A Vico del Gargano, in Provincia di Foggia, il santo degli innamorati è divenuto patrono soltanto a partire dal 1618, in sostituzione di San Norberto che era stato scelto nel X secolo dai fondatori slavi di questo comune e si festeggiava il 6 giugno.
Il motivo di questo cambio sta nel fatto che gli agrumi hanno costituito per secoli la principale risorsa economica di questo comune del nord del Gargano, in particolare in seguito all’introduzione delle arance dolci da parte dei portoghesi, avvenuta nel XVI secolo.

Il territorio vichese, nella parte tra il paese ed il mare, è sempre stato caratterizzato da un clima ottimale per la crescita degli agrumi, e al tempo stesso, trovandosi di fronte ai Balcani, è stato ed è inevitabilmente esposto ai freddi venti invernali da essi provenienti i quali, causando le gelate, compromettevano spesso la raccolta dei preziosi agrumi.

I vichesi dunque ritennero opportuno scegliere un nuovo patrono la cui festa dovesse capitare preferibilmente nel mese di febbraio, quando gli agrumi del relativo territorio raggiungevano la loro maturazione.
Si organizzò una delegazione di notabili di Vico, capeggiata dal marchese Spinelli che chiese ed ottenne nel 1618, dall’allora papa Paolo V, di poter cambiare il proprio patrono. Mentre essi si aggiravano per le catacombe di Roma, un braccio di San Valentino, urtò uno dei notabili vichesi.

Ciò fu ritenuto un prodigio e la scelta del patrono del paese garganico e dei suoi agrumeti cadde sul famoso santo degli innamorati, condannato alla decapitazione per la sua carismatica fede cristiana e che, prima del suo martirio (avvenuto a Roma sulla Via Flaminia nel 273 d. C.), incontrò in cella una donna cieca che riebbe la vista per essersi innamorata di lui.
Va anche precisato che a Vico del Gargano il marchese Spinelli ed il clero locale già prima del 1618 nutrivano una forte devozione per questo santo.

Da quel periodo la forte devozione dei vichesi per San Valentino ed il loro radicato attaccamento alla sua festa si concretizzano il 14 febbraio in una moltitudine eterogenea di addobbi, molti dei quali a forma di cuore, che sono costituiti da arance, limoni, mimose e foglie di alloro, offerti dagli agrumicoltori e dai fedeli.
Essi vengono sistemati soprattutto lungo il percorso processionale, in particolare sui balconi, presso le botteghe ed i negozi e sui pali dell’illuminazione pubblica. File e raggruppamenti di arance e limoni ricoprono gli altari della Chiesa Madre dell’Assunta, dove è custodito un busto di San Valentino con le sue reliquie e la statua che viene sistemata per l’occasione su un singolare trono tutto attorniato da una moltitudine di arance.

Il giorno della sua festa, 14 febbraio, al termine della solenne messa delle ore 10:30, presieduta dall’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo (attualmente mons. Michele Castoro), ha inizio la processione del santo che viene preceduto dalle cinque confraternite vichesi secondo questo ordine: di San Pietro, del SS. Sacramento, dei Carmelitani Scalzi, dei Cinturati di Sant’Agostino e Santa Monica, della Morte.

Quando la processione raggiunge il Poggio del Carmine, avviene la benedizione dei sottostanti agrumeti e dei ramoscelli di alloro, portati ad hoc dai fedeli e che saranno poi legati agli aranci per proteggerli dalle intemperie.

Il corteo processionale ha termine in Piazza Fuoriporta, presso la chiesa del Purgatorio dove viene accesa la batteria, dopodichè gli addobbi vengono privati degli agrumi da parte dei passanti che possono così gustarli a casa propria.

Inoltre, nel giorno della festa del santo degli innamorati e degli agrumi e nella settimana ad esso precedente sono organizzati eventi culturali, mostre d’arte e di fotografia, spettacoli musicali e teatrali ed una fiera di merci varie.

In via eccezionale, a causa del protrarsi del maltempo, il comune di Vico del gargano d’intesa col Comitato Feste e le autorità religiose hanno stabilito che i festeggiamenti di San Valentino di quest’anno 2012 sono stati spostati dal martedì 14 a domenica 19 febbraio.

Il presente fotoreportage realizzato dall’arch. Michele Nardella di San Giovanni Rotondo, si compone anche delle sottostanti dieci immagini che ritraggono rispettivamente:
• la statua di San Valentino sistemata a festa sul trono circondato da una moltitudine di arance, all’interno della Chiesa Madre dell’Assunta (foto n. 1);
• la medesima statua, appena uscita dalla Chiesa Madre, mentre è al momento della partenza della processione e con un cuore di arance e foglie di alloro (foto n. 2);
• addobbi in onore del santo sistemati lungo il percorso processionale e costituiti da arance, limoni, mimose ed alloro (foto nn. 3-4-5);
• due cuori di arance e foglie di alloro sospesi ad un cavo della corrente fra due rami di alloro (foto n. 6);
• il corteo processionale iniziato dalla Confraternita di S. Pietro (foto n. 7);
• l’Arciconfraternita del SS. Sacramento (foto n.8);
• la statua di San Valentino in processione, preceduta dal clero e seguita dalle autorità locali (foto n. 9);
• l’accensione della batteria in Piazza Fuoriporta, al termine della processione (foto n. 10).

 
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Commenti (3)


  1. bel reportage – bravo Michele
    ci sei domenica 17?


  2. Belle queste foto e precisissimo il testo che le accompagna.
    Complimenti, Michele.

    A presto :)


  3. Ringrazio Diana e Maria per aver apprezzato il mio fotoreportage su questa singolare festa di amore e di agrumi che vale la pena di essere vissuta e partecipata.
    Saluti

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