Primavera Fai al Palazzo Ducale

I cittadini di Reggio Emilia che attraversano corso Garibaldi verso la convergenza con piazza Gioberti (piazza dell’obelisco nel parlare comune), volgono volentieri lo sguardo verso la basilica della Ghiara, mentre dedicano minore attenzione all’austera facciata gialla dell’ex Palazzo Ducale, che sorge sul lato opposto.

I rapporti della città col duca, che risiedeva a Modena, non erano semplici e il palazzo non è tra i luoghi più amati e conosciuti della città. Continua ancora oggi la sua funzione di “palazzo del potere” ospitando la Prefettura e la Provincia (giunta e consiglio provinciale) e questo suo ruolo istituzionale lo rende poco fruibile da parte dei cittadini.
Il FAI ha deciso di aprirlo nell’ambito della XX giornata FAI di primavera.

Le sorprese iniziano subito, varcato l’austero portone di ingresso: non serve la spiegazione della guida per rendersi conto che il nucleo centrale della struttura era un ex monastero. Il primo dei tre cortili interni non nasconde la sua origine claustrale e le fioriture primaverili lo rendono estremamente gradevole: una piccola oasi fiorita nel cuore della città.
La visita continua con le sale di rappresentanza del prefetto e con la parte occupata dalla provincia, che prende il nome di Palazzo Allende.

Il lungo corridoio su cui si aprono gli uffici dei gruppi consiliari ospita diverse opere d’arte e collezioni fotografiche che lo rendono quasi una piccola succursale di Palazzo Magnani, sede espositiva permanete di proprietà della Provincia.
Oltre la sala consiliare, diverse sono le stanze affrescate, tra cui una, decorata con gli stemmi di tutti i comuni della provincia, e un’altra, un tempo adibita ad archivio, dove i restauratori hanno voluto lasciare un “omaggio” agli archivisti: due piccoli topolini in un angolo della stanza (visibili nel tondo – foto 9).

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