Il Venerdì Santo vichese
Davvero singolare e di grande suggestione è l’intera giornata del Venerdì Santo a Vico del Gargano, in Provincia di Foggia, con le sue processioni ed i suoi riti organizzati dalle cinque confraternite vichesi (dei Carmelitani Scalzi, di San Pietro, dei Cinturati di Sant’Agostino e Santa Monica, del SS. Sacramento, della Morte ed Orazione) col contributo delle parrocchie e dell’amministrazione comunale.
L’insieme di queste manifestazioni della tradizione religiosa e popolare vichese, che si tengono nel giorno della Passione e Morte di Cristo, si compone dei seguenti tre momenti:
● la processione delle Madonne che ha inizio intorno alle 8 del mattino;
● la Messa Pazza e l’Agonia del pomeriggio che si tengono a partire dalle ore 15 nella Chiesa del Purgatorio;
● la processione pomeridiana al Calvario che inizia a partire dalle 18:30 dalla Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta.
La processione mattutina delle Madonne è l’insieme delle cinque processioni penitenziali delle confraternite vichesi, ognuna delle quali parte dalla propria chiesa e sfila per conto suo con i propri simulacri del Cristo Morto e dell’Addolorata, senza essere seguita dal popolo.
La prima a sfilare è l’Arciconfraternita della Morte ed Orazione, poi seguono le altre quattro. La Confraternita dei Carmelitani Scalzi fa precedere in processione le cinque statue dei Misteri al Cristo Morto e all’Addolorata, mentre la Confraternita di San Pietro porta in processione solo l’Addolorata.
Ognuna delle cinque confraternite vichesi inizia il proprio corteo con tre bambini di cui quello al centro porta la croce con gli strumenti della Passione. A loro fanno seguito due file di fanciulli, tenuti in ordine dal mazziere, ed i confratelli che intonano il Salmo 50 del Miserere e precedono il Cristo Morto e l’Addolorata della propria confraternita che chiudono il relativo corteo.
Tutte e cinque le confraternite in processione visitano singolarmente i Sepolcri allestiti nelle dodici chiese della cittadina garganica per poi ritrovarsi insieme presso la Chiesa del Convento dei Cappuccini, dove a turno sostano in preghiera davanti a Gesù Sacramentato. Dopodiché esse rientrano in tarda mattinata nelle proprie chiese da dove erano partite e qui intonano sia l’inno “Pange lingua gloriosi” sia il canto “Tantum ergo Sacramentum”.
Nel primo pomeriggio viene celebrata la singolare Messa Pazza, che ha inizio alle ore 15 nella Chiesa del Purgatorio ed è così chiamata perchè durante la comunione vengono somministrate ai fedeli le ostie consacrate il giorno prima. Ad essa fa seguito nella stessa chiesa una lunga predica, denominata “Le Tre ore dell’Agonia”, significativo momento di riflessione sul significato spirituale della Passione e Morte di Cristo.
All’imbrunire e precisamente alle ore 18:30, dalla Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta parte la processione verso il “Calvario”, in cui tutte le cinque confraternite, il clero, le autorità ed il popolo vichese vi conducono il simulacro del Cristo Morto (appartenente alla Confraternita dei Cinturati di Sant’Agostino e di Santa Monica) e quello dell’Addolorata (che si conserva nella Chiesa Matrice). Questo corteo processionale è aperto dalla Confraternita di San Pietro a cui seguono le altre quattro, il clero, il Cristo Morto, l’Addolorata, le autorità ed il popolo vichese. Anche in questa circostanza viene cantato il Miserere. La processione prosegue il suo cammino fino a raggiungere il “Calvario”, sito all’estremità del rione Carmine, dove si trovano le cinque croci.
In questo luogo, davanti ad ogni croce il sacerdote recita 3 Pater, 3 Ave Maria e 3 Gloria ed inoltre intona dei versi rimati in adorazione della Santa Croce. Dopo aver sostato dinanzi all’ultima croce (l’unica con gli strumenti della Passione) i fedeli e le confraternite accompagnano il ritorno della processione cantando a gran voce il canto popolare “Evviva la Croce” che è un autentico sfogo liberatorio e gioioso che preannuncia la futura Resurrezione di Gesù Cristo.
All’altezza del Castello e della vicina Chiesa di San Nicola il corteo processionale, tornato dal “Calvario”, si divide in due. Da una parte i confratelli della Confraternita dei Cinturati di Sant’Agostino e Santa Monica si dirigono insieme al proprio Cristo Morto nella loro chiesa, dedicata a San Giuseppe, dove poi cantano il Miserere nella sua versione completa. D’altra parte le altre quattro confraternite accompagnano l’Addolorata che fa rientro la Chiesa Matrice continuando ad intonare il canto “Evviva la Croce”.
Il presente fotoreportage è corredato delle sottostanti dieci immagini ciascuna ritraente:
■ il manifesto del Venerdì Santo a Vico del Gargano (foto n. 1);
■ la Confraternita dei Carmelitani Scalzi durante una sosta con i simulacri dei Misteri, del Cristo Morto e dell’Addolorata (foto n. 2);
■ la Confraternita dei Cinturati di S. Agostino e S. Monica durante la sua processione mattutina (foto n. 3);
■ l’Addolorata della Confraternita di S. Pietro (foto n. 4);
■ l’Arciconfraternita del SS. Sacramento con i relativi simulacri del Cristo Morto e dell’Addolorata (foto n. 5);
■ il Cristo Morto dell’Arciconfraternita della Morte ed Orazione (foto n. 6);
■ il Cristo Morto della Confraternita dei Cinturati di S. Agostino e S. Monica al momento della pertenza della processione serale verso il “Calvario” (foto n. 7);
■ l’Addolorata mentre esce dalla Chiesa Matrice per la medesima processione (foto n.8);
■ un momento della processione serale verso il “Calvario” con il Cristo Morto e l’Addolorata (foto n. 9);
■ l’ultima delle cinque croci del “Calvario”, mentre viene toccata dai fedeli in preghiera (foto n. 10).
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Michele Nardella:
Ringrazio Diana e Maria per aver apprezzato il mio fotoreportage su questa singo...
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MaGi72:
Belle queste foto e precisissimo il testo che le accompagna.
Complimenti, Miche...
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MaGi72:
Complimenti Diana, come sempre, il tuo stile fluente e preciso fa vivere quello ...
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Diana Cocco:
grazie Michele - che onore
grazie Luciano per aver collegato i due reportage
I...
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Diana Cocco:
bel reportage - bravo Michele
ci sei domenica 17?...
Commenti (2)
Marcello Di Sarno (Redazione) scrive:
Un’altra interessantissima pagina di tradizione e spiritualità salentina. Grazie, Michele
Michele Nardella scrive:
Grazie a te Marcello. Veramente la tradizione e la spiritualità qui trattata è garganica. Comunque vale veramente la pena almeno una volta nella vita trascorrere l’intera giornata del Venerdì Santo nel bellissimo borgo di Vico del Gargano. Saluti