Spesso Murano brulica di turisti, molti dei quali affollano le fornaci delle vetrerie sparse sull’isola veneziana per vedere dal vivo la lavorazione del vetro, uno spettacolo comunque affascinante ma finalizzato alla promozione degli acquisti.

Di notte invece le fornaci riprendono il ruolo primario, luoghi di produzione dove il lavoro ferve 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per undici mesi all’anno. Il vetro richiede fuoco sempre acceso, prima per fornire l’impasto incandescente da modellare, poi per raffreddare lentamente i pezzi prodotti che, senza questa paziente attesa, si sbriciolerebbero al primo urto.

La famiglia Seguso ha pensato di condividere con il pubblico l’emozione della notte in fornace per far vivere un’esperienza unica, osservare il lavoro degli artigiani che realmente producono ma si lasciano guardare. Ha spalancato le porte, organizzando una serie di serate con visite guidate che sono diventate un evento collaterale di Biennale Architettura.

In queste serate speciali l’atmosfera è assai diversa dalla versione diurna, dove la luce fa da padrona. Nella tenebra i forni tingono di rosso l’ombra e tutto assume un aspetto quasi infernale, ma è un inferno che non incute terrore, la magia del vetro non dà spazio a tristezze o paure.

Nella penombra anche gli oggetti del lavoro quotidiano assumono un’aura di mistero, il tempo sembra fermarsi in un momento indefinito – ma comunque del passato – e il visitatore assapora e condivide l’emozione stessa dei maestri vetrai.

 
© Riproduzione Riservata
 

Commenti (5)


  1. Il fascino di questa lavorazione val bene una serata! Bravo Ezio!


  2. grazie Dous della visita e del commento
    E


  3. Ho assistito alle dimostrazioni diurne che sono già qualcosa di speciale che ti rimane dentro, è vero, è una sorta di magia vedere animali e quant’altro materializzarsi davanti agli occhi dalle sapienti mani degli artigiani e dal fuoco. Assistere a questo spettacolo di notte deve essere davvero affascinante. L’articolo tutto intero è un crescendo di emozioni che culmina con il pezzo finale : “Nella tenebra i forni… ” che è letteratura, scorrevole come il vetro incandescente e liquefatto e scandita dalle fotografie che ci fanno partecipi dell’atmosfera.


  4. grazie anche per questo bellissimo commento Gemma; è grande soddisfazione per un autore, siano testo o immagini il suo lavoro, percepire la sintonia del fruitore, che capta esattamente ciò che il reporter intendeva trasmettere.


  5. Grazie all’autore, vedo che ci sono moltissimi reportages, ho di che leggere per molto tempo ed imparare. Le vecchie mura, i vecchi mestieri, tutto quello che parla di antico sapere e tradizioni è utile per recuperare la memoria storica e le persone che condividono queste conoscenze con gli altri sono generose.

Lascia un Commento