Per favorire una sorta di “riappropriazione” della Cattedrale di Matera da parte della Città in occasione delle imminenti festività di Natale, la Soprintendenza per i Beni Storici Artisti ed Etnoantropologici della Basilicata, diretta da Marta Ragozzino, ha condiviso e sostenuto, insieme all’Università della Basilicata, il progetto “L’età di Galileo e del Caravaggio” della Società Porta Sibilla (composta da giovani neolaureati lucani), con la direzione scientifica della prof. Elisa Acanfora, finanziato nell’ambito dei PIOT. Nell’ambito di tale progetto si tengono, da Lunedì 20 a Giovedì 24 dicembre 2010 (dalle ore 9.30 alle ore 12.00), delle visite guidate al Presepe di Altobello Persio e Sannazaro di Alessano del 1534 che si trova all’interno della Cattedrale (dove sono in corso i lavori di restauro ndr).
Tale iniziativa è il frutto della collaborazione istituzionale tra Soprintendenza, Università, Comune e Curia Arcivescovile.

Fonte: http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_695164372.html

Brevi cenni storici:
Il Presepe viene realizzato nel 1534 da Altobello Persio (scultore, Montescaglioso (Mt) 1507 – 1593) e Sannazaro di Alessiano, del quale poco o nulla si conosce, in una cappella dedicata a San Nicola appositamente costruita infondo alla navata sinistra della Cattedrale duecentesca.
Nel documento con il quale il sacerdote don Angelo Spinazzola gli affida l’incarico gli si chiede di ispirarsi ai presepi già realizzati qualche anno prima da Stefano da Putignano a Polignano a Mare (Ba) ed a Grottaglie (Ba). In effetti il presepe materano (il Persio ne realizzerà un altro nel 1550 a Tursi – Mt) è del tutto simile a quelli succitati per materiali utilizzati (la pietra dura di Putignano), policromie ed effetto prospettico. Le statue poste nella parte anteriore risultano infatti molto più grandi delle altre, ed ancor di più lo sono quelle della Sacra Famiglia, a sottolineare la centralità della rappresentazione della nascita di Cristo rispetto al resto.
Caratteristiche principali del presepe sono la dovizia di particolari delle vesti, la ricchezza dei colori, l’espressione severa ma dolce allo stesso tempo di Maria e Giuseppe in pieno stile rinascimentale, ed il tono quasi fiabesco con il quale lo scultore ha voluto “raccontare” l’evento a chi avrebbe, secoli più tardi, ammirato la sua opera.
La volta della cappella è adornata da icone di profeti, alcuni dei quali indicano al visitatore la “scena madre”, a simboleggiare l’annuncio della venuta di Cristo sulla Terra.

 
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