Il centro storico di Vico del Gargano, in provincia di Foggia, è senza dubbio uno dei più suggestivi e pittoreschi non solo del promontorio, ma anche dell’intera Puglia. Il merito di ciò va non solo ai suoi monumenti come il Castello normanno-svevo-aragonese, la Chiesa Matrice dell’Assunta e le altre chiese, ma anche alle sue strade strette e tortuose, a suoi larghi, ai suoi passaggi coperti, ed alle sue abitazioni dall’architettura spontanea con la stalla al pian terreno, i locali abitativi a quelli superiori, i “pieddi” (scalinate esterne d’accesso) per lo più paralleli al fronte, gli artistici comignoli in corrispondenza del focolare (luogo di socializzazione della famiglia), i portali scolpiti in pietra, le edicole votive.

Inoltre non mancano i trappeti (antichi frantoi), scavati nella roccia al di sotto delle abitazioni, per la molitura delle olive. Infatti l’olio insieme agli agrumi ha per secoli costituito un capitolo importante dell’economia del comune garganico, prettamente agricola ed anche pastorale.

Le caratteristiche urbanistiche ed architettoniche del centro storico vichese si sono tuttora conservate in massima parte intatte, pur se parzialmente in degrado, anche grazie al progressivo abbandono iniziato dalla seconda metà dell’Ottocento in questa parte del comune garganico. E non è un caso che sia entrato a far parte del circuito dei “Borghi più belli d’Italia“.

Le origini risalgono secondo la tradizione al 970 d. C. quando il condottiero slavo Sueripolo, chiamato da Ottone I di Sassonia per scacciare i Saraceni, vi formò un primo insediamento in forma di villaggio (in latino “vicus”, appunto) privo di mura, trasferendovi le popolazioni sparse per le campagne. Ma secondo fonti più certe furono i Normanni nel XII a costruire il Castrum Vici, il primo fortilizio, poi ampliato da Federico II nel 1240 e rimaneggiato in seguito dagli Aragonesi. Questo primitivo nucleo del centro storico, sorto probabilmente su un insediamento romano abbandonato, è il rione Civita ed è dominato, oltre che dal Castello, anche dalla Chiesa Matrice dell’Assunta, di impianto romanico, ma restaurata nel 1675.

In seguito alla crescita demografica del XVI secolo l’abitato si estese a sudest del Castello secondo una planimetria a fuso dove le due strade principali sono Via San Giuseppe e Via Terra. E’ questo il rione Terra, destinato ad essere abitato da piccoli proprietari di terreni e/o case. Si eliminò la Porta del Castello e si provvide alla costruzione di una nuova cinta muraria attorno a questo nuovo rione, munita di torri cilindriche. Nel Seicento il rione Terra vide la costruzione delle Chiese di San Nicola, dell’Annunziata e di San Giuseppe tutte lungo Via San Giuseppe.

Tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo si ebbe una massiccia immigrazione di slavi e prese forma il rione Casale all’esterno ed ai piedi delle mura che cingevano la Civita e la Terra. Dunque nella cinta muraria di quest’ultimo rione si aprì la Porta del Casale.

Ma a Vico del Gargano la popolazione continuò ancora a crescere tra il XVII ed il XVIII secolo e così prese forma il Borgo Nuovo, ad est del Castello ed a nord del rione Terra. Nel Borgo Nuovo, attraversato dal Corso Re Umberto, si costruirono le Chiese del Purgatorio, dei SS. Pietro e Paolo col convento domenicano (ora municipio) e della Misericordia.

Inoltre a partire da quest’ultima chiesa si diparte Via Carmine, asse portante dell’omonimo rione caratterizzato da edilizia minore settecentesca ed ottocentesca. Tale strada raggiunge la chiesa che le dà il nome.

Il presente fotoreportage, realizzato dall’arch. Michele Nardella di San Giovanni Rotondo, si compone inoltre delle sottostanti dieci immagini che hanno per oggetto:
il panorama del centro storico vichese dominato dalla Chiesa Matrice dell’Assunta e dal Castello (foto nn. 1-2);
uno scorcio di Via S. Martino, nel rione Civita (foto n. 3);
uno scorcio del rione Civita presso la Chiesa Matrice (foto n. 4);
la Via San Giuseppe con l’omonima chiesa, nel rione Terra (foto n. 5);
l’Arco Del Conte, nel rione Terra (foto n. 6);
uno scorcio Via Le Mura (foto n. 7);
una torre della cinta muraria (foto n. 8);
due scorci di Via Casale nell’omonimo rione (foto nn. 9-10).

 
© Riproduzione Riservata
 

Commenti (5)


  1. Un buon servizio, ben descritto e con belle foto.
    Ho qualche dubbio su quelle scritte che, a mio modesto parere, disturbano la visione delle immagini e che inoltre dovrebbero essere inutili dal momento che qui le foto sono già protette.

    Ciao


  2. Sono stato in Gargano la scorsa estate, ma non conoscevo questo bel paese, quando ci tornerò andrò sicuramente a visitarlo.


  3. Ringrazio Gianfranco per il suo commento.
    A Mirco faccio presente che Vico del Gargano è facilmente raggiungibile dal casello di Poggio Imperiale – Lesina dell’A14 percorrendo tutta la strada scorrimento veloce del Gargano (SS 693) fino alla sua fine e poi svoltando a destra e continuando per altri soli 2 km.
    Saluti.


  4. Un bel reportage, ben fatto, di un paese che sicuramente è ricco di fascino, almeno questo traspare dalle foto. Per le scritte concordo con Gianfranco. :-)


  5. Grazie Stefy, non c’è dubbio sul fascino del centro storico di Vico del Gargano, che ti consiglio di visitare e fotografare. Pensa che fino agli anni ottanta i suoi abitanti ci vivevano ancora con gli asini o i muli o i cavalli al pianterreno. Inoltre si trova a soli 9 km dal Mare Adriatico dove c’è la frazione vichese di San Menaio,situata tra i due pittireschi comuni litoranei di Rodi Garganico, ad ovest, e Peschici, ad est. Saluti.

Lascia un Commento