Come avviene ogni anno, il giorno 7 ottobre 2012 Bovino è stata in festa per San Marco vescovo di Eca, suo patrono insieme alla Madonna di Valleverde già festeggiata poco più di un mese prima, vale a dire il 29 agosto.

San Marco, che visse probabilmente nel periodo compreso tra il III ed il IV secolo dopo Cristo, fu confessore e vescovo dell’antica città dauna e romana di Eca (o Aecae) che successivamente, nell’anno 663, fu distrutta dalle truppe dell’imperatore bizantino Costante II, allora in lotta contro i Longobardi del Ducato di Benevento. Sul luogo di questa città distrutta sorgerà più tardi l’attuale cittadina di Troia, fondata dai Bizantini nell’XI secolo.

Dalle rovine della distrutta Eca, i bovinesi, probabilmente intorno all’anno 750, prelevarono il corpo del vescovo San Marco, che scelsero come proprio patrono per via delle numerose grazie e miracoli attribuitigli, e lo trasferirono in pompa magna nel loro paese, dove successivamente eressero una chiesa in suo onore che gli fu dedicata il 18 maggio 1197 e alla quale fu poi accostata la Concattedrale di S. Maria Assunta, in stile romanico pugliese, con cui comunica internamente.

Nella Chiesa di San Marco di Eca, si custodisce il corpo del santo patrono bovinese al di sotto dell’attuale altare maggiore settecentesco, dopo il suo ritrovamento avvenuto nel XVIII secolo ad opera dell’allora vescovo bovinese, il beato mons. Antonio Lucci. Nella stessa chiesa sono pure conservati i due busti-reliquiari del santo che si portano in processione. Uno di essi è di legno, l’altro è d’argento ed entrambi sono vestiti con abiti vescovili di stoffa finemente ricamati.

La processione di domenica scorsa 7 ottobre 2012, ha avuto luogo al termine della solenne celebrazione eucaristica delle ore 10:30, tenutasi nella Concattedrale di S. Maria Assunta e presieduta da mons. Francesco Pio Tamburrino, arcivescovo metropolita di Foggia-Bovino.

Ad introdurre la processione vi è stato il coloratissimo e scenografico corteo delle confraternite non solo di Bovino ma anche di Foggia e di altri comuni dell’Arcidiocesi Metropolitana di Foggia-Bovino come Sant’Agata di Puglia e Monteleone di Puglia. Ciò è dovuto al fatto che San Marco vescovo di Eca è anche il patrono di tale arcidiocesi, insieme alla Madonna dei Sette Veli.

Alle confraternite hanno fatto seguito dapprima il busto-reliquiario di legno di San Marco vescovo di Eca (foto n. 1) e poi quello d’argento (foto n. 2), tutti e due portati a spalla dai confratelli della confraternita a lui intitolata. Tra i due busti ha sfilato il clero di Bovino mentre dietro al busto d’argento si sono succeduti il gonfalone del Comune di Bovino, il sindaco Michele Dedda, le autorità civili e militari, i fedeli bovinesi sia residenti sia emigrati, nonché la banda che ha curato gli accompagnamenti musicali.

La processione ha attraversato le principali vie del centro storico di questo comune dauno, dai caratteristici scorci urbani e dai portali finemente scolpiti in pietra, passando davanti a tutte le sue chiese (foto nn. 3-4-5). Poi ha oltrepassato l’Arco “di fuori la Porta Maggiore” per raggiungere la villa comunale ed il Corso Vittorio Emanuele (foto nn. 6-7), prima di ritornare di nuovo sotto il medesimo arco. Da qui attraverso Via Roma ha infine raggiunto la Concattedrale, dove si è conclusa. Alla facciata romanica di questa chiesa sono stati appoggiati i gonfaloni delle confraternite e dinanzi ad essi hanno sostato i relativi confratelli con il clero ed i due busti del santo patrono (foto n.8).

Subito dopo il discorso e la benedizione del parroco don Stefano Caprio ha avuto luogo il momento più atteso dalla gente che aveva preso parte alla processione: il propiziatorio lancio delle noci (foto nn. 9-10) per ricordare il miracolo, attribuito dalla tradizione popolare bovinese al suo patrono, con il quale venne guarito uno storpio contro cui venivano lanciate addosso delle noci in segno di scherno.

Il presente fotoreportage è integrato dalle sottostanti dieci immagini a cui la descrizione rimanda.

 
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