Quest’anno si è svolta la quinta edizione del presepio vivente a Matera, da poco proclamata “Città della cultura europea 2019”.

Il percorso partiva da piazza Vittorio Veneto, attraverso l’Arco del Rosario, in via San Biagio, per abbracciare entrambi i Sassi: il Barisano prima ed il Caveoso poi, ed attraversare le vie principali della città vecchia.

“Vogliamo che Matera diventi una Galilea di duemila anni fa. Con il Gruppo Storico Romano, formato da 70 persone, ricreiamo appunto quella che doveva essere nell’immaginario popolare l’arrivo di Gesù in una Galilea romana” – questo il progetto degli organizzatori.

La prima parte dell’itinerario era perciò scenografica, con i figuranti che ricreavano scene tipiche del mondo militare dell’antica Roma: l’accampamento, la scuola dei gladiatori, il senato, la domus ed il castrum.

La seconda parte invece era dedicata al presepe vero e proprio: presso le grotte del Caveoso erano ad accoglierci gruppi di artigiani, donne intente alle attività giornaliere, pastori con i loro greggi, venditori di prodotti tipici locali.

Verso la fine del percorso, i Re Magi, preceduti da un banditore e seguiti da un folto numero di turisti, sono giunti nel rione Casalnuovo dove era stata riprodotta la grotta della Natività sormontata da una stella cometa di 4 metri di diametro.

Un presepe davvero spettacolare anche perché ambientato in un contesto che di per sé è già spettacolare: “I Sassi sono un presepe vivente tutto l’anno. La rappresentazione che lo colora durante le feste natalizie, per quanto ricca e ricercata, non aggiungerà mai nulla al fascino e all’incanto dei Sassi”.

 
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