Ehehehe, un giorno di questi devo andare a far vedere a Giovanni le foto che gli ha fatto quella signora francese che l’ha vistato qualche tempo fa.
Complimenti Dominique, “buon occhio” non mente. E’ uno splendido fotoreportage
Bel reportage e bellissime foto, complimenti.
Solo una piccola precisazione:le origini della città non sono greche ma ben anteriori. Nelle immediate vicinanze, ad esempio sull’altipiano murgico prospicente i Sassi, sono stati scoperti diversi insediamenti risalenti al neolitico ed all’età del bronzo
Per la cronaca, aggiungo che attualmente una copia di dimensioni leggermente ridotte del Carro Trionfale è in esposizione presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino, nell’ambito delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia.
Eseguito lo scorso autunno dallo stesso maestro cartapestaio che sta ultimando quello che sfilerà tra poco meno di un mese, è il primo Carro nella storia a non essere distrutto.
Sono contento che la mia città ti sia piaciuta, aspetto volentieri di vedere qualcuno degli altri scatti in uno dei tuoi prossimi reportage.
Aggiungo una curiosità in più. Nelle immediate vicinanze della Casa Grotta c’è una grande cavità che era chiamata in dialetto “la s’logn”, che vuol dire il riparo. Avrai infatti notato che sulle pendici della gravina c’è sempre un venticello fresco, e quello era appunto un riparo occasionale.
Infine, ma credo che questo te l’abbiano detto, come si nota dalle ultime due foto tutte le abitazioni scavate nella roccia hanno la caratteristica che dal fondo della grotta, anche quando questa si trova svariati metri sotto il livello di partenza, si vede sempre l’entrata, ed é per un motivo ben preciso. Questo sistema faceva si che durante l’inverno, quando i raggi del sole sono bassi ed obliqui, tutti gli ambienti potessero essere riscaldati. Viceversa in estate, con i raggi del sole quasi perpendicolari, li manteneva più freschi.
Mizar su Il cuccù (Matera) scrive:
Ehehehe, un giorno di questi devo andare a far vedere a Giovanni le foto che gli ha fatto quella signora francese che l’ha vistato qualche tempo fa.
Complimenti Dominique, “buon occhio” non mente. E’ uno splendido fotoreportage
Mizar su Sogno di una notte a… quel paese (Colobraro) scrive:
Un evento che spero possa diventare appuntamente fisso, in maniera da potervi partecipare nei prossimi anni
Mizar su Una passeggiata tra le “vie del cinema” (Matera) scrive:
Bel reportage e bellissime foto, complimenti.
Solo una piccola precisazione:le origini della città non sono greche ma ben anteriori. Nelle immediate vicinanze, ad esempio sull’altipiano murgico prospicente i Sassi, sono stati scoperti diversi insediamenti risalenti al neolitico ed all’età del bronzo
Mizar su La Cattedrale Vegetale (Oltre il Colle) scrive:
In effetti, tra le cattedrali gotiche, sembra ispirarsi chiaramente al duomo di Milano
Allora attendiamo di vedere come si evolve
Mizar su La Cattedrale Vegetale (Oltre il Colle) scrive:
E’ un’opera davvero fuori dal comune e di grande suggestività, chissà come sarà bella quando la natura avrà completato il suo corso…
Ora il mistero è…. cosa ci facevi tu lì?
Mizar su Visita al Carro Trionfale (Matera) scrive:
Grazie mille Do’ :flower:
Mizar su Monte Sant’Angelo sito UNESCO (Monte Sant'Angelo) scrive:
Splendide foto
Mizar su 2 Luglio a Matera – L’epilogo (Matera) scrive:
Grazie ad entrambe
cm9462, puoi contarci!
Mizar su 2 Luglio a Matera – L’epilogo (Matera) scrive:
Per la cronaca, aggiungo che attualmente una copia di dimensioni leggermente ridotte del Carro Trionfale è in esposizione presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino, nell’ambito delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia.
Eseguito lo scorso autunno dallo stesso maestro cartapestaio che sta ultimando quello che sfilerà tra poco meno di un mese, è il primo Carro nella storia a non essere distrutto.
Mizar su Passeggiata tra i sassi (Matera) scrive:
Sono contento che la mia città ti sia piaciuta, aspetto volentieri di vedere qualcuno degli altri scatti in uno dei tuoi prossimi reportage.
Aggiungo una curiosità in più. Nelle immediate vicinanze della Casa Grotta c’è una grande cavità che era chiamata in dialetto “la s’logn”, che vuol dire il riparo. Avrai infatti notato che sulle pendici della gravina c’è sempre un venticello fresco, e quello era appunto un riparo occasionale.
Infine, ma credo che questo te l’abbiano detto, come si nota dalle ultime due foto tutte le abitazioni scavate nella roccia hanno la caratteristica che dal fondo della grotta, anche quando questa si trova svariati metri sotto il livello di partenza, si vede sempre l’entrata, ed é per un motivo ben preciso. Questo sistema faceva si che durante l’inverno, quando i raggi del sole sono bassi ed obliqui, tutti gli ambienti potessero essere riscaldati. Viceversa in estate, con i raggi del sole quasi perpendicolari, li manteneva più freschi.
Alla prossima visita