Nei giorni 21 e 22 marzo 2015, in occasione della 23ª Giornate FAI di Primavera, Cerignola è stata una delle quattro località della Provincia di Foggia (oltre al capoluogo, a San Severo ed a Troia) in cui sono stati aperti dei beni significativi del proprio patrimonio culturale ed ambientale e sono state organizzate visite guidate ad essi correlati nonché iniziative collaterali.

I beni aperti nella città del Basso Tavoliere sono stati:
- il Piano delle Fosse, o Piano San Rocco (santo a cui era intitolata la prospiciente Chiesa di San Domenico), una vastissima piazza, estesa su 24.000 metri quadri, che conta ben 626 fosse granarie delle originarie 752 e rappresenta l’unica testimonianza ad oggi sopravvissuta di una particolare modalità di conservazione sotterranea dei cereali la quale, in questo luogo, è documentata per la prima volta nel 1573, in un testamento di Andrea Cicchetti, e si protrasse per diversi secoli fino al Novecento. Ogni fossa ha una caratteristica forma a campana, con diametro di fondo variabile dai 4 agli 8 m e profondità che va dai 4 ai 7 m, per una capacità media di circa 450 kg di cereale. Vi si conservavano anche altri cereali, legumi, semi di lino. Scavata nel terreno tufaceo ed internamente rivestita dalla boiacca, per isolare e preservare il contenuto, la fossa granaria presenta superiormente un’apertura circolare, esternamente delimitata da 4 elementi lapidei disposti in modo da formare un quadrato, su un lato del quale, al centro, un cippo riporta il numero progressivo e le iniziali del proprietario. L’apertura della fossa è chiusa da tavoloni di legno a loro volta ricoperti da cumuli piramidali di terra che servono a far defluire le acque meteoriche. Si riempiva ogni fossa fino ad un metro al di sotto dell’apertura in modo da formare una camera piena d’anidride carbonica che serviva a preservare il contenuto dai topi o dai ladri. Le operazioni di riempimento e svuotamento della fossa erano svolte sino a pochi decenni fa dagli sfossatori, lavoratori opportunamente attrezzati ed organizzati in tre compagnie suddivise in cinque squadre di 12 operai ciascuna.

- il Polo Museale Civico, inaugurato il 9 ottobre 2014 ed allestito al primo piano del palazzo che fu sede dell’Opera Pia Monte Fornari, il quale prospetta sullo stesso Piano delle Fosse, ed è attiguo, sulla sinistra, alla Chiesa di San Domenico. Il Polo Museale Civico si articola in tre sezioni: Museo del grano, Museo multimediale del Piano delle Fosse, Galleria dei cerignolani illustri. Nel Museo del grano sono conservati numerosi e svariati attrezzi agricoli, di diverse epoche, che venivano impiegati nelle fasi di coltivazione, trebbiatura, conservazione e trasformazione di questo cereale, come descritto ed illustrato da appositi pannelli didattici e da documenti fotografici. Non mancano inoltre gli arnesi per la coltivazione dell’ulivo e della vite e le artistiche miniature dei carretti destinati ad usi di vario genere. Il tutto serve a far conoscere ed apprezzare, soprattutto ai più giovani, il patrimonio dell’antica civiltà contadina cerignolana e la sua portata storica. Tecnologie multimediali sono la cifra dominante del Museo dedicato al Piano delle Fosse, che intende trasmettere ai visitatori l’importanza delle fosse granarie nello sviluppo della civiltà di questo territorio ed a farli immergere nel lavoro svolto dagli sfossatori, una volta fatti entrare all’interno della “sala della fossa” che riproduce in scala reale l’interno di una fossa granaria. La Galleria dei cerignolani illustri, che occupa due corridoi consecutivi del Polo Museale, è dotata di materiale didattico-illustrativo, riproduzioni, ricostruzioni e testimonianze documentarie e fotografiche relative ai personaggi nati in questa città e che le hanno dato fama, quali il filologo Nicola Zingarelli (1860-1935), autore del noto Dizionario della lingua italiana, il sindacalista Giuseppe Di Vittorio (1892-1957), il musicista e compositore Pasquale Bona (1808-1878), il Ministro dei Lavori Pubblici on. Giuseppe Pavoncelli (1836-1910) che si prodigò per l’Acquedotto Pugliese, ed inoltre il livornese Pietro Mascagni (1863-1945) che durante il suo soggiorno a Cerignola compose, tra l’altro, quasi tutta la Cavalleria Rusticana, traendo ispirazione da questo territorio pur immaginandola in Sicilia.

Le visite guidate sono state curate degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico Statale “Einstein” della stessa città e, negli orari di visita, presso i suddetti beni si è anche tenuta un’esposizione, con degustazione, di prodotti tipici locali, volta a far conoscere le eccellenze enogastronomiche cerignolane, oltre che a raccogliere contributi per il FAI.

Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti otto immagini che ritraggono:
il Piano delle Fosse visto dal balcone del palazzo che ospita il Polo Museale Civico (foto n. 1);
alcune fosse granarie del Piano con la cupola del Duomo di San Pietro sullo sfondo (foto n. 2);
il palazzo che ospita il Polo Museale Civico, già sede dell’Opera Pia Monte Fornari (foto n. 3);
il rispettivo cortile (foto n. 4);
la ricostruzione, a grandezza naturale, di una fossa granaria nel Museo multimediale ad essa dedicato (foto n. 5);
alcuni attrezzi agricoli e miniature di carri, collocati in una sala del Museo del grano (foto n. 6);
cartelli illustrativi della vita e delle opere dell’illustre filologo cerignolano Nicola Zingarelli, autore del Dizionario della lingua italiana (foto n. 7);
alcuni pannelli didattici con descrizioni ed immagini relative al famoso sindacalista cerignolano Giuseppe Di Vittorio, insieme alle riproduzioni in miniatura dei frammenti del murales che lo riguarda, eseguito dall’artista Ettore De Conciliis, che venne collocato in Piazza della Repubblica nel 1975 e rimosso a metà degli anni Ottanta (foto n.8).

 
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