In un periodo storico molto difficile, caratterizzato da fondi a disposizione sempre più insufficienti, le scuole per continuare a svolgere la loro importante funzione educativa, devono necessariamente aggiornarsi, anche per rendere più appetibile la propria offerta formativa. Inoltre le istituzioni scolastiche contribuiscono con varie iniziative a far conoscere alle nuove generazioni il mondo esterno.
Su questi temi, concludiamo l’intervista con il prof. Felicio Izzo, dirigente scolastico del Liceo Artistico “Giorgio de Chirico” di Torre Annunziata.

Avete progetti contro la dispersione, il disagio giovanile e per l’integrazione?
Di carattere istituzionale, no. E per due ordini di motivi. Il primo, di natura oggettiva, è imposto dal fatto che il tasso di dispersione scolastica è decisamente basso. Il secondo di carattere politico-interpretativo, è che non crediamo che le cure specifiche e concentrate su una ”patologia” siano del tutto giovevoli. Anzi, riteniamo che problematiche, quali il disagio giovanile e l’integrazione siano da affrontare in una dimensione globale che veda nell’atmosfera di serenità sostanziale e di compartecipazione attiva a tutte le iniziative proposte un percorso capace di attingere quella condizione di equilibrio fondamentale, di omeostasi, per usare un termine colto. In particolare la dichiarata e praticata disponibilità al dialogo ha reso l’istituto un irrinunciabile luogo d’incontro anche per quegli allievi poco inclini allo studio e uno spazio di riferimento ben dopo il completamento degli studi.

A quali obiettivi puntate per migliorare ulteriormente la vostra offerta formativa?
L’esperienza acquisita durante gli anni attraverso l’elaborazione di progetti, la partecipazione a mostre e concorsi, i numerosi premi vinti a livello nazionale e internazionale, le infrastrutture e i laboratori, le nuove dinamiche creative inaugurate che declinano e moltiplicano le antiche vocazioni fanno del nostro Istituto un polo artistico ben radicato sul territorio, al punto che è apparso doveroso ampliare l’offerta formativa sia con la richiesta di istituzione dell’indirizzo “artistico” del Liceo delle Scienze Umane – opzione economico-sociale sia con la richiesta di istituire il Liceo Musicale che trova armonioso inserimento nell’Universo Arte.

In termini schematici si propongono le motivazioni che hanno orientato tali richieste:
• L’obbligo morale della scuola di porsi al servizio del territorio, dotandolo di un istituto formativo capace di rispondere alle esigenze poste dalla comunità, ma anche dallo sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro tempo e del suo prossimo futuro. Obbligo tanto più sentito dall’Istituto che, per il corrente anno scolastico, ha fatto registrare un ulteriore incremento, nonostante l’istituzione del Liceo, delle iscrizioni nei confronti dell’anno precedente, in assoluta e clamorosa controtendenza rispetto agli altri Istituti d’Arte, e non solo della provincia di Napoli.
• L’orgoglio, come scuola, di essere propositiva, di riappropriarsi di un ruolo attivo, di avere il coraggio di indicare itinerari innovativi.
• La volontà di valorizzare quello straordinario capitale umano giovanile di cui si dispone, con la certezza che solo la cultura, l’arte, la creatività, la sensibilità estetica in senso lato, possano disinnescare quel miscuglio di volgarità, grettezza, malcostume e mediocrità che ha prodotto una realtà quale la nostra.
• L’intenzione di fare del nostro Istituto, in una dimensione scolastica totalizzante ed innovativa, un unico grande polo artistico in grado di proporsi come centro culturale aperto alla comunità e, nel contempo, capace di dialogare con attori istituzionali di superiore livello: Accademia delle Belle Arti, Università, Conservatorio di musica, CNAM, Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica, Centri RAI, Centro Sperimentale di Cinematografia, Cinecittà Holding …

• L’ambizione di promuovere la creazione di una grande area artistico-musicale, come è nello spirito della riforma dei cicli scolastici, che faccia del nostro Istituto una sorta di nuovo Bauhaus, a livello di scuola secondaria superiore. Un passo importante per l’integrazione delle arti, che trova la sua naturale e completa sintesi proprio nel campo foto-cinematografico, reso possibile dalla tradizione dell’Istituto che, per il suo impianto culturale e metodologico, da sempre costituisce un modello educativo a sostegno della promozione e dello sviluppo della creatività.
• La volontà di offrire indirizzi assolutamente nuovi e di ampie prospettive occupazionali e formative, ed in un ambito territoriale ampio (da Sorrento a Napoli e profondamente verso l’entroterra), in grado di intercettare propensioni ed interessi nuovi della potenziale platea scolastica.

In particolare, se per il Liceo Musicale, richiesto per il terzo anno consecutivo, non vi è bisogno di illustrarne le positive potenzialità, per l’indirizzo “artistico” del Liceo delle Scienze Umane – opzione economico-sociale, occorre aggiungere qualche precisazione.
Un tale indirizzo di studi, dalla specifica curvatura che lo rende assolutamente complementare allo spirito didattico dell’istituto è volto alla definizione di una nuova specifica figura professionale, pur nella generale acquisizione delle competenze, conoscenze e capacità propria di uno studente del Liceo delle Scienze Umane.

Tale figura composita e flessibile nel comparto delle organizzazioni artistiche e culturali sarà in grado di interagire proficuamente con la dimensione artistico-culturale delle varie organizzazioni, di capirne le esigenze profonde, sapendo fungere da interfaccia con le richieste della realtà del mondo economico e sociale circostante attraverso una solida formazione di carattere storico, artistico e filosofico ed un’adeguata conoscenza di elementi di economia, management, informatica e diritto.
Come possibilità lavorative, anche immediate si prospettano le seguenti:
• Gallerista d’arte.
• Organizzatore di eventi nel campo dell’arte, della cultura in genere, ma anche dello spettacolo e dello sport, tanto per enti pubblici, quanto per aziende, compagnie teatrali, associazioni anche sportive, cooperative, fondazioni…
• Manager/impresario di figure professionali operanti nel campo della cultura, dello spettacolo, dello sport.
• Responsabile per la progettazione, l’organizzazione e la gestione di eventi culturali ed artistici per scopi pubblicitari e/o promozionali in società di comunicazione e/o di marketing.
• Operatore nell’editoria artistica, nel giornalismo specializzato, nel turismo culturale, nell’E-learning per l’ideazione di prodotti multimediali relativi alla produzione artistica.
Nella prospettiva di una prosecuzione degli studi in ambito universitario si segnalano quali sviluppi:
• Quelli tradizionali del Liceo delle Scienze Umane in senso lato: Lettere e filosofia – Lingue – DAMS – Scienza della formazione – Psicologia.
• Quelli tipici dell’opzione economico-sociale: Sociologia – Scienze Politiche – Giurisprudenza – Economia e Commercio
• Quelli più specificamente correlati all’indirizzo: Architettura – Accademia – Ingegneria culturale e tutti i corsi di laurea connessi ai tratti caratterizzanti il profilo professionale sopra indicati (“Cultura e Amministrazione dei beni culturali”; “Turismo per i beni culturali”–Napoli; “Progettazione e gestione eventi ed imprese dell’arte e dello spettacolo”- Firenze; “Storia e forme delle Arti visive, dello Spettacolo e dei nuovi Media”; “Gestione ed Innovazione delle Organizzazioni Culturali ed Artistiche”- Bologna; “Umanistica Informatica” – Pisa; “Strategie, gestione e comunicazione dei beni e degli eventi culturali” – Milano; “Art, Spettacolo e produzione multimediale” – Brescia).

Avete promosso o partecipato ad iniziative tendenti a far conoscere, difendere o valorizzare beni storici o naturalistici del comune di Torre Annunziata e di altre località?
Naturalmente sì! Come altrettanto naturalmente va precisato che il campo d’applicazione è stato, prioritariamente, la città di Torre Annunziata e l’immediato hinterland. Volendo recuperare la discorsività delle precedenti risposte ci si limita, in termini di stretta serialità, ad elencare le iniziative realizzate in tale ambito:
- Riqualificazione piazza E. Cesaro – Torre Annunziata – 1° premio ASCOM
- Riqualificazione Quadrilatero delle Carceri – Torre Annunziata – Borsa di studio Assoimprese 1° Premio
- Mostra-Convegno “Il territorio come bene comune”
- “Elementi illuminanti per il corso principale della città” – Progetto di arredo urbano – Torre Annunziata
- “Una piazza per la città” – Progetto di riqualificazione urbanistico-architettonica
- Progetto di recupero cave – Associazione Nazionale Maestri A.A – Sorrento – 1° Premio
- “Quadrifoglio Salvambiente – Progetto Centoscuole” Elemento di arredo urbano per la raccolta differenziata. – Concorso nazionale – 1° Premio.
- “I risvegli di Maggio” – Itinerari alla riscoperta della città di Torre Annunziata
- “Adotta un monumento” – Villa Fusco – Barela a Torre Annunziata
- “Adotta un monumento” – Palazzo di Città a Boscoreale
- “Adotta un monumento” – Petra Herculis – Lo scoglio di Rovigliano e la spiaggia della Salera
- “Memory Hunters” – Progetto di valorizzazione delle zone meno note degli scavi di Pompei.
- Concorso “Scarti in mostra” – Riuso degli oggetti dismessi – Avellino – 1° premio -
- “Le vie dell’arte”- Progetto di arredo urbano – Napoli
- “Natale in vetrina” – Progetto di arredo urbano – Torre Annunziata
- “I paesaggi dell’anima” documentario realizzato per i Comuni di Torre Annunziata, Pompei, Trecase, Boscotrecase e Boscoreale.

E’ compito della scuola porre le basi per l’esercizio della “cittadinanza attiva”. Queste iniziative, a suo giudizio, in che misura contribuiscono alla formazione culturale e civica delle nuove generazioni?
Mi verrebbe, da preside, di rispondere sinteticamente “sì, ed in misura assolutamente decisiva!”. Ma mi sembrerebbe di far torto alle altre domande. Pertanto procedo ad articolarla, non senza qualche considerazione magari non proprio “politically correct”.

Se il nucleo sostanziale del concetto di cittadinanza attiva va individuato, come è corretto che sia, nel senso più ampio di responsabilità sociale, è evidente come non si possa prescindere dal radicamento e dal senso si appartenenza alla comunità-scuola. Quindi la cittadinanza, come identità e come appartenenza civica. In tal senso la scuola non è chiamata a proporre un percorso pedagogico, improntato allo sterile formalismo, fatto, cioè, dalla semplice proclamazione di leggi e norme, di diritti e doveri, in un approccio affidato alla “vecchia” “Educazione civica”, rinnovata nel maquillage riformistico come “Cittadinanza e Costituzione”, spesso dimenticate, a conferma che non era e non è una questione terminologica o di programmi.
Per questo una scuola come la nostra preferisce proporsi nella sua dimensione operativa, problematica, ritenendo che nel fare, nel conoscere, nell’indagare, nel porsi interrogativi risieda l’essenza della cultura, dell’arte, assolutamente intrinseche, entrambe, per statuto, verrebbe da dire, alla sua natura sostanza più distintiva.

Da qui anche l’impegno a promuovere incontri, convegni, dibattiti, consapevoli come siamo, però, di rinforzarli nella pratica quotidiana, visto che l’emozione e la commozione che pur suscitano tali momenti, se si fermano a questa condizione sono del tutto sterili, servono giusto a ripulire la coscienza per un attimo, laddove è opportuno che si trasformino in atteggiamento, costume, scelta deliberata. Diventino modus vivendi e senza neanche passare per la fase dell’indignazione, pur molto pubblicizzata recentemente, per un percorso che abbia come punto d’arrivo la condizione, la categoria di cittadinanza attiva, che significa avere gli strumenti (e qui c’entra la scuola), per capire e, come passo successivo, sapere cosa chiedere, in quanto proprio diritto, al professore, al preside, e, ad un livello sempre più elevato, al politico, alle istituzioni.

In maniera diretta, proprio perché è un proprio diritto, senza calcoli o scorciatoie, senza le viltà dettate o suggerite dalle scelte opportunistiche, senza la mediazione degli amici o conoscenti, senza le consuete vie traverse. Però, attenzione, per chiedere si deve sapere, ma anche avere il coraggio di chiedere e con la maturità e la statura morale per farlo. E qui si entra nelle coscienze di ognuno, si entra in un ambito ancora più difficile, non quello della cittadinanza attiva, dimensione sociologica dell’uomo, ma di umanità attiva, di umanità consapevole, dimensione etica dell’uomo. Sapere i propri diritti ma rispettare anche i propri obblighi.

Per questo, mi sia consentita, in conclusione (“in cauda venenum”), una nota polemica. La scuola, la vera scuola, quella fatta da personale che fa il proprio lavoro, con il rispetto che si deve all’opera dell’uomo e che può assumere come forme estreme quelle dell’amore o della passione, ma anche quelle della semplice consapevole attenzione; dal personale, tutto, dal dirigente al collaboratore magari precario, selezionato secondo limpide modalità, senza “gabole”, come dicono al nord, o senza “inciuci”, come si usa dire dalle nostre parti, magari condito da un gesto della mano come a rimestare nell’aria, senza lottizzazioni o spartizioni politico-sindacali o “scorciatoie”, nepotismi, amorali familismi, raccomandazioni e quant’altro, quella scuola, la vera scuola, come dicevo, è di per sé modello di cittadinanza attiva. Lo è perché trasmette, “ex opere operato”, per il fatto stesso di essere così com’è, valori quali la legalità, il rispetto delle regole, ma anche il diritto di chiedere ragione delle cose, come pure l’obbligo dell’analisi, della conoscenza, della comprensione.

E quando la scuola, riesce a comunicare l’importanza della conoscenza, la necessità dello studio e a farli diventare un piacere, ad identificarli nella serena esplorazione dei mondi possibili, come qualcuno felicemente ha definito la missione pedagogica, si ha la certezza di fare un lavoro che ci fa sentire quasi dei privilegiati. Così, quel che può sembrare a molti un fastidio, il continuo confronto col mondo giovanile, finisce per confermarsi il motivo di maggior conforto alla nostra professione, la più tenace, densa, sincera giustificazione (semmai ce ne fosse bisogno in una visione “economicistica”), ad una passione che, nonostante tutto, a dispetto del crescente discredito sociale, del mortificante riconoscimento economico, ancora non si affievolisce.
E con orgoglio!

 
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Commenti (3)


  1. @ Matteo,
    un articolo molto interessante che mi “tocca” molto da vicino – visto che lavoro nell’Ufficio Scolastico Provinciale ex provveditorato e quindi conosco benissimo le problematiche che oggi le scuole e di conseguenza i Dirigenti Scolastici, i docenti e gli alunni devono affrontare. Con l’Autonomia Scolastica, poi, le Istituzioni Scolastiche sono diventate delle Aziende e per non “affondare” devono promuoversi e essere sempre molto competitive. Ecco perchè all’interno di una scuola si aprono nuovi indirizzi. …….ma bisogna crederci e chi ci crede non pensare che possa facilmente “muoversi”….. troppi ostacoli.

    Colgo l’occasione per farti i miei sinceri auguri di un felice 2012. :)


  2. @Diana,
    con l’aria che tira (tagli, presente e futuro prossimo a rischio tracollo) concordo con te che per rimanere sul mercato le Istituzioni Scolastiche debbano “inventarsi” o per meglio dire riconfigurarsi per riuscire a intercettare le domande di sapere, di crescita culturale e morale, di formazione professionale e civica delle nuove generazioni.

    Non vorrei però che si perdesse di vista l’essenza profonda di queste “domande” per badare soprattutto alla sopravvivenza delle scuole/aziende…
    E’ un rischio che non possiamo correre, in primis al Sud. :(

    Quando avremo superato il guado della crisi, la società avrà bisogno di nuove forze perfettamente preparate a reggere le sorti del Paese, e chiaramente meglio di quanto abbiano fatto le generazioni precedenti!

    E lo sforzo deve essere corale, con in prima linea quanti hanno il compito di formare gli italiani, i cittadini dei prossimi decenni…

    Un plauso, dunque, al Liceo Artistico de Chirico di Torre Annunziata e al suo dirigente prof. Felicio Izzo.

    Notizie di Comuni-Italiani.it nel 2012 darà spazio e visibilità a tutte le loro iniziative culturali e civiche, analizzerà il loro rapporto con le comunità … le scuole italiane insomma come elemento identitario di ogni comune, e presupposto indefettibile per migliorare e difendere il Belpaese.

    Buon 2012 anche a te! E speriamo che ce la caviamo!! :D


  3. Un plauso, anche da parte mia, al Liceo Artistico de Chirico di Torre Annunziata e al suo dirigente prof. Felicio Izzo. :)

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