Prostituzione, operazione dei carabinieri nel territorio pompeano
Giro di vite contro la prostituzione all’ombra degli scavi di Pompei. Quattordici...
Al rifiuto della lucciola di offrire la prestazione, opposto per il mancato pagamento in anticipo della stessa, l’uomo ha reagito strappando gli indumenti intimi della donna nel tentativo di usarle violenza senza il suo consenso. Una pantera dei militari al comando del capitano Luca Toti e del maresciallo capo Tommaso Canino, impegnata in un’operazione di pattugliamento della zona finalizzata al contrasto della prostituzione, ha notato la scena ed è intervenuta tempestivamente.
A finire in arresto con l’accusa di violenza sessuale A. L., 23enne incensurato di Boscoreale. Eseguiti i rilievi foto dattiloscopici, l’uomo è stato tradotto presso il carcere di Poggioreale.
Non conosce sosta la lotta dei militari dell’Arma al degrado dell’area adiacente il sito archeologico, terra di conquista per prostitute e viados che ad ogni ora del giorno e nei luoghi più insospettabili dell’asse via Mazzini-via Plinio cercano di adescare clienti. Alla fermata degli autobus, davanti all’ingresso di un noto supermercato, sulle panchine del lungo marciapiede che costeggia le mura della città antica, cercano di mischiarsi tra la gente comune.
Una settimana fa, in queste stesse zone, i carabinieri mariani hanno compiuto un giro di vite contro la prostituzione. Quattordici in tutto i fermati nell’arco di più interventi compresi tra l’11 e il 16 febbraio.
Dieci di questi, sia prostitute che clienti, sono stati denunciati per atti osceni in luogo pubblico. Gli “avventori”, in questo caso, sono tutti operai, sorpresi a consumare atti sessuali con le meretrici nelle proprie autovetture, parcheggiate in luoghi appartati a pochi metri dal sito archeologico.
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18 febbraio 2011 11:54 / Commenta
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