Nell’ambito della riflessione che la città sta facendo sul suo polo museale, su come viene vissuto, sul suo significato, su come sistemarlo e renderlo maggiormente attrattivo e fruibile, si inserisce questo progetto espositivo aperto alla cittadinanza, promosso dai Civici Musei.

“Gli oggetti ci parlano” è il titolo scelto per l’iniziativa, che invita ad un momento di dialogo con e attraverso oggetti che hanno qualcosa da raccontare, in quanto testimoni di passaggi, ancorché non epocali, ma che hanno segnato tappe importanti degli ultimi 60 anni.
“Portaci gli oggetti degli ultimi sessant’anni legati ai temi della nostra vita in rapido cambiamento… Come mangeremo? Come vestiremo? Come parteciperemo? Come condivideremo? Ti aspettiamo”

In molti hanno raccolto l’invito, recandosi ai Chiostri di San Pietro, complesso conventuale benedettino recuperato dal comune, per portare i loro oggetti. Oggetti dai quali ci si deve separare per un certo tempo, per permettere ai curatori di selezionarli, catalogarli, schedarli ed esporli.

Anch’io ho contribuito, portando la mia prima macchina fotografica: una piccola scatoletta di plastica marcata 3M, che utilizzava pellicola formato 126 Instamatic, quella racchiusa in un contenitore di plastica che semplificava le operazioni di inserimento e rimozione. Estremamente semplice l’utilizzo e semplificate le funzionalità: era un tentativo di diffusione di massa della fotografia, che risultò vincente, dato che la pellicola 126 resistette sul mercato oltre 30 anni.
Ci si doveva accontentare: posto che la qualità di molti apparecchi era stata sacrificata a favore dell’economicità, i risultati non erano eccezionali, ma permettevano a tutti di fare foto. Io la usai per la prima volta per la gita di V elementare.

Ho lasciato la mia macchina in buona compagnia. C’era una Petronilla, un frullatore anni ’60 dall’alto bicchiere di vetro, un eskimo d’epoca, una macchina da scrivere portatile e tanti altri testimoni del loro tempo, che andranno a formare una mostra inserita nel percorso di “Fotografia Europea” 2012, che ha per tema “vita comune”.

Un motivo in più per venire a Reggio Emilia, dall’11 maggio al 24 giugno 2012.
Vi aspetto.

 
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