Il Bisenzio scorre dalla parte centro-settentrionale della provincia di Prato, tra i rilievi dell‘Appennino Tosco-Emiliano, fino al cuore della piana pratese e fiorentina. Prato, città capoluogo, è posta ai piedi del monte della Retaia, l’ultima cima della catena della Calvana. L’energia idraulica del Bisenzio, sfruttata fin dal medioevo da mulini, gualchiere e magli, favorì alla fine dell’Ottocento lo sviluppo industriale dell’area, con opifici tessili di notevoli dimensioni.

Il Bisenzio è un fiume importantissimo nella storia della valle in quanto “motore” dell’industria tessile ma anche straordinario esempio di come l’interazione tra uomo ed acqua sia una chiave di lettura fondamentale per lo sviluppo non solo economico ma anche sociale ed urbanistico dei paesi.

In località Madonna della Tosse, tra i comuni di Prato e Vaiano, sulla briglia già esistente lungo il corso del fiume e con l’aiuto delle più moderne tecnologie, è stato recentemente installato il primo impianto idroelettrico di nuova generazione, capace di soddisfare il fabbisogno energetico di 400 famiglie e delle aziende vicine.

Si tratta della prima “coclea idraulica” nota anche come “vite di Archimede”. La centrale che è appena entrata in servizio è capace di produrre fino a 420mila kilowattora annui. In termini d’impatto ambientale l’impianto consente di risparmiare annualmente 100 tonnellate di petrolio con conseguente mancata emissione di 103.200 chilogrammi di anidride carbonica.

L’energia prodotta viene venduta all’Enel e retribuita con 0,22 euro per kilowattora. Tale operazione consente di ricavare circa 70mila euro l’anno al netto delle spese di manutenzione, con conseguente ammortamento in sette anni dei costi di installazione. La vite situata all’altezza della derivazione del Bisenzio è solo il primo dei 15 impianti che sorgeranno lungo il corso d’acqua.

I tecnici prevedono di installare 4 o 5 centrali l’anno e pertanto il numero di utenti che potranno beneficiare dell’energia prodotta è destinato a salire grazie ad una produzione complessiva di 2,5 megawatt.

 
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Commenti (1)


  1. un progetto che fa ben sperare in un futuro non tanto lontano dove l’energia pulita abbia un peso maggiore sui nostri consumi energetici. Bel servizio, complimenti :-)

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