Nella mattinata di domenica 22 aprile 2018 a San Marco in Lamis, nel cuore del Gargano, si è svolta l’iniziativa culturale “Vivi San Marco” volta a far scoprire, ai cittadini del posto ed ai turisti, i tesori storico-artistici e naturalistici nascosti, o poco conosciuti, di questa cittadina del promontorio pugliese e del suo territorio. Non a caso la data di tale evento è stata scelta nel giorno festivo immediatamente precedente alla rispettiva Festa Patronale di San Marco evangelista (25 aprile), del cui programma la stessa iniziativa in esame fa parte integrante.

A partire dalle ore 9 hanno avuto inizio due visite guidate, una all’interno del centro abitato, l’altra negli immediati dintorni. Quest’ultima ha innanzitutto interessato ben due complessi religiosi francescani dei Frati Minori: il Santuario di Santa Maria di Stignano, risalente al XVI secolo e situato a 6 km a valle ed ad ovest del centro garganico, ed il Santuario di San Matteo apostolo (già abbazia di San Giovanni in Lamis), di epoca medievale, e situato a 3 km a monte ed ad est dello stesso. Inoltre i visitatori dei due conventi sono stati condotti anche alla scoperta, percorrendo gli appositi sentieri, della boscosa valle della Fajarama e della Croce metallica che sovrasta il Monte Celano, entrambi situati a breve distanza dal Santuario di San Matteo.

I visitatori che hanno optato per i tesori storico-artistici del centro urbano sammarchese sono stati innanzitutto condotti e guidati dalla prof.ssa Grazia Galante alla scoperta delle emergenze monumentali e delle strade del centro storico, ricche di scorci caratteristici. All’interno della Chiesa di Sant’Antonio abate, prospiciente sul corso principale (Corso Giacomo Matteotti), i visitatori, guidati da un esperto in materia, hanno potuto ammirare da vicino la quattrocentesca Croce processionale, preziosa opera d’arte sacra finemente realizzata in lamina d’argento ed oro dalla scuola del noto artista abruzzese Nicola di Guardiagrele, la quale però fa parte della Chiesa Madre della SS. Annunziata e non è visibile al pubblico per ragioni di sicurezza. La successiva tappa dell’itinerario di visita programmato è stata quella del Palazzo Badiale (secc. XV-XVI), già sede degli abati commendatari della suddetta Abbazia di San Giovanni in Lamis ed attualmente residenza municipale. Al suo interno, al primo piano (quello nobile), il sindaco Michele Merla ha illustrato ai visitatori le vicende storiche ed attuali dell’edificio nonché della cittadina garganica, accompagnandoli alla scoperta della propria sala, di quella della Giunta e di quella del Consiglio Comunale, soffermandosi inoltre, nel corridoio, su una gigantesca epigrafe recante scritto, su più lastre di pietra accostate, il testo integrale della Concessione degli usi civici fatta alla comunità sammarchese dal cardinale Vincenzo Carafa il 22 giugno 1537 e da lui confermata il 5 aprile 1559, mentre era commendatario dell’abbazia stessa. Successivamente i visitatori si sono trasferiti al civico n. 3 di Piazza Gramsci, per visitare un altro tesoro nascosto della cultura sammarchese eccezionalmente aperto al pubblico proprio per quest’occasione: la Biblioteca di Tommaso Nardella (9 marzo 1925 – 29 luglio 2010), erudito, storico e bibliofilo sammarchese, da sempre innamorato dei documenti d’archivio e librari, che nell’arco della sua vita raccolse e studiò personalmente per dare un notevole contributo alla storia del proprio paese, del suo territorio, delle sue tradizioni, dei suoi aspetti sociali, e del fenomeno del brigantaggio in epoca borbonica e postunitaria.

L’iniziativa culturale ha avuto termine, intorno alle ore 12:30, con un aperitivo a base di gustose eccellenze dell’enogastronomia locale, che è stato animato da alcune scene di vita quotidiana sammarchese (interpretrate da ragazzi dell’ACR) ed ha avuto luogo nel caratteristico scenario della Padula (Vico Palude), primitivo nucleo urbano sammarchese sorto sul finire dell’XI secolo su un terreno, allora paludoso e tuttora ricco di falde acquifere.

Il presente fotoreportage è illustrato dalle sottostanti sei immagini che ritraggono:
il Palazzo Badiale, attuale sede del Municipio di San Marco in Lamis (foto n. 1);
l’enorme epigrafe situata nel corridoio al primo piano della residenza municipale e recante l’intero testo della Concessione degli usi civici, fatta alla comunità sammarchese dal card. Vincenzo Carafa il 22 giugno 1537 e confermata il 5 aprile 1559, mentre era commendatario dell’Abbazia di San Giovanni in Lamis (foto n. 2);
il recto ed il verso della quattocentesca Croce processionale, preziosa opera d’arte sacra della scuola di Nicola di Guardiagrele appartenente alla Chiesa Madre dell’Annunziata, ma esposta in quest’occasione nella Chiesa di Sant’Antonio abate (foto n. 3);
la Biblioteca di Tommaso Nardella, erudito, storico e bibliofilo del luogo, vissuto tra il 1925 ed il 2010 (foto n. 4);
il momento dell’aperitivo nella Padula, primitivo nucleo urbano sammarchese, al termine dell’iniziativa culturale (foto n. 5);
il manifesto dell’evento (foto n. 6).

 
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