Evento con i Santi Patroni e Maria Santissima per il Millenario
Domenica 18 agosto 2019, nell’ambito delle celebrazioni del Millenario dalla...
Dal 31 maggio al 2 giugno 2014, Serracapriola ha festeggiato il proprio compatrono e cittadino onorario, San Fortunato Martire di Cristo.
Alquanto scarse sono le notizie sulla vita di questo santo, che, per la sua convinta ed incrollabile fede cristiana, subì il martirio intorno al 255 d. C. durante la persecuzione ordinata da Massimino il Trace. Sepolto nelle Catacombe di Papa Ponziano, a Roma, il corpo del martire Fortunato venne da queste prelevato il 5 marzo 1687 per mandato del Papa Innocenzo XI che ne fece un dono al cardinale Fortunato Carafa. Nella tomba del santo, indicata da una scritta con grafia eteroclite che lo definì “Fortunato Martire di Cristo”, venne ritrovata, oltre al corpo, anche un’ampolla contenente del suo sangue ed una lucerna, a testimonianza che la sua morte era avvenuta proprio per martirio. Il 19 aprile 1687 il corpo di San Fortunato fu donato dal cardinale al suo nipote Carlo Carafa, principe di Butera e Roccella, in Sicilia, e lì traslato. Dieci anni dopo, il 20 gennaio 1697, il vescovo di Hicra, Domenico Diaz de Aux, ne attestò la pubblica venerazione, autorizzandola.
Il 25 agosto 1726 don Cesare D’Avalos D’Aragona, marchese di Pescara e Vasto, Signore di Serracapriola e possessore in quarta linea del corpo di San Fortunato, che era perciò stato traslato dalla Sicilia in Abruzzo, lo destinò alla chiesa serrana di Santa Maria in Silvis e ne stabilì le modalità d’accoglienza. A Serracapriola il corpo del santo martire giunse, a bordo di una lettiga adorna di fiori, il 21 settembre 1726 e venne accolto dalla sua popolazione con grande giubilo nei pressi della Chiesa della SS. Trinità, allora fuori dal centro abitato. Nei suoi pressi si salvò un bimbo di sette anni che a causa della calca era precipitato in una fossa. Ciò venne interpretato come un miracolo tangibile del santo appena arrivato. Dopodiché l’urna con i suoi resti venne condotta da questa chiesa a quella di Santa Maria in Silvis, ad essa predestinata. Col passar del tempo la devozione dei serrani per San Fortunato crebbe sempre di più, benché avessero già San Mercurio come patrono principale e San Berardino come compatrono. Fu così che il 23 settembre 1761, durante una sua visita pastorale a Serracapriola, il vescovo di Larino, mons. Scipione de Laurentiis, da cui dipendeva il clero locale, decise di proclamare San Fortunato, “Patronus minus principalis”, ossia compatrono di questo paese, e ne autenticò la reliquia del suo braccio, contenuta in un reliquiario d’argento realizzato nel 1760 grazie alla volontà ed al contributo del sacerdote serrano Ignazio Minichizzi. A Roma, il 15 maggio 1855, Papa Pio IX confermò San Fortunato Martire di Cristo compatrono di Serracapriola e, in occasione della sua festa, concesse l’indulgenza plenaria. Dal 1866 i resti mortali del santo sono contenuti nella preziosa urna attuale, d’argento massiccio e con cristalli, la quale fu fatta realizzare dall’arciprete don Giuseppe Arranga, allora parroco della Chiesa di Santa Maria in Silvis, e venne benedetta dal vescovo della diocesi larinese, mons. Francesco Giampaolo, il 25 aprile dello stesso anno. Dal 2011 San Fortunato Martire di Cristo, oltre ad essere compatrono, è anche cittadino onorario di Serracapriola, che di solito lo festeggia l’ultima domenica di maggio.
I festeggiamenti in suo onore del 2014 sono stati preceduti dalla novena svoltasi dal 22 al 31 maggio nella Chiesa di Santa Maria in Silvis, che custodisce l’urna coi suoi resti mortali, e dalla veglia di preghiera, ivi tenutasi a partire dalle ore 20 del 30 maggio, alla quale hanno partecipato i membri dell’Associazione Portatori e del Comitato Festa.
Nel pomeriggio del 31 maggio, nella medesima chiesa hanno avuto luogo la reposizione della pregevole statua di Maria SS. Incoronata, la santa messa delle ore 18:30 con la lettura dell’Atto di Affidamento ed infine, alle ore 20:30 circa, il concerto di musica sacra della “Cappella Musicale Severiniana”, coro della parrocchia di San Severino abate della città di San Severo. All’esterno i balconi e/o le finestre delle case sono state abbellite con gli addobbi e le immagini dell’urna di San Fortunato, mentre in serata sono state accese le luminarie lungo le vie principali del centro. Nello stesso giorno sono state aperte al pubblico, per l’intero periodo della festa, le bancarelle allineatesi lungo l’ampio Corso Garibaldi, alberato con querce e suddiviso in tre carreggiate.
Il primo giugno ha avuto il suo evento principale nella solenne processione dell’urna con i suoi resti mortali, che ha avuto inizio dalla Chiesa di Santa Maria in Silvis intorno alle ore 17:30, ha attraversato le vie principali del paese ed, al suo termine, è stata seguita dalla santa messa all’aperto, celebrata nella cassa armonica allestita, insieme alle luminarie, nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele III, detta anche Piazza Castello. Nel corteo processionale hanno sfilato, dietro alla croce ad alle bandiere dell’Italia e della Città del Vaticano: il gonfalone che riproduce il dipinto ritraente San Fortunato Martire, eseguito sulla volta della navata centrale della Chiesa di Santa Maria in Silvis dal pittore milanese Natale Penati nel 1937; il clero locale; il reliquiario d’argento del braccio di San Fortunato; la preziosa urna ottocentesca, portata a spalla dai relativi portatori in abito confraternale bianco con mozzetta rossa; il gonfalone del Comune di Serracapriola con le autorità locali; la banda musicale “Città di San Severo” che ha curato gli accompagnamenti musicali; il resto dei fedeli. Lungo il percorso, durante le soste della processione, sono state accese in più punti le batterie pirotecniche offerte dai fedeli e dalle ditte del luogo in segno di devozione. In serata, a partire dalle ore 21:30 circa, si è tenuto nella cassa armonica di Piazza Castello il concerto lirico-sinfonico del medesimo corpo bandistico sanseverese che ha eseguito il matinée musicale ed accompagnato la processione.
Al mattino del giorno seguente (2 giugno), oltre a commemorare il 68º anniversario della Repubblica, si è proceduto alla benedizione dei mezzi di trasporto a mezzogiorno in Piazza Castello. Alle ore 19, nella Chiesa di Santa Maria in Silvis, è stata celebrata la santa messa con preghiera a San Fortunato per i concittadini emigrati. Nella stessa piazza, a partire dalle ore 22 si è tenuto il concerto di Francesca Alotta e Luis Navarro. Al suo termine i fuochi pirotecnici hanno concluso i festeggiamenti.
Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti otto immagini che raffigurano:
- l’urna ottocentesca d’argento, contenente i resti mortali di San Fortunato Martire di Cristo ed adorna di ex voto e fiori, mentre esce dalla Chiesa di Santa Maria in Silvis per essere condotta in processione (foto n. 1);
- la processione del compatrono di Serracapriola mentre lascia la Chiesa Madre di San Mercurio alle sue spalle (foto n. 2);
- l’accensione di una batteria pirotecnica lungo il percorso processionale (foto n. 3);
- il gonfalone che riproduce il dipinto ritraente San Fortunato Martire, eseguito sulla volta della navata centrale della Chiesa di Santa Maria in Silvis dal pittore milanese Natale Penati nel 1937 (foto n. 4);
- il reliquiario del braccio di San Fortunato mentre precede in processione la relativa urna (foto n. 5);
- la medesima urna mentre viene condotta a spalla dai suoi portatori in Corso Garibaldi (foto n. 6);
- il momento della conclusione della processione con l’urna di San Fortunato posizionata vicino alla cassa armonica allestita, insieme alle luminarie, in Piazza Vittorio Emanuele III (foto n. 7);
- la santa messa all’aperto celebrata, al termine della processione, all’interno della cassa armonica (foto n.8).
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