Il Metapontino e la dea in abito da sera
Nel cuore della pianura materana chiusa ad ovest da un sistema di calanchi e affacciata ad est sul mar Jonio, un tempo splendeva la spiga d’oro, simbolo della fertile Metapontum. Di quello splendore a noi restano immortali vestigia che seppur scalfite dall’usura del tempo e dalla brama distruttiva dell’uomo rappresentano uno dei siti archeologici di maggior interesse dell’Italia.
L’area archeologica di Metaponto, compresa nell’omonima frazione di Bernalda, è stato il terreno di prova per Giuseppe, noto agli amici del Concorso Fotografico di Comuni-Italiani.it come Mizar. In un punto specifico la sua reflex è riuscita a dare il meglio di sè: al cospetto delle celebri Tavole Palatine.
Quindici colonne doriche che si stagliano nella volta celeste con sublime effetto scenografico, sia di giorno che alla luce artificiale. Due momenti che Mizar ha saputo catturare, ma è con quella notturna che è arrivato al secondo gradino del podio nel Contest “Foto Migliori del 2010“, bissando il secondo posto ottenuto al Contest “Rovine Archeologiche”.
E’ di 77.35 la media voto ottenuta dall’immagine ribattezzata “La dea in abito da sera”. Venticinque in tutto le foto con cui Mizar ha gareggiato alla “champions league” dei migliori scatti candidati ai contest del 2010, che ha visto candidate 1514 foto per 147 partecipanti.
Nell’intervista concessa a Notizie di Comuni-Italiani.it accanto alle immagini liete di luoghi ricchi di fascino e di storia, si fa spazio il ricordo intenso di una ferita recente.
Le Tavole Palatine illuminate dopo il tramonto. Com’è nata la scelta del soggetto?
Quando è cominciato il contest sulle rovine archeologiche quello è stato il primo sito al quale ho pensato, perchè la sua bellezza e la sua suggestività hanno un che di estraniante. Avevo ricevuto in regalo la mia prima reflex da qualche settimana ed ero sicuro che non ci fossero condizioni e posto migliore di quello per testarne le potenzialità
Tra il fascino del monumento in sè (che, come scrivi nella didascalia, si conferma anche alla luce del giorno) e le caratteristiche tecniche della foto, cos’è, secondo te, che ha fatto maggiore presa sui votanti e le ha fatto guadagnare il podio?
Mi piace pensare che ci sia un terzo elemento oltre alla bellezza del luogo ed alle qualità tecniche della foto. Mi riferisco a quello che credo guidi ognuno di noi, fotografi per diletto (come me) o per professione. E’ il desiderio di trasmettere le emozioni e le sensazioni che avvertivo ai piedi di quelle colonne. Spero tanto che a portarla sul podio sia stato un mix di questi tre elementi, sarebbe per me la più grande soddisfazione
La ragione della tua visita all’area archeologica di Metaponto?
Ero in vacanza nel comune di Ginosa, a pochissimi chilometri, nella vicina provincia di Taranto. Trascorro lì le mie vacanze da qualche anno ed una passeggiata alle Tavole Palatine è ormai appuntamento fisso. Scattare delle foto per il contest è stato solo un pretesto per andarci una volta in più
Parliamo del sito archeologico più importante della Basilicata. Quali altri luoghi del sito hai trovato stimolanti dal punto di vista fotografico?
Non so davvero se è il più importante, farei un torto ai siti di Metapontum e di Heraclea, non molto distanti, al parco archeologico di Venosa, o ai villaggi neolitici ed alle chiese rupestri della murgia materana. Senza dubbio è uno dei più belli.
Il tempio sorge in un luogo piuttosto isolato ai bordi della s.s. 106 Jonica. A parte pochi altri resti, tutt’attorno è aperta campagna. Probabilmente questo è uno dei segreti della sua bellezza
Nella frazione di Metaponto, e a Bernalda in generale, si trovano altri punti di interesse. Hai avuto modo di apprezzarli?
A non più di qualche chilometro ci sono i resti dell’antica Metapontum. Lì le colonne di diversi stili che sorreggevano i templi della Magna Grecia e le rovine del teatro offrono spunti molto interessanti. Proprio di quest’ultimo ho una foto che a lungo ha tenuto in sospeso la scelta degli scatti da candidare.
Nel borgo di Metaponto, a due passi dal mare, merita una visita il Museo Archeologico che espone i reperti più importanti rinvenuti in zona, ed il castello normanno di Torre di Mare, poi divenuto masseria fortificata come spesso accadeva da queste parti. Conserva una triste storia di amori rubati e crude vendette. D’estate è spesso location di eventi organizzati dalle associazioni locali.
Bernalda è un comune molto grazioso, soprattutto nella zona che si stringe attorno al castello di Bernardino ed alla Chiesa Madre, entrambi oggetto di restauri che stanno restituendo loro l’antico splendore. Inoltre il comune si affaccia sullo Jonio, ed evitati i punti più affollati, in estate si può godere di spiagge pulite protette da fitte pinete
Un aspetto che ti ha colpito di quei luoghi e che sfugge allo strumento fotografico.
Sono convinto che alcuni luoghi abbiano un’anima, forse figlia delle tante vite che li hanno vissuti. Quel luogo è uno di quelli, e quando cala il buio è in grado di sedurre ed intimore, proprio come farebbe una dea.
C’è un aneddoto curioso legato al ricordo del tuo soggiorno bernaldese?
Proprio a quel periodo, nella scorsa estate, no, ma quando ero bambino mio padre portava spesso lì me e mia sorella se capitava di fare una gita fuori porta nelle vicinanze. Le chiamavamo le “tavole patatine”.
Mi preme testimoniare anche un’altra cosa. Il comune di Bernalda è stato uno dei più colpiti dal nubifragio dello scorso primo marzo, non fosse altro perché il suo territorio si estende tra le foci di due dei più importanti fiumi della regione, il Bradano ed il Basento. I danni sono stati ingenti, soprattutto alle aziende agricole che vi insistono.
Il sito di Metapontum è stato parzialmente sommerso, e la stessa sorte non è toccata al tempio di Hera solo perché sorge su una leggera altura. Peggio è andata ad una grande azienda agricola vicina che è stata praticamente spazzata via, fortunatamente senza vittime tra gli occupanti. Nel parcheggio antistante il tempio ancora oggi vi è una tendopoli che ospita gli occupanti dell’azienda ed i pochi capi di bestiami sopravvissuti.
La valorizzazione delle nostre bellezze, non solo archeologiche, passa anche e soprattutto attraverso la tutela e la corretta gestione del territorio, cosa che accade sempre meno spesso, purtroppo.
Categorie: Società Civile.
Tag: area archeologica di Metaponto, castello di Torre di Mare, contest fotografici, fiume Basento, fiume Bradano, fotografia, Museo Archeologico Nazionale di Metaponto, sito archeologico di Heraclea, Tavole Palatine
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Il Metapontino e la dea in abito da sera
22 mar, 2011
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felixpedro:
Grazie della tua testimonianza. Ora non ho più scuse...nel Metaponto prima o po...
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Mizar:
Ugo, mi sento onorato del tuo commento. Grazie davvero :)...
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ugo1951:
Ancora complimenti per la stupenda immagine...ed hai ragione...quando ho visto l...
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Mizar:
Troppo buona Ale ;) Grazie!!!!
Paola, il bello è che il cerchio si chiude pe...
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PAOLA ADAMI:
di sicuro la storia si impara anche in prima persona, grazie per avermi insegnat...
Commenti (9)
MARIO1964 scrive:
Chapeau !
kicka75 scrive:
grande!!
Mizar scrive:
Grazie amici
alexa scrive:
intervista molto bella!!!!
PAOLA ADAMI scrive:
di sicuro la storia si impara anche in prima persona, grazie per avermi insegnato oggi qualcosa di nuovo e ancora complimenti.
Mizar scrive:
Troppo buona Ale Grazie!!!!
Paola, il bello è che il cerchio si chiude perché ognuno di noi impara qualcosa dagli altri.
Grazie a te
ugo1951 scrive:
Ancora complimenti per la stupenda immagine…ed hai ragione…quando ho visto la tua foto,oltre alla bellezza intrinseca del luogo, e’ stata l’atmosfera che hai catturato a renderla veramente speciale!…il titolo poi ha fatto il resto! Bravissimo!
Mizar scrive:
Ugo, mi sento onorato del tuo commento. Grazie davvero
felixpedro scrive:
Grazie della tua testimonianza. Ora non ho più scuse…nel Metaponto prima o poi ci devo venire..