San Michele Arcangelo patrono nisseno
Si è svolta domenica 29 settembre, come ogni anno, la processione per le vie della città del patrono San Michele Arcangelo.
L’elezione di San Michele Arcangelo a patrono della città di Caltanissetta è legata ad un evento miracoloso accaduto negli anni tra il 1624 ed il 1626, periodo in cui tutta la Sicilia fu flagellata dalla peste.
In tutta la Sicilia il vicerè di Filippo V, Filiberto Emanuele Gran Priore di Castiglia e figlio del Duca di Savoia, aveva dichiarato lo stato di epidemia, ingiungendo di chiudere le porte delle città.
Anche a Caltanissetta furono chiusi tutti gli accessi alla città mettendo a guardia dell’abitato gli stessi cittadini al fine di impedire la diffusione dell’epidemia.
Raccontano gli eruditi ed i religiosi locali che una notte, mentre i Padri Cappuccini del Convento di Caltanissetta erano assorti in preghiera, fra Francesco Giarratana li invitò a guardar fuori dalla finestra perchè San Michele Arcangelo stava combattendo per i nisseni. Poco dopo San Michele Arcangelo sarebbe comparso a fra Francesco rivelandogli che aveva salvato Caltanissetta dalla peste impedendo ad un appestato di entrare in città attraverso la via delle Calcare, unica zona rimasta senza sorveglianza. L’arcangelo aveva infatti relegato l’ammalato a morire in una grotta in località Calcare. Fra Francesco, allora, così come gli avrebbe chiesto lo stesso Arcangelo raccontò al parroco ed ai magistrati della apparizione del Santo informandoli che Il Santo voleva essere venerato come protettore della città. Così avvenne dopo che nella grotta indicata dal Santo fu effettivamente ritrovato il cadavere di un appestato morto da poco.
La statua del Santo è opera dello scultore Stefano Li Volsi da Nicosia. Secondo la tradizione venne ordinato allo scultore di trasformare la statua dell’angelo custode che aveva in corso di scultura in quella dell’Arcangelo Michele; così lo scultore adattò nella destra una spada, nella sinistra una catena e ai piedi il diavolo sconfitto. Restava da scolpire interamente la testa. Si racconta che lo scultore vagò per giorni per la città alla ricerca di un volto che potesse ispirarlo nella realizzazione della testa del Santo e che alla fine sfinito dalle vane ricerche pregò intensamente Dio che lo ispirasse fino ad addormentarsi. Al risveglio trovò la testa della statua scolpita.
Dell’apparizione di San Michele Arcangelo a fra Francesco Giarratana nel convento di San Michele a Caltanissetta si conserva una tela di autore ignoto attualmente visibile nella cappella del Crocifisso nell’ambito della mostra “Ritratti serafici”.
Categorie: Costumi e Tradizioni, Eventi e Spettacoli.
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Vincenzo491:
Sono spiacente ma non sono in grado di darle informazioni in merito, mi appassio...
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achi:
Buona sera
mi sto occupando del restauro di una folding a lastra di vetro Baus...
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danielabonsignore:
grazie Sonia. un abbraccio...
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MaxFelice:
Brava Daniela bello questo reportage, complimenti anche per tutto il lavoro che ...
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danielabonsignore:
Grazie Kris. Il maestro Torregrossa è davvero una persona speciale....
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