In una grigia mattinata di Novembre ho voluto dedicare alcuni minuti ad una passeggiata tra le strade della chinatown di Prato. Le vie interessate si localizzano tra via Filzi e via Pistoiese dove maggiore è la concentrazione di orientali. La comunità cinese residente nella città laniera è tra le più numerose nel nostro paese e gli sforzi sostenuti dalle istituzioni nazionali e cittadine per favorirne il processo di integrazione e legalità spesso vengono resi vani da incuria e maleducazione. Sicuramente uno dei problemi che le associazioni di volontariato e amministrazione comunale hanno più volte tentato di contenere è la cattiva abitudine da parte degli asiatici di imbrattare i muri del quartiere con annunci di ogni tipo.

Si possono leggere offerte di lavoro, offerte di alloggio o case in affitto, offerte di prestazioni di ogni genere comprese alcune a chiaro sfondo sessuale, ma assolutamente difficili da decifrare per chi non comprende quei codici e quella lingua.
Le autorità locali pertanto decisero alcuni mesi fa di coinvolgere anche giovani cinesi, studenti delle scuole pratesi, a ripulire i muri dalle scritte in questione. All’iniziativa parteciparono numerosi ragazzi immigrati e l’iniziativa fu accolta con stupore e compiacimento dai cittadini “italiani”.

A distanza di pochi mesi purtroppo i muri del quartiere sono nuovamente pieni di messaggi, utilizzati come tazebao, bacheche di annunci liberi e gratuiti tipiche della Cina.
E allora i cittadini pratesi attendono fiduciosi un nuovo intervento dei ragazzi cinesi per ripulire i muri dalle scritte. Ma soprattutto il loro aiuto potrebbe favorire le autorità ad aggirare alcune difficoltà dovute al problema della lingua e quindi rendere chiaro agli immigrati adulti la necessità di collaborare affinché tutti si adoperino per mettere fine agli annosi problemi legati al degrado e all’illegalità.

 
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