L'autore risponde alle domande dei ragazzi

Esseri spregevoli, nullità. Sono i camorristi che Tonino Scala – politico e autore di pubblicazioni sul rapporto tra Sud e camorra – mette alla gogna nel libro “Quaquaraquà – Uomini di camorra” (Satura Editrice) presentato ai ragazzi delle scuole medie di Pompei, in un incontro organizzato dall’associazione onlus Agorà Pompeiana nell’aula consiliare di Palazzo de Fusco.

Presente una rappresentanza del Comitato delle mamme vulaniche – che si batte contro l’apertura di una seconda discarica a Terzigno – insieme ad alcuni dirigenti scolastici, tra cui la Preside della scuola media statale Matteo Della Corte, Francesca Martire, al Sindaco Claudio D’Alessio, all’Assessore allo Sport e Spettacolo Giuseppe Tortora e all’Assessore all’Istruzione Pasquale Avino.

“Parlare di camorra a Pompei – esordisce Tonino Scala – significa andare al di là delle apparenze che ci consegna questo territorio. La camorra c’è ed è quella più potente. Quella che fa affari e tenta di sedersi ai tavoli decisionali”.

Tonino Scala, trentacinquenne, originario di Castellammare di Stabia, è consigliere regionale e presidente del gruppo di “Sinistra Ecologia Libertà”. In passato è stato Presidente della commissione speciale regionale “Osservatorio contro la camorra e la criminalità organizzata”. Tra le sue pubblicazioni: Sud come sudore, Da onorata società a S.P.A., Il Sud dall’unità al federalismo fiscale.

Nata nel segno dell’anno della legalità e sicurezza, l’occasione ha visto un confronto costruttivo fra autore e giovani studenti sul fenomeno criminale e sull’esistenza spregevole, insignificante, di chi sceglie di aderire a un clan camorristico. Chi lo fa si condanna a una vita di quaquaraquà, espressione che ha acquisito dignità letteraria con il romanzo “Il giorno della civetta” del grande Leonardo Sciascia, che Scala tira in ballo direttamente nella prefazione, insieme all’indimenticato Totò.

Alle domande stimolanti del giovane pubblico, l’autore ha risposto senza indulgere alla retorica del caso, bensì con il piglio del “figlio di questa terra” che sente sulla propria pelle il peso di questa ignominiosa presenza. A supportarlo in quest’ “operazione verità” sul volto anonimo e al contempo inumano della malavita organizzata, il ricordo delle vittime di ieri e di oggi, ricordate nel volume. Dalle vite stroncate senza pietà di Annalisa Durante e Gelsomina Verde a quelle segnate per sempre di Alberto Ogaristi, detenuto dal 2002 per il solo fatto di essere nato a Casal di Principe.

Un discorso che non si chiude qui. L’autore, d’accordo con l’associazione Agorà, incontrerà direttamente gli studenti nelle scuole, con dibattiti e letture organizzate nel corso dell’intero anno scolastico.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento