Un clima da guerra civile. E’ quello che si respira a 7km da Pompei, per le strade del centro cittadino di Boscoreale, dove c’è stata una violenta sassiola contro le vetrine dei negozi, e nell’area a ridosso dell’ormai tristemente nota cava Vitiello di Terzigno, che dovrebbe supportare e poi sostituire del tutto la cava Sari giunta a saturazione. Mentre dalle istituzioni regionale e nazionali continuano a giungere rassicurazioni sull’attività di sversamento che interesserà la discarica a ridosso del Parco nazionale del Vesuvio. Di pochi minuti fa un flash Ansa in cui il Presidente della Giunta regionale della Campania, Stefano Caldoro, garantisce che la cava Vitiello accoglierà solo rifiuti controllati, aggiungendo che i timori della cittadinanza “sono frutto di un passato fatto di totale abusivismo, di sversamenti illegali in cui finiva anche ogni sorta di materiale pericoloso”.

Resta il fatto che da stanotte c’è un grave stato di allerta tra le forze dell’ordine che operano sul territorio mariano. Un impegno straordinario quello a cui sono chiamati Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Municipale
che prevede da un lato il sostegno all’attività di contenimento della guerriglia scatenata da alcuni gruppi che nulla hanno da spartire con il comitatto di cittadini vesuviani e con il gruppo delle mamme vulcaniche; dall’altro c’è un’azione di tutela degli autocompattatori con i rifiuti solidi urbani di Pompei che non hanno potuto sversare, con inevitabili ripercussioni sull’attività di raccolta dell’immonidizia per strada.
Sotto questo profilo, la situazione a Pompei è ancora sotto controllo, a parte piccoli cumuli. Potrebbe complicarsi se nelle prossime ore non si riuscirà a trovare un accordo su dove smaltire i rifiuti della provincia partenopea.

 
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