A Volturino, centro dei Monti Dauni settentrionali ubicato in posizione alta e panoramica in primis sul Tavoliere e sul Gargano, la notte di Natale è stata animata, intorno alla mezzanotte tra il 24 ed il 25 dicembre 2017, da una scenografia Ndocciata dei pastori e dalla rappresentazione vivente della Natività di Gesù.

I due eventi, che si sono svolti nel giro di poche decine di minuti, hanno avuto inizio al termine della Santa Messa solenne della veglia natalizia, celebrata, a partire dalle ore 23, all’interno della Chiesa Badiale di Santa Maria Assunta dal rispettivo parroco don Gaetano Schiraldi.

Subito dopo la funzione religiosa, lungo Corso Vittorio Emanuele III si è snodata la Ndocciata dei pastori, una tradizionale fiaccolata che riprende quella più celebre di Agnone, il cui modello è giunto in questo piccolo centro dauno nei secoli passati per via della transumanza, fenomeno migratorio stagionale degli armenti e dei pastori che si svolgeva dall’Abruzzo e dal Molise alla Puglia per stazionarvi d’inverno ed in senso inverso per stazionarvi d’estate.

Come quella agnonese, anche la Ndocciata di Volturino si svolge alla viglia di Natale e la sera dell’8 dicembre, giorno dell’Immacolata. Ma la differenza manifestazioni tra le due riguarda proprio le ndocce in quanto quelle volturinesi sono costituite da tre canne di uguale lunghezza tenute insieme da fili metallici e recanti, tra le canne, una fiaccola all’estremità da ardere. Inoltre mentre quelle agnonesi sono portate singolarmente o a gruppi multipli da un portatore nel ruolo di pastore che insieme ai suoi pari si reca dalla campagna al centro abitato per partecipare alla Santa Messa della veglia natalizia, le ndocce volturinesi sono portate soltanto a coppie, disposte a croce, da portatori di diverse età i quali, ricoperti da cappa e cappello di colore nero (stesso abbigliamento di quelli di Agnone), fanno la parte dei pastori che la notte di Natale di ogni anno si fanno luce lungo il percorso che invece li conduce alla capanna della Natività e con quella luce rendono omaggio al Figlio di Dio, Luce del mondo, fattosi uomo in questa notte per la salvezza dell’umanità.

Tornando alla notte di Natale volturinese oggetto del presente fotoreportage, dopo aver raggiunto il Largo della Chiesa, i portatori delle ndocce si sono ivi uniti ai partecipanti all’evento della rappresentazione vivente della Natività schierandosi di spalle alla Chiesa Badiale e di fronte alla capanna. Dopo un breve discorso di preghiera, il parroco della stessa chiesa, accompagnato da due coppie di bambine del posto travestite da Angeli, ha deposto un neonato volturinese, nei panni di Gesù Bambino, nella culla della capanna situata tra i suoi genitori che hanno impersonato la Beata Vergine Maria e San Giuseppe. Il tutto è stato animato, sul piano musicale e canoro, dal coro della medesima parrocchia, esibitosi anche durante la precedente funzione religiosa solenne.

Il presente fotoreportage si correda delle sottostanti sei immagini aventi per oggetto:
l’arrivo della Ndocciata dei pastori in Largo della Chiesa, luogo della rappresentazione vivente della Natività, piazza che prende nome dall’antistante Chiesa Badiale di Santa Maria Assunta (foto nn. 1-2);
particolare di due ndocce volturinesi accese ed intersecate tra loro (foto n. 4);
i pastori con le ndocce accese mentre sono schierati nello stesso largo, di fronte alla capanna della Natività e di spalle alla Chiesa Badiale (foto n. 4);
il momento della deposizione, da parte del parroco, di Gesù Bambino, impersonato da un bambino vero del paese, nella capanna allestita di fronte alla chiesa (foto n. 5);
la scena vivente della Natività rappresentata nella stessa capanna (foto n. 6).

 
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