A Pietramontecorvino, comune dei Monti Dauni settentrionali insignito della Bandiera Arancione del T.C.I. e facente anche parte del club dei Borghi più belli d’Italia, il 18 agosto 2017 hanno raggiunto il loro culmine i festeggiamenti religiosi e civili in onore di Maria SS. di Costantinopoli, compatrona del paese dauno, i quali hanno avuto inizio il giorno precedente e conclusione in quello successivo.

Dopo quella in onore di Sant’Alberto vescovo dell’antica Montecorvino, che ha luogo annualmente nei giorni 16 e 17 maggio, questa seconda festa patronale, espressione della consolidata e plurisecolare devozione dei petraioli verso la Madonna costantinopolitana, è stata preceduta sul piano religioso, nei giorni dal 9 al 17 agosto, dalla consueta novena che si è svolta come tutte le altre funzioni religiose del principale giorno della festa, il 18, all’interno della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta, edificata nel cuore della Terravecchia (borgo antico) probabilmente verso la fine del XII secolo, ma documentata per la prima volta nel 1328, e rimaneggiata in seguito.

L’evento religioso più significativo ed atteso dalla popolazione locale, dai loro congiunti emigrati e dai turisti, è stata certamente la solenne processione della statua policroma della Madonna di Costantinopoli (del XVIII secolo), che ha avuto inizio al termine della Santa Messa delle ore 19, celebrata dal parroco don Leonardo Catalano. Il corteo processionale, formatosi dinanzi al portale gotico laterale dell’edificio sacro, ha dapprima attraversato il suggestivo Arco Ducale e le principali vie della Terravecchia, ricche di scorci caratteristici e pittoreschi, per poi proseguire il proprio cammino, superata la Port’Alta, nella più vasta e recente parte del paese, esterna a quello che era l’antico circuito murario del borgo. In Via Verdi, alla periferia nordorientale del paese, la Madonna di Costantinopoli è stata omaggiata dall’accensione dei fuochi pirotecnici. Dopo aver ripreso il cammino e superato Piazza Martiri del Terrorismo, la più vasta del centro e su cui prospetta il Municipio, la processione ha percorso infine quasi tutto Corso Aldo Moro, principale arteria viaria del centro, illuminato per l’occasione da scenografiche luminarie a portale e fiancheggiato da bancarelle. Subito dopo aver varcato la Port’Alta, il simulacro mariano ha fatto rientro nella Chiesa Madre, a conclusione della processione. Oltre ai fedeli ed al parroco coi chierichetti ed ai fedeli, al corteo processionale, e alla funzione religiosa che lo ha preceduto, hanno preso parte le autorità locali, civili e militari, i membri del Comitato Festa e quelli delle associazioni locali. Gli accompagnamenti musicali sono stati curati dalla Banda “Città di Airola” (BN), che si è poi esibita in concerto, nel corso della serata, sotto la cassa armonica allestita in Piazza Cavour, dinanzi alla Port’Alta.

Sul piano civile, i festeggiamenti si sono aperti la sera del 17 agosto non solo con l’accensione delle luminarie e la presenza delle bancarelle nel sudetto Corso, ma anche con lo spettacolo dei Romans, tenutosi in Piazza Martiri del Terrorismo a partire dalle ore 22. Nella serata del 19 agosto, a conclusione della festa, si sono susseguiti, nella medesima piazza, il concerto di Claudia Megrè (dalle ore 21:30), il cabaret di Biagio Izzo (dalle ore 23), ed infine l’accensione dei fuochi pirotecnici a mezzanotte e mezza.

Per quanto concerne i cenni storico-artistici della statua Madonna di Costantinopoli di Pietramontecorvino, essa si venera all’interno stessa Chiesa Madre, in cui è normalmente collocata nella nicchia sull’altare dell’omonima cappella del 1559, già intitolata a San Nicola la quale, come espressamente riportato in latino nell’epigrafe dell’architrave, venne fatta edificare dai signori Giovanni, Giacomo e Giovanni Matteo Tinto, che ne avevano il patronato, dopo che una precedente loro cappella, che si trovava all’esterno delle mura del borgo dell’epoca era stata distrutta per ben due volte da eventi bellici.

Inoltre la scultura mariana petraiola, pur essendo barocca, segue l’antica tipologia iconografica dell’Odigitria, cioè di colei «che indica la via», in quanto la Vergine è ritratta mentre indica con la mano destra il Bambino Gesù (Via, Verità e Vita), seduto in atto benedicente. Ogni anno, in occasione della novena e dei festeggiamenti, viene collocata su una base barocca lignea, intagliata e dorata, la quale viene arricchita non solo da un cuscino con due collane d’oro disposte a cuore e numerosi anelli aurei offerti come ex-voto dai fedeli del paese nel corso del tempo, ma anche da grappoli d’uva e spighe di grano, simboli del pane e del vino, ovvero del Corpo e Sangue di Cristo, ed al tempo stesso anche frutti del plurisecolare lavoro dei contadini di questo territorio.

Il presente fotoreportage è integrato dalle sottostanti sei immagini che ritraggono:
l’uscita della venerata statua della Madonna di Costantinopoli dalla Chiesa Madre di Santa Maria Assunta (foto n. 1);
la conseguente processione (foto nn. 2-3-4-5);
il manifesto della festa (foto n. 6).

 
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