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heric59:
Bello il servizio sulle mongolfiere, complimenti
ti invito a visitare le mie fo...
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Diana Cocco:
ciao Carmelo - Wonderfull matera ;)...
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bagli:
Complimenti, i sassi vengono sempre di più valorizzati!!!...
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MaGi72:
Con molto ritardo, vedo questo interessantissimo fotoreportage.
Complimenti per...
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Diana Cocco:
@ ema - l'anno prossimo, magari...
mavi80 (Senior) su Visita al Carro Trionfale (Matera) scrive:
Bravo Giuseppe, ottimo lavoro, reportage raccontati con l’anima di chi “vive” e “sente” e non da spettatore occasionale.
Mizar su 2 Luglio a Matera – L’epilogo (Matera) scrive:
Grazie ad entrambe
cm9462, puoi contarci!
cm9462 su 2 Luglio a Matera – L’epilogo (Matera) scrive:
Che bravo Mizar! Questa storia che hai raccontato in modo così affascinante è stata pubblicizzata sull’ultimo numero di “Bella Italia”, con una semplice pagina di “promemoria”. Leggendo quella pagina ho sperato che qualcuno qui ne parlasse, ed eccoti!
Queste feste con apparati effimeri si svolgevano secoli e secoli fa in tutta Italia, ma sono pochissimi i “reperti”, proprio perché venivano distrutti. Mi raccomando, il 2 luglio stai pronto con la macchina fotografica! Ciao
Justinawind su 2 Luglio a Matera – L’epilogo (Matera) scrive:
Bello.
Mizar su 2 Luglio a Matera – L’epilogo (Matera) scrive:
Per la cronaca, aggiungo che attualmente una copia di dimensioni leggermente ridotte del Carro Trionfale è in esposizione presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino, nell’ambito delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia.
Eseguito lo scorso autunno dallo stesso maestro cartapestaio che sta ultimando quello che sfilerà tra poco meno di un mese, è il primo Carro nella storia a non essere distrutto.
Mizar su Passeggiata tra i sassi (Matera) scrive:
Sono contento che la mia città ti sia piaciuta, aspetto volentieri di vedere qualcuno degli altri scatti in uno dei tuoi prossimi reportage.
Aggiungo una curiosità in più. Nelle immediate vicinanze della Casa Grotta c’è una grande cavità che era chiamata in dialetto “la s’logn”, che vuol dire il riparo. Avrai infatti notato che sulle pendici della gravina c’è sempre un venticello fresco, e quello era appunto un riparo occasionale.
Infine, ma credo che questo te l’abbiano detto, come si nota dalle ultime due foto tutte le abitazioni scavate nella roccia hanno la caratteristica che dal fondo della grotta, anche quando questa si trova svariati metri sotto il livello di partenza, si vede sempre l’entrata, ed é per un motivo ben preciso. Questo sistema faceva si che durante l’inverno, quando i raggi del sole sono bassi ed obliqui, tutti gli ambienti potessero essere riscaldati. Viceversa in estate, con i raggi del sole quasi perpendicolari, li manteneva più freschi.
Alla prossima visita
felixpedro su Il Metapontino e la dea in abito da sera (Bernalda) scrive:
Grazie della tua testimonianza. Ora non ho più scuse…nel Metaponto prima o poi ci devo venire..
Mizar su Il Metapontino e la dea in abito da sera (Bernalda) scrive:
Ugo, mi sento onorato del tuo commento. Grazie davvero
ugo1951 su Il Metapontino e la dea in abito da sera (Bernalda) scrive:
Ancora complimenti per la stupenda immagine…ed hai ragione…quando ho visto la tua foto,oltre alla bellezza intrinseca del luogo, e’ stata l’atmosfera che hai catturato a renderla veramente speciale!…il titolo poi ha fatto il resto! Bravissimo!
Mizar su Il Metapontino e la dea in abito da sera (Bernalda) scrive:
Troppo buona Ale Grazie!!!!
Paola, il bello è che il cerchio si chiude perché ognuno di noi impara qualcosa dagli altri.
Grazie a te