Sabato 24 luglio: sul Molo Crocelle è tutto pronto per ospitare un musical organizzato da bravissimi ragazzi che parla, tra l’altro, del riscatto della città oplontina.

Di riscatto si è parlato anche nella conferenza stampa di presentazione del calendario di eventi estivi in programma in città, per allietare le serate di chi la vacanza fuori porta non se la può permettere. Una pubblicità massiccia, addirittura con un aereo sui cieli dei comuni non troppo vicini, per spingere i cittadini campani a spostarsi fin qui per trascorrere belle serate in armonia.

Riscatto, turismo, rivalutazione e promozione del territorio e bla bla bla bla. Non mi capita spesso di esprimere il mio disappunto apertamente, ma questa volta non posso esimermi dal farlo.

Dicevo di sabato sera. Arrivo nel porto per assistere a uno spettacolo che si preannunciava esilarante. Quaranta ragazzi che esprimevano, attraverso la musica, il canto e il ballo, la loro creatività, la voglia di rilancio e di riscatto, appunto.

Il molo era gremito; tutti i posti a sedere erano occupati e tanta era la gente che, in piedi, aspettava l’inizio dello spettacolo. Dopo qualche minuto di ricerca, riesco a trovare dei posti liberi per guardare il musical comodamente seduta, insieme a mio figlio e mio marito. Ero trepidante e felice: finalmente la mia città offriva un gradito spettacolo.

Sono bastati pochi minuti, anzi poche folate di vento, per spezzare l’incantesimo.

Un tanfo di pesce marcio e spazzatura, a tratti, rendeva l’area irrespirabile. Mentre il molo illuminato e ridondante di musica e canzoni offriva uno scenario suggestivo agli spettatori, a poche centinaia di metri una distesa di “monnezza” regalava un’altrettanta squallida visione della città tutta a quanti si recavano sul porto.

Ho resistito una manciata di minuti: non potevo permettere che mio figlio respirasse quell’area putrida e nauseante. A malincuore, mi sono alzata e ho fatto ritorno a casa. La bravura di quei ragazzi sul palco a nulla poteva contro il fetore che si respirava!

Lungo la strada pensavo alla disorganizzazione che regna sovrana a Torre Annunziata. Come è possibile che nessuno abbia pensato di ripulire la zona porto almeno – e dico almeno perché sarebbe una utopia pensare di vederla sgombra dai rifiuti sempre! – in vista degli spettacoli estivi?

Come si può pensare al rilancio della città se poi è solo quello squallido spettacolo che si riesce ad offrire ai visitatori?

L’organizzazione di eventi in città predispone un dialogo tra i vari assessorati coinvolti e non solo: è mai possibile che nessuno abbia investito del problema quello all’Ambiente, chiedendogli uno sforzo maggiore in virtù della maggiore affluenza in quella zona durante le serate di spettacolo?

Domande che non rimarranno senza risposta perché rivolgerò a chi di dovere se, per caso, non si fosse accorto del “bel riscatto oplontino” andato in scena sabato sera!

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento