A San Giovanni Rotondo (FG) esiste una consolidata tradizione per la quale si addobbano con cura e dedizione i locali al pianterreno delle case della cittadina, destinati ad ospitare il quadro della Madonna dei Sette Veli in vista della ricorrenza della sua festività, nei giorni 14 e 15 agosto.

Ognuno di essi viene ricoperto alle pareti e superiormente da coperte da letto di seta colorata e ricamata e da sette veli bianchi e trasparenti, arricchiti da collane o da angioletti. I sette veli creano una scenografica prospettiva verso l’icona della Madonna, posta al centro della parete di fondo su un altarino adorno di statuine angeliche e di lampade votive.

I tappeti invece ricoprono i pavimenti e le eventuali scale d’accesso e su di essi sono appoggiati i vasi di basilico per profumare l’ambiente, ma anche di altre piante ornamentali nonchè le statuine degli angeli o del Bambino dormiente. All’esterno l’ingresso è adornato da un lenzuolo bianco al quale sono appesi i fazzoletti multicolori per abbellimento e per simboleggiare le fiammelle del Purgatorio.

Questa usanza affonda le sue radici nel ritrovamento, avvenuto nell’XI secolo da parte di alcuni mandriani, di un’icona della Vergine in un pantano sul quale galleggiavano miracolosamente tre fiammelle. Il pantano si trovava dove oggi c’è la Piazza del Lago nella città di Foggia di cui la Madonna è la patrona e che conserva nella Cattedrale il quadro originale. L’icona era avvolta dai famosi Sette Veli molto probabilmente perchè qui fu nascosta per sottrarla alla furia iconoclasta dei saraceni che imperversavano nella zona.

La notizia del ritrovamento si diffuse rapidamente e parallelamente, secondo la tradizione locale, cessarono le carestie e l’epidemia di peste anche tra la popolazione sangiovannese che partecipò numerosa al pellegrinaggio tagliando per sè un pezzetto della stoffa che avvolgeva la sacra icona e conservandolo come reliquia. Successivamente ogni pezzetto della reliquia fu cucito in un quadro di stoffa bianca che veniva poi arricchito da disegni ricamati con filo d’oro.

I quadri così ottenuti erano esposti come oggi in occasione della festività e venerati dai fedeli, e inoltre facevano parte della dote delle giovani donne per il loro matrimonio. Le spose erano solite offrire le proprie coperte da letto di seta, i veli, le piante di basilico e gli ornamenti necessari per l’allestimento dei locali scelti per ospitare il quadro della Madonna dei Sette Veli parato a festa.

Il presente fotoreportage si compone di otto immagini che documentano visivamente quanto descritto ed è stato realizzato dall’arch. Michele Nardella di San Giovanni Rotondo (FG).

 
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