Continua ad arricchirsi di opere d’arte contemporanea la nuova Chiesa di San Pio da Pietrelcina di San Giovanni Rotondo, che ospita nella propria cripta le spoglie del santo frate cappuccino dal 19 aprile 2010.

Ai mosaici della suddetta cripta e della relativa rampa d’accesso (eseguiti dall’equipe dell’Atelier del Centro Aletti diretta padre Marko Ivan Rupnik ed inaugurati da papa Benedetto XVI il 21 giugno 2009), ora si sono aggiunti gli affreschi che adornano le pareti della Cappella dell’Eucarestia (foto n. 1), incuneata tra l’aula liturgica e la sacrestia e che già ospita l’altare col tabernacolo, che è stato realizzato in pietra lavica dell’Etna nella caratteristica forma di stele la cui pianta da quadrata alla base diviene ottagonale alla sommità. Esso è arricchito dalle formelle a tema eucaristico, lavorate a sbalzo da Floriano Bodini (foto n. 3).

Lo scorso sabato 20 aprile 2013 tali affreschi, aventi per tema l’Ottavo Giorno (Vita Eterna, Eucarestia) ed eseguiti dall’equipe del Centro Aletti guidata da suor Elisa Galardi (agostiniana della SS. Annunziata), sono stati inaugurati e benedetti dall’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, mons. Michele Castoro, all’inizio della concelebrazione eucaristica delle ore 18:00, poi proseguita nell’aula liturgica. Al termine della funzione religiosa i fedeli ed i curiosi hanno potuto entrare nella Cappella dell’Eucarestia per ammirarli, nonché per raccogliersi in preghiera.

Gli affreschi della parete sinistra (foto n. 5) ritraggono in alto alcune “creature” del famoso Cantico di San Francesco d’Assisi, vale a dire: “sora aqua”, “frate sole”, “frate vento”, “l’altissimo, onnipotente, bon Signore” e “sora luna e le stelle”. In basso vi sono raffigurate le seguenti scene: Noli me tangere, gli apostoli Pietro e Giovanni al Sepolcro; Gesù travestito da viandante mentre spiega le Sacre Scritture ai due discepoli di Emmaus che ancora non lo riconoscono e lo invitano a rimanere con loro a cena.

Gli affreschi della parete destra (foto n. 2) ritraggono in alto altre tre delle creature del medesimo Cantico francescano, vale a dire: “sora nostra matre terra”, “frate foco” e “sora nostra morte corporale”. In basso vi sono raffigurate le seguenti scene: i due viandanti di Emmaus che riconoscono Gesù nel momento in cui spezza il pane; lo stupore dei due mentre, dopo la rivelazione, tornano a Gerusalemme con il Pane e con la Parola; gli Apostoli che esclamano «Abbiamo visto il Signore!», al momento dell’ arrivo dei discepoli di Emmaus.

Nella parte superiore della parete frontale, alle spalle dell’altare dell’Eucarestia è stato rappresentato il trono dell’Agnello immolato e trionfante, attorniato dalla Vergine Maria, da San Giovanni Battista e da una schiera di Santi (foto n. 4). Sulla sinistra, tra i santi francescani, si riconoscono San Francesco d’Assisi, Santa Chiara e San Pio da Pietrelcina (vicino alla testa dell’Agnello), mentre sulla destra, tra alcuni Santi del XX secolo, sono identificabili il beato Giovanni Paolo II e la beata Madre Teresa di Calcutta.

Nella parte alta della parete di fronte al tabernacolo, è rappresentato San Tommaso apostolo di fronte al costato di Cristo (foto n. 6). La scena simboleggia l’Ottavo Giorno, in cui la comunità cristiana professa il Credo. Difatti l’acqua, il sangue e lo Spirito che fuoriescono dal costato del Figlio di Dio alimentano la vita della Chiesa.

Sul soffitto, a partire dal lucernario circolare, alcune lingue di fuoco, rappresentanti la discesa dello Spirito Santo, si dirigono verso Tommaso e da costui verso l’Ottavo giorno, cioè verso la Vita Eterna (foto n. 4).

Infine all’estremità inferiore della parete di destra, tra l’artistica vetrata di Michele Canzoneri e la porta ingresso della Cappella (opera dello stesso artista) è ritratto San Pio da Pietrelcina con un rotolo nella mano sinistra, il quale riporta la scritta per cui la Santa Eucarestia sia il gran mezzo per raggiungere la santa perfezione. Al di sotto una scritta riporta che il ciclo di affreschi è stato realizzato col contributo del “The Philippine Center for St. Pio of Pietrelcina”. Di fronte, all’estremità inferiore della parete di sinistra, tra la medesima vetrata e la porta d’accesso alla sacrestia, è rappresentato San Francesco d’Assisi anch’egli nell’atto di sorreggere un rotolo scritto con cui si adora il Signore Gesù Cristo e lo si benedice perché con la sua Santa Croce ha redento il mondo.

Il presente fotoreportage è completato dalle sottostanti sei immagini alle quali la descrizione rimanda.

 
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Commenti (3)


  1. Molto interessante Michele -


  2. Sì Diana, questo ciclo di affreschi merita di essere visitato e, insieme alle ridotte dimensioni della cappella, invita alla raccoglimento ed alla preghiera.
    Saluti


  3. appena posso, sicuramente vi farò una visita e pregherò. Grazie Michele

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