A San Giovanni Rotondo nei giorni 14 e 15 agosto 2014 si è rinnovata la Vestizione delle Madonne, una consolidata tradizione religiosa e popolare che consiste nell’allestimento di altari votivi con il quadro della Madonna dei Sette Veli all’interno di locali al pianterreno di abitazioni, appositamente adornati, e, per la prima volta, nell’ex Chiesa di Santa Maria Maddalena, dal 3 agosto nuova sede dell’I.G.F. (organismo mondiale del folklore).

I sette locali al pianterreno che hanno ospitato ognuno, oltre alla suddetta ex chiesa, l’altare votivo con il quadro della Madonna dei Sette Veli sono stati allestiti: in Via Galileo Galilei, in Via mons. Michele De Nittis, in Via Silvio Spaventa, in Vicolo Sant’Orsola, in Piazza Santa Maria De Mattias, in Via San Donato ed in Via Guglielmo Marconi.

Ognuno di essi è stato ricoperto alle pareti e superiormente da coperte da letto di seta colorata e ricamata e da sette veli bianchi e trasparenti, arricchiti da collane o da angioletti, che hanno composto una scenografica prospettiva verso l’icona della Madonna, posta al centro della parete di fondo sull’altarino adorno di statuine angeliche e di lampade votive. I tappeti invece hanno ricoperto i pavimenti e le eventuali scale d’accesso e su di essi sono stati appoggiati i vasi di basilico per profumare l’ambiente e/o di altre piante ornamentali, il cestino delle offerte ed altri abbellimenti. L’ingresso è stato arricchito esternamente da un lenzuolo bianco al quale sono stati appesi dei fazzoletti multicolori per abbellimento e per simboleggiare le fiammelle del Purgatorio. Dinanzi ad ogni “Madonna” coloro che hanno curato i preparativi hanno anche recitato il Rosario mentre i visitatori di passaggio hanno sostato in preghiera per alcuni minuti lasciando le proprie offerte. La sera del 15 agosto, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, le otto “Madonne” sono state visitate da una processione, partita intorno alle ore 19 dalla storica Chiesa di Sant’Orsola, che è stata appositamente organizzata dall’Arciconfraternita dei Morti, che ha sede presso la chiesa stessa.

La tradizione sangiovannese della Vestizione delle Madonne affonda le sue radici nel ritrovamento, avvenuto nell’XI secolo da parte di alcuni mandriani, di un’icona della Vergine in un pantano sul quale galleggiavano miracolosamente tre fiammelle. Il pantano si trovava dove oggi c’è la Piazza del Lago nella città di Foggia di cui la Madonna è la patrona e che conserva nella Cattedrale il quadro originale. L’icona era avvolta dai famosi Sette Veli molto probabilmente perché qui fu nascosta per sottrarla alla furia iconoclasta dei saraceni che imperversavano nella zona.

La notizia del ritrovamento si diffuse rapidamente e parallelamente, secondo la tradizione locale, cessarono le carestie e l’epidemia di peste anche tra la popolazione sangiovannese che partecipò numerosa al pellegrinaggio tagliando per sé un pezzetto della stoffa che avvolgeva la sacra icona e conservandolo come reliquia. Successivamente ogni pezzetto della reliquia fu cucito in un quadro di stoffa bianca che veniva poi arricchito da disegni ricamati con filo d’oro.

I quadri così ottenuti erano esposti come oggi in occasione della festività e venerati dai fedeli, e inoltre facevano parte della dote delle giovani donne per il loro matrimonio. Le spose erano solite offrire le proprie coperte da letto di seta, i veli, le piante di basilico e gli ornamenti necessari per l’allestimento dei locali scelti per ospitare il quadro della Madonna dei Sette Veli parato a festa.

Il presente fotoreportage è corredato dalle sottostanti otto immagini che ritraggono:
la Madonna di Via Galileo Galilei (foto n. 1);
la Madonna di Via mons. Michele De Nittis (foto n. 2);
la Madonna di Via Silvio Spaventa (foto n. 3);
la Madonna di Vicolo Sant’Orsola (foto n. 4);
la Madonna di Piazza Santa Maria De Mattias (foto n. 5);
la Madonna allestita sul secondo altare della parete sinistra dell’ex Chiesa di Santa Maria Maddalena (foto n. 6);
la Madonna di Via San Donato (foto n. 7);
la Madonna di Via Guglielmo Marconi (foto n.8).

 
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