Le macerie della palestra dei gladiatori

Verso le 6 di questa mattina è franata la “schola armaturarum”, la storica palestra dei galdiatori di via dell’Abbondanza. Il crollo constatato alle 7,30 dai responsabili della Soprintendenza sarebbe da attribuire alle infiltrazioni d’acqua prodotte dalle piogge. L’acqua si sarebbe raccolta in un terrapieno alle spalle dell’armeria e avrebbe fatto pressione fino al definitvo collasso della struttura. Altra ipotesi, avanzata dalla Soprintendenza individua la causa nel peso eccessivo del tetto rispetto alle mura (di materiale più antico), per via del rifacimento del primo eseguito dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Si può parlare di tragedia sfiorata. Se fosse accaduto nelle ore di apertura al pubblico, i rischi per le persone sarebbero stati altissimi. Con una media di 10mila visitatori al giorno, eventualità più che probabile. Di quella che un tempo, probabilmente, ospitava il Collegium Juventutis Pompeianae, società di ginnastica e di sport dell’aristocrazia pompeiana, non resta che qualche mattoncino. Un cumulo di macerie è lo scenario che si è parato davanti ai responsabili degli scavi, che hanno provveduto immediatamente a interrompere la strada all’altezza della “Casa dei Casti amanti” e a transennare l’area, creando un percorso alternativo che collegasse via dell’Abbondanza con piazza Anfiteatro.

Un episodio di enorme gravità tenuto conto che l’area era stata oggetto di recenti interventi di recupero. In queste ore, le polemiche sullo stato di conservazione dei luoghi e sulle forme di gestione da adottare sono ritornate al centro del dibattito politico. Il tutto a un mese di distanza dalla designazione di Jeannette Papadopoulos, nominata ad interim Soprintendente per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei. Scelta contestata da addetti ai lavori e organizzazioni sindacali che chiedevano una designazione a lungo termine per pianificare una migliore gestione del sito archeologico.

Un vespaio di polemiche ha scatenato anche l’ipotesi avanzata nelle scorse settimane dal Ministro ai Beni e alle Attività Culturali Sandro Bondi, di creare una fondazione ad hoc su modello di quella del Museo Egizio di Torino. Il nuovo organismo, sotto il ruolo guida della Regione Campania, avrebbe coinvolto nella gestione del sito istituzioni locali – Provincia di Napoli più i cinque comuni interessati – e privati. Ipotesi rispedita al mittente dai sindacati, Uil in testa, per l’enorme potere che in questo modo si sarebbe attribuito alla politica.
(immagini della palestra colpita dai bombardamenti qui)

 
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