Proporre un reportage di un presepe a febbraio può sembrare strano e soprattutto fuori tempo, ma questo è un presepe speciale e particolare che resterà esposto nella chiesa Parrocchiale di Roana per tutto il 2017.

Il gruppo Alpini di Roana ha voluto ricostruire l’ambientazione della montagna sacra per tutti gli altopianesi e non solo, l’Ortigara, simbolo perpetuo di sacrificio estremo di giovani vite e di tanto sangue innocente, cento anni or sono teatro di lotte furiose e cruente.

Il presepe lancia un primo messaggio: “Tacciano le armi”, questo si intuisce guardandolo.

È stato ricostruito il Lozze (altura da dove si parte per accedere alla vetta dell’Ortigara) con la chiesetta, l’ossario e la Madonnina, Gesù Bambino non è deposto sulla mangiatoia ma su una lettiga per il trasporto dei feriti e l’ambiente non è una stalla ma una galleria. In cima al monte c’è la colonna mozza dell’Ortigara con la scritta “Per non dimenticare”.

Da due trincee a destra e a sinistra della galleria per rendere omaggio a Gesù Bambino, confluiscono da una parte gli italiani e dall’altra gli austriaci con le rispettive bandiere. La stella cometa nel cielo è stata realizzata con il reticolato e sotto sulla roccia una cascata di bacche rosse che stanno a rappresentare il sangue versato da entrambi gli schieramenti spicca la parola “Pace”>, scritta con il filo spinato.

Era il 10 giugno 1917, quando per volere dei comandi italiani si scatenò una delle più furiose battaglie italiane della Prima Guerra Mondiale, conosciuta in codice come “Operazione K”; in circa 20 giorni di battaglia 34.000 caduti, 25.000 italiani per la maggioranza la migliore gioventù di truppe alpine e 9.000 austriaci. Gli italiani riuscirono valorosamente a conquistare la vetta, ma per mancanza di organizzazione e coordinamento da parte dei comandi non riuscirono a mantenerla, causa a un forte contrattacco con truppe fresche da parte degli austriaci. Gli italiani, trovandosi allo scoperto e privi del sostegno del fuoco di interdizione, parte delle nostre artiglierie furono annientati e la vetta tornò in mano austriaca.

Sul Monte Ortigara nel 1921, ebbe luogo la prima Adunata Nazionale degli Alpini.

Il presepe è talmente piaciuto che in molti turisti compresi, hanno chiesto anche in funzione del centenario della battaglia ormai prossimo, che venga mantenuta l’esposizione. Spostato dalla navata centrale lo si può ammirare nella cappella di destra attigua all’altare maggiore.

Questo semplice presepe vuole anche lanciare un messaggio: “che ogni baracca, ogni casa, ogni monte, ogni mare diventino un presepio per sempre, dove tutte le armi tacciano per una vita nuova che sia simbolo di amore universale, di accoglienza e di condivisione.

Complimenti al gruppo Alpini di Roana per la geniale idea.

Fotoreportage
Foto 1 – Il Presepe con cima Lozze e la cima dell’Ortigara;
foto 2,3 – italiani e austriaci verso la grotta della natività;
foto 4 – Gesù Bambino deposto su una lettiga portaferiti;
foto 5,6 – la stella cometa, (sullo sfondo la colonna mozza) e la scritta “Pace”;
foto 7 – reticolati;
foto 8,9 – cima Lozze ricostruita e nella realtà;
foto 10 – copertina della Domenica del Corriere 1920

 
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Commenti (2)


  1. Un reportage che merita di essere visto perché assolutamente particolare: commovente l’unione di entrambi i nemici per inneggiare alla pace.
    Condiviso!


  2. Grazie Kris,
    sempre gradito il tuo commento e stata una bella idea quella di realizzare un Presepe che in questi periodi non facili trametta un messaggio di “PACE”
    Un grazie psrticolare per averlo condiviso.

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