Alcune prime pagine del giornale presenti nella sezione “Le Riproduzioni”;
• Alcuni spettatori che assistono alla proiezione del filmato della sezione “Il Video”;
• La sala ove sono presenti le sezioni “I Reperti”, “La Memoria” e “Le Fotografie” ed le postazioni multimediali per la visione dei documenti facenti parte di queste ultime sezioni;
• La saletta ove viene proiettato il filmato della sezione “Il Docu-film”.

 
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Commenti (3)


  1. Questa non l’ho vista, ma quasi tutte le altre! Galleria delle Carrozze, Sala d’Armi di Palazzo Vecchio e la Biblioteca Nazionale. Avrei potuto dare le mie foto dell’epoca, ma non ci ho pensato.
    Saluti D.


  2. Io invece non ho visto le altre, magari se sono aperte ci vado stamani.
    Dalle tue parole mi sembra di capire che anche te hai vissuto in prima persona le tragiche giornate dell’alluvione ed hai di quei momenti anche alcune fotografie che indubbiamente possono essere di ausilio (questo penso sia lo scopo di tante mostre sull’argomento) a far comprendere alle generazioni più giovani l’entità dei danni di quella disastrosa tragedia e nel contempo la grande solidarietà che tante persone dimostrarono per Firenze e per i fiorentini.
    Magari se un giorno ci incontriamo possiamo parlare insieme delle nostre esperienze.


  3. molo interessante con proprio belle foto – bravo Marzio

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