Salvatore Elefante

Dopo l’ennesima vittoria, un po’ tutto l’ambiente mariano inizia a crederci: l’Eccellenza non è soltanto un sogno! Domenica gli uomini di mister Michele Amato hanno sconfitto di misura un Positano determinato a non perdere, ma che ha dovuto arrendersi alla fame di vittoria di questi ragazzi. Senza il Savoia questo Città di Pompei sarebbe meritatamente primo, con un bel margine di distanza sulle inseguitrici; ad inizio campionato una situazione del genere era poco più che un’utopia.

Nelle ultime gare è salito in cattedra il giovane portiere Salvatore Elefante, classe ’88, il quale parla di questo momento speciale della sua carriera in un’intervista concessa a Pompei Notizie.

INTERVISTA A SALVATORE ELEFANTE

Siete secondi con un bel margine di vantaggio sulle altre squadre. A settembre pensavi che potevate fare un campionato simile?
Ti stupirò, ma ho sempre pensato che questa squadra potesse fare anche meglio di quello che ha fatto finora. E’ un gruppo solido, molto affiatato e anche molto esperto.

Non siete partiti benissimo a inizio stagione, qual è stata secondo te la partita della svolta, cioè quella che ha fatto capire a tutto lo spogliatoio che potevate essere competitivi?
Non c’è stata una partita in particolare, ma con gente come i fratelli Infante i vari Fiorenza e De Blasio ecc, la parola “competitvo” è d’obbligo.

Ora veniamo a te. Sei il secondo portiere della squadra, ti senti veramente “secondo”?
Premesso che ho un grande portiere davanti a me, non mi sento secondo a nessuno. Do il massimo negli allenamenti, curo ogni particolare in settimana ed ho sempre la stessa concentrazione indipendentemente dalla formazione.

Da qualche partita sei titolare, anche grazie alla squalifica di Fiorenza, e stai facendo molto bene, cosa si prova a diventare determinante in cosi poco tempo?
Determinante è una parola un po’ grossa, diciamo che sto facendo il mio dovere di portiere, e penso che lo stia facendo al meglio. Spero di continuare su questa strada.

Sei il sostituto di “gatto Fiorenza”, uno dei portieri meno battuti a livello regionale, è un motivo di vanto per te o soltanto uno stimolo per poter far meglio?
Per me è un grande stimolo. E nel calcio gli stimoli sono fondamentali. Il “gatto”, così facendo, mi obbliga a fare meglio di lui.

Uno dei punti di forza di questa squadra è l’unione del gruppo, la consapevolezza di essere determinanti anche dalla panchina. Ma per un calciatore, si sa, giocare è indispensabile, pensi di restare o di cambiare aria nella prossima stagione?
Questo gruppo è formidabile. Tutto merito del lavoro del mister Amato, ed è un dato di fatto che tutti siamo determinanti in questa squadra. Pompei è la mia casa, mi trovo benissimo, c’è una società fatta da persone serie, ma si sa che un calciatore vuole continuità in una stagione; adesso vediamo cosa succederà. Ora penso solo a fare bene, e a conquistare l’Eccellenza…

 
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