Un giorno di sole, con la primavera che profuma vaga quest’aria ancora invernale.
Un campo verde bellissimo con trenta giocatori che rincorrono e trasportano con amore una palla ovale.
È la dodicesima giornata del secondo girone della serie B di rugby. Il campo è quello appena rifatto dal Comune di Firenze del Florentia Rugby, la squadra di casa, che è anche la capolista del girone, mentre la sfidante è il Rugby Parma 1931.
Uno sport di contatto, che genera spesso lividi ed acciacchi sul corpo ma raramente nell’anima. Vissuto intensamente dai giocatori e dai tifosi ha come istituzione il terzo tempo, quell’incontro conviviale fra le due squadre e tutti i loro fans dove il cibo, la festa, le risate e la birra appianano le divergenze più sentite e fa affiorare la vera sportività, il rispetto e la gioia di vivere.
La partita di ieri si è svolta fra placcaggi, touche, mete, calci di trasformazione, mischie, maul, tutti termini a me sconosciuti che mi sono stati spiegati da due ragazzini simpaticissimi dell’Under 12 della squadra di casa.
Non è facile che dei ragazzi siano così gentili verso un adulto sconosciuto, invece loro mi hanno “adottato” con entusiasmo e passione per il loro sport, ma anche con quella disponibilità dovuta all’abitudine alla condivisione ed all’apertura verso il prossimo che proprio questo loro sport insegna.
Alla fine la partita si è conclusa per 41 a 13 per il Florentia Rugby che mantiene saldamente il suo posto in cima al campionato, mentre la giornata si è chiusa con uno splendido tramonto.
È stato un bellissimo approccio a questo sport, che ho cercato di documentare con l’unico mezzo che avevo a disposizione: il mio smartphone.

 
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