Gallipoli ogni anno, il 2 luglio, organizza una grande festa nello spiazzale antistante l’edificio sacro, per onorare la Santa.
Moltissime sono le persone che si recano sul posto per prendere parte alla cerimonia, giungendo anche dalle zone vicine e posizionandosi intorno all’antico porto peschereccio in attesa del grande spettacolo.

A questo punto dal mare, al centro di un gioco di fiaccole, è fatta emergere una statua in vetroresina della Madonna, di circa due metri e mezzo. Ripercorrendo in questo modo l’apparizione miracolosa avvenuta molti secoli fa, dopo esser fatta riemergere dal mare, la statua della Madonna (opera dell’artista gallipolino Tiziano Scarpina) verrà portata in processione fino allo scalo del Rivellino da alcuni sommozzatori, poi presa in consegna dai pescatori in costume d’epoca e dalla confraternita del Santissimo Sacramento, per raggiungere infine il sagrato del santuario del Canneto, dove si prosegue con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo della diocesi monsignor Fernando Filograna, alla presenza di don Luigi La Mura, don Giosy Cento e don Gigi De Rosa, nel 50° della loro ordinazione sacerdotale.

Il culto della Madonna del Canneto a Gallipoli risale a tempi antichi (si pensa tra il XIII e il XIV secolo), quando un pescatore rinvenne là dove ora sorge il santuario un telo raffigurante il volto della Madonna, lo stesso telo oggi posto sulla navata centrale della chiesa. Per i miracoli attribuiti alla sua intercessione, la Madonna del Canneto fu dichiarata patrona speciale e perpetua della città con un regio decreto del 1784. E la devozione continua ininterrotta da sette secoli.

 
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