Meraviglia!
Quando sono in Sila mi incanto a guardare le mucche al pascolo nella vallata dove sorge il fiume Neto alle pendici del monte Bottedonato e penso alla loro transumanza di ritorno allo Ionio attraverso i paeselli calabri.
Le tue foto danno una visione reale a ciò che era solo una mia immaginazione.
Bellissimo documentario: merita il mio voto!
Le statue esposte in open space, con la luce che gioca e trasforma superfici lisce e lucide come questo acciaio, forme moderne che lasciano spazio all’interpretazione personale in un gioco quasi interattivo anche solo specchiandosi dentro o cercando attorno a se le cose riflesse. E’ una mostra di sicuro impatto visivo che stimola non soltanto il bambino ma anche l’adulto ad avvicinarsi, guardare, ammirare ed interrogarsi… Personalmente sarei stata curiosa di capire se sono dei simboli o soltanto elementi decorativi da land art e mi affascinano sia la sfera che lo stelo che si innalza nel cielo quasi fosse un totem indiano. Vedo che anche per l’autore gioca l’interattività dei riflessi e sicuramente fa parte di uno degli intenti dell’artista. Arte che chiama Arte in quanto la loro rappresentazione fotografica crea ad ogni scatto un apparire ogni volta diverso dei pezzi stessi e nuovi scorci disegnati dalle loro forme e dalla magia di luce e ombra.
Grazie all’autore, vedo che ci sono moltissimi reportages, ho di che leggere per molto tempo ed imparare. Le vecchie mura, i vecchi mestieri, tutto quello che parla di antico sapere e tradizioni è utile per recuperare la memoria storica e le persone che condividono queste conoscenze con gli altri sono generose.
Ho assistito alle dimostrazioni diurne che sono già qualcosa di speciale che ti rimane dentro, è vero, è una sorta di magia vedere animali e quant’altro materializzarsi davanti agli occhi dalle sapienti mani degli artigiani e dal fuoco. Assistere a questo spettacolo di notte deve essere davvero affascinante. L’articolo tutto intero è un crescendo di emozioni che culmina con il pezzo finale : “Nella tenebra i forni… ” che è letteratura, scorrevole come il vetro incandescente e liquefatto e scandita dalle fotografie che ci fanno partecipi dell’atmosfera.
Opere di sicuro impatto visivo che allargano i confini della mente. Le foto molto nitide mi invogliano ad indagare sull’esecuzione, sulle tecniche e sulle possibili applicazioni nel mondo dell’arredamento, del design. La foto dello spartito mi fa pensare ad un comò con tanti curvati sovrapposti, altri sarebbero di sicura ispirazione per testiere di letto, tappeti, lampade. dorso di una sedia… in effetti molte aziende attente al design producono delle collezioni di arredamento di alta gamma che attingono la loro creatività dal mondo dell’arte. Sicuramente vedo tutto questo per deformazione professionale ed anche perché secondo me sono opere correlate all’interior design, non necessariamente da confinare in un museo o sono per lo meno fonte di ispirazione per un uso in ambienti abitativi high range. Concordo con l’autore per quanto riguarda il concettualismo sensuale e la ricchezza visuale per il pubblico per la maggior parte delle opere, mentre Sandspirale, Nägel auf Hocker e Ordos mi indirizzano più verso riflessioni intellettuali. E’ chiaro che questi due artisti giovani nello spirito sono sempre in progress…
emmaromanazzi su Calendario Venis 2013 (Venezia) scrive:
Complimenti Ezio, interessante e particolare,aspetti di una Venezia sconosciuta come tu stesso riporti!:)
Agnes (Senior) su Desmontegada… il bestiame ritorna dall’alpeggio (Predazzo) scrive:
Davvero interessante e splendide foto. Ciao
puppylion su La Città vuole il suo Arzanà (Venezia) scrive:
Bravo Ezio.
Non sono di Venezia, ma sono solidale con voi.
Kris su Desmontegada… il bestiame ritorna dall’alpeggio (Predazzo) scrive:
Meraviglia!
Quando sono in Sila mi incanto a guardare le mucche al pascolo nella vallata dove sorge il fiume Neto alle pendici del monte Bottedonato e penso alla loro transumanza di ritorno allo Ionio attraverso i paeselli calabri.
Le tue foto danno una visione reale a ciò che era solo una mia immaginazione.
Bellissimo documentario: merita il mio voto!
gemma greg su Concludendo Open 15 (Venezia) scrive:
Le statue esposte in open space, con la luce che gioca e trasforma superfici lisce e lucide come questo acciaio, forme moderne che lasciano spazio all’interpretazione personale in un gioco quasi interattivo anche solo specchiandosi dentro o cercando attorno a se le cose riflesse. E’ una mostra di sicuro impatto visivo che stimola non soltanto il bambino ma anche l’adulto ad avvicinarsi, guardare, ammirare ed interrogarsi… Personalmente sarei stata curiosa di capire se sono dei simboli o soltanto elementi decorativi da land art e mi affascinano sia la sfera che lo stelo che si innalza nel cielo quasi fosse un totem indiano. Vedo che anche per l’autore gioca l’interattività dei riflessi e sicuramente fa parte di uno degli intenti dell’artista. Arte che chiama Arte in quanto la loro rappresentazione fotografica crea ad ogni scatto un apparire ogni volta diverso dei pezzi stessi e nuovi scorci disegnati dalle loro forme e dalla magia di luce e ombra.
Mirco su I Luoghi di Baldassare (Venezia) scrive:
ottimo Ezio!
emmaromanazzi su I Luoghi di Baldassare (Venezia) scrive:
Bravo Ezio e complimenti! Sempre interessanti i tuoi articoli e belle le foto.
gemma greg su A Murano magie di vetro da sabbia e fuoco (Venezia) scrive:
Grazie all’autore, vedo che ci sono moltissimi reportages, ho di che leggere per molto tempo ed imparare. Le vecchie mura, i vecchi mestieri, tutto quello che parla di antico sapere e tradizioni è utile per recuperare la memoria storica e le persone che condividono queste conoscenze con gli altri sono generose.
gemma greg su A Murano magie di vetro da sabbia e fuoco (Venezia) scrive:
Ho assistito alle dimostrazioni diurne che sono già qualcosa di speciale che ti rimane dentro, è vero, è una sorta di magia vedere animali e quant’altro materializzarsi davanti agli occhi dalle sapienti mani degli artigiani e dal fuoco. Assistere a questo spettacolo di notte deve essere davvero affascinante. L’articolo tutto intero è un crescendo di emozioni che culmina con il pezzo finale : “Nella tenebra i forni… ” che è letteratura, scorrevole come il vetro incandescente e liquefatto e scandita dalle fotografie che ci fanno partecipi dell’atmosfera.
gemma greg su A Ca’ Pesaro Enrico Castellani e Günther Uecker (Venezia) scrive:
Opere di sicuro impatto visivo che allargano i confini della mente. Le foto molto nitide mi invogliano ad indagare sull’esecuzione, sulle tecniche e sulle possibili applicazioni nel mondo dell’arredamento, del design. La foto dello spartito mi fa pensare ad un comò con tanti curvati sovrapposti, altri sarebbero di sicura ispirazione per testiere di letto, tappeti, lampade. dorso di una sedia… in effetti molte aziende attente al design producono delle collezioni di arredamento di alta gamma che attingono la loro creatività dal mondo dell’arte. Sicuramente vedo tutto questo per deformazione professionale ed anche perché secondo me sono opere correlate all’interior design, non necessariamente da confinare in un museo o sono per lo meno fonte di ispirazione per un uso in ambienti abitativi high range. Concordo con l’autore per quanto riguarda il concettualismo sensuale e la ricchezza visuale per il pubblico per la maggior parte delle opere, mentre Sandspirale, Nägel auf Hocker e Ordos mi indirizzano più verso riflessioni intellettuali. E’ chiaro che questi due artisti giovani nello spirito sono sempre in progress…