Santa Cascone nella sede di "Progetto trasparenza"

Santa Cascone nella sede di "Progetto trasparenza"


Lettera aperta al Presidente della Regione Campania
On Stefano Caldoro

Signor Presidente mi dica se questa è democrazia
Il quattro giugno 2010 la Giunta Regionale su Sua proposta approvava la delibera n°500 che si era resa necessaria dopo il fallimento delle elezioni consortili previste per giugno 2010.
In effetti si dà un’ulteriore opportunità ai commissari inadempienti con una proroga alle elezioni dei nuovi Consigli dei delegati, per riformare gli elenchi degli aventi diritto al voto come previsto dall’art.22 comma 12 della legge Regionale 4/2003, (che in riferimento alle modalità delle elezioni del consiglio dei delegati, prevede che nel caso dei nuovi consorzi o di quelli che non hanno ancora emesso i ruoli di contribuenza su tutta o parte dell’area consortile, in via transitoria e per una sola volta, ai fini dell’elezione dei delegati, le fasce di contribuenza sono sostituite da fasce di superficie), fermo restando che le elezioni dovevano tenersi entro e non oltre il 5 dicembre pena dimissioni del Commissario per inadempienza.

Tale delibera è in perfetta continuità con quanto è stato fatto dalle amministrazioni regionali nell’ultimo ventennio, cioè eludere la dura realtà dei fatti. Perché non è stata fatta una verifica sulle motivazioni del fallimento alla chiamata elettorale?

La vicenda riguarda il cosiddetto consorzio di bonifica integrale comprensorio Sarno Irno e ruscelli Vesuviani che è bene ricordare fu commissariato nel 1992. Una gestione straordinaria sopravvissuta a due leggi regionali in materia di consorzi e precisamente la 23 del 1985 e la 4 del 2003 che stabilivano tempi e modalità per eleggere l’assemblea consortile: 18 anni non sono bastati per affidare l’Ente a chi ne aveva diritto, perché nei 58 anni di esistenza di questo consorzio chi lo ha gestito non ha saputo o voluto mettere in atto azioni efficaci e una corretta informazione per promuovere una gestione partecipata del territorio.
Si è chiesto il perchè una gestione commissariale che deve essere considerata eccezionale e temporanea sia potuta durare tanto?

Ma il consorzio non era ancora pronto e dopo diciotto anni di commissariamento e a distanza di sette dall’ultima legge di riforma dei consorzi, il Commissario manifestava alla giunta regionale alcune considerazioni in merito al contenuto della suddetta deliberazione; in particolare sulla difficoltà di rispettare i tempi indicati svolgendo le elezioni in base non alle fasce di contribuenza ma alle fasce di superficie, in quanto asserisce: “la suddetta metodologia comporterebbe una procedura del tutto diversa con adeguamento del software in uso, ed ulteriori oneri economici cui far fronte”.

Giustificazione inaccettabile perchè l’attuale commissario straordinario rag. Gino Marotta, nominato con decreto del Presidente Giunta Regionale della Campania n°440 del 13 settembre 2005, omette di pubblicare l’elenco dei proprietari aventi diritto al voto sulla scorta del ruolo anno 2005, già approvato ed in parte riscosso nella fase di avviso bonario da parte del precedente commissario Grimaldi, impedendo in tal modo la convocazione dell’assemblea dei consorziati per l’elezione del consiglio dei delegati.

Infatti, egli ritiene che sia impossibile rispettare il termine del 19 dicembre 2005 per le elezioni consortili, perché il catasto immobiliare dell’ente è completamente disallineato con una elevata percentuale di dati erronei nei ruoli, quindi ritiene opportuno non procedere alle elezioni, che avrebbero comportato un costo di oltre 150.000,00 euro ed il rischio di essere annullate a seguito di eventuali ricorsi.

Amplia così il mandato, già affidato alla società SIGMA distribuzione srl cui era stato dato l’incarico per l’esecuzione di tutte le attività di supporto all’ufficio catasto dell’ente connesse allo svolgimento delle elezioni consortili, e con delibera n°428 del 24/11/2005 le affidava l’incarico per il completamento della banca dati catastale e dei servizi connessi, nonché per il perfezionamento operativo del nuovo piano di classifica. Quanto è costato? Con quale risultato se alla fine questo commissario ha volutamente ignorato che, con la legge regionale n°4 del 2003:
- viene abrogato il “Consorzio di Bonifica dell’Agro Sarnese Nocerino”, di cui è diretto erede il “Consorzio di Bonifica Integrale Comprensorio Sarno”;
- il nuovo consorzio, oltre ai territori già compresi, acquisisce altre aree?

Pertanto, la superficie del territorio passa dai precedenti 44.469 ha agli attuali 62.674 ha. Così i comuni appartenenti all’area del comprensorio di bonifica passano da 36 ad un totale di 47: e i proprietari di questi ultimi comuni, oltre ad essere stati privati del diritto di partecipare alle elezioni, fino ad oggi non sanno di farne parte come soci.
E precisamente i cittadini di Terzigno-Boscotrecase-Ottaviano–Portici-Ercolano-Torre del Greco–Trecase-Pellezzano-Forino–Salerno i quali comprenderanno che sono soci solo tra tre anni quando riceveranno una cartella esattoriale per il pagamento del tributo della quota consortile e se proveranno ad opporsi riceveranno la solita risposta “approvato senza alcuna opposizione”.

Si sa, la legge non ammette ignoranza ma in poche righe il commissario rende carta straccia la legge n° 4/2003, cosa non nuova, trasgredisce le disposizioni della giunta regionale, ed in attesa del consueto silenzio-assenso degli organi di controllo, che riportano alla normalità tutte le anomalie della gestione del consorzio, ha avviato le procedure per convocare l’assemblea consortile, per un’elezione illegittima, perché viene di fatto esclusa una parte consistente della platea elettorale, costituita da quelle persone che ignorano l’esistenza dell’Ente, a cui vanno aggiunti quanti si oppongono, rifiutando di pagare un tributo incomprensibile.

Sig Presidente purtroppo non basta indire delle elezioni. Per garantire l’autogoverno vanno applicati i principi di correttezza, equità, trasparenza: presupposti essenziali per promuovere una partecipazione democratica, elementi che non trovano alcun riscontro nel procedimento in atto ed è sconfortante il principio che si vuole perseguire in questo momento e che pare trovi l’approvazione di chi dovrebbe essere garante dei diritti di tutti i cittadini.

 
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