Massimiliano Fedriga

Il 15 e il 16 maggio si vota in 41 comuni del Friuli-Venezia Giulia per rinnovare il consiglio comunale, capoluogo in testa. Mentre la campagna elettorale delle Amministrative 2011 si avvia alla fase conclusiva, Comuni-Italiani.it ha intervistato Massimiliano Fedriga, 30 anni, candidato a sindaco di Trieste della Lega Nord.

Tra emergenze e possibilità di sviluppo, quali sono le priorità del territorio?
Su tutte, il rilancio dell’economia locale: sia attraverso lo sviluppo delle attività portuali e l’incremento del turismo, che favorendo la nascita di nuove imprese e tamponando la fuga dei nostri giovani all’estero.

Rispetto a queste priorità, come si articolerà la sua campagna elettorale?
La mia campagna è fondata sull’ascolto, dai singoli cittadini alle associazioni, dalle imprese alle categorie. Sono infatti convinto che la prima qualità di un sindaco e di un amministratore in genere debba essere la capacità di fare sintesi tra le diverse esigenze manifestate dal territorio.

I tre aspetti qualificanti del suo programma.
• Lavoro, attraverso agevolazioni per le nuove attività capaci di creare occupazione;
• tutela dei residenti, attribuendo a essi un punteggio bonus nelle graduatorie per l’accesso agli asili nido, all’edilizia popolare e alle borse lavoro comunali;
• piano della mobilità integrato, per migliorare la qualità della vita dei residenti e favorire contestualmente lo sviluppo del turismo.

I suo primi 100 giorni da sindaco. Quali atti avranno la precedenza su tutto il resto?
La questione più urgente è l’approvazione del nuovo piano regolatore generale, recependo quanto più possibile le osservazioni dei cittadini e salvaguardando il verde contro le speculazioni edilizie.

Giovani e quote rose. Che criterio seguirà nella selezione della squadra di governo in merito a questi due aspetti?
Data la premessa che sono contrario al principio delle “quote”, intese come ghettizzazioni, guardo invece con favore a un’equa rappresentanza sia di genere che anagrafica, nell’ottica del rinnovamento delle istituzioni. Rimango tuttavia convinto che vada anzitutto premiato il merito e che le altre questioni debbano essere subordinate a questo.

Torna centrale il tema delle fonti energetiche e dello sviluppo ecosostenibile. Come opererà la sua eventuale Giunta su questo campo?
Sono due le parole d’ordine della Lega Nord in materia di ambiente: riduzione dei consumi e diffusione delle fonti di energia alternative, contraendo gli sprechi e contestualmente alleggerendo le bollette dei triestini.

Ospiterebbe una centrale nucleare sul suo territorio?
No. L’impatto di una centrale nucleare a Trieste sarebbe assolutamente devastante, già solo sotto il profilo paesaggistico. Trieste deve costruire il proprio futuro attorno al porto e al turismo culturale: trattandosi peraltro della provincia più piccola d’Italia, risulterebbe assolutamente impossibile coniugare questi elementi con la presenza di una centrale.

Guardando alla grave situazione di Lampedusa e ai conflitti in Nord Africa, come vive il territorio il fenomeno dell’immigrazione e che tipo di interventi prevede in tal senso il suo programma?
Grazie alla Lega Nord è stata scongiurata la creazione di un campo di accoglienza sul nostro altopiano carsico. Si è trattata di una scelta profondamente responsabile, in quanto esso sarebbe stato realizzato a ridosso di zone abitate e avrebbe comportato profondi disagi, anche in termini di sicurezza, per i cittadini residenti.

Federalismo fiscale: una risorsa o un deterrente per il rilancio del territorio?
Il federalismo fiscale è una riforma di grande spessore, che influirà efficacemente sulla responsabilizzazione degli amministratori locali: se da un lato le risorse dei territori non verranno depredate dal governo centrale, dall’altro non saranno più tollerati sprechi di denaro pubblico.

Alla fine di questa esperienza, che città si impegna a consegnare ai suoi concittadini rispetto a come si presenta oggi?
Trieste subisce da sempre, più di ogni altra cosa, l’incapacità dei suoi amministratori di avere una visione chiara del futuro a medio-lungo termine. Il mio disegno di città è diverso: non esiste crescita senza lavoro, non c’è turismo senza infrastrutture né sicurezza senza convivenza.
Restituire Trieste agli elettori significherebbe essersene appropriati: la Lega vuole restare tra i cittadini ed è con loro, e mai sopra le loro teste, che vedranno la luce tutti i progetti.

 
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