Dopo anni di proteste, polemiche, aste fallimentari e bandi di vendita andati deserti, tavoli provinciali e regionali mai concretizzati, corsi e ricorsi, uno risultato importante è stato raggiunto per il reimpiego degli ex lavoratori dell’azienda Metalfer.

L’amministrazione comunale è riuscita, dopo un tavolo di confronto durato dieci ore, a sottoscrivere un accordo con la Bennu Yachts Srl – società interessata all’acquisto dei capannoni di via Terragneta – che prevede l’integrazione di tutta la forza lavoro torrese nel nuovo cantiere nautico.

Mario Conte, assessore alle Attività Produttive del comune di Torre Annunziata, spiega la lunga trattativa e quali sono i prossimi obiettivi da raggiungere.

“Dopo cinque anni di attesa, finalmente buone nuove per i lavoratori ex Metalfer?

Direi proprio di si. Lo scorso venerdì, dopo mesi di lavoro, si è riusciti a chiudere un tavolo importantissimo che vede coinvolti proprio gli ex lavoratori della Metalfer. In una riunione fiume, propositiva e di confronto, un grande risultato è stato raggiunto nella stabilizzazione dei ben 83 operai espulsi dal ciclo produttivo dell’area industriale torrese, la cui vertenza durava ormai da cinque anni”.

Come si è arrivati a questo tavolo?
“Con un grande lavoro, molte volte tenuto riservato al fin di evitare turbative nei confronti della stessa trattativa. Il lavoro è partito la scorsa estate, quando la società sarda ha mostrato interesse per l’acquisizione delle aree dismesse dell’ex azienda di carpenteria meccanica. Nei mesi successivi si sono poi succeduti diversi incontri che hanno visto protagoniste le varie istituzioni coinvolte e, a vario titolo, in grado di dare supporto alla conclusione della trattativa”.

Cosa ha convinto gli imprenditori sardi a investire a Torre?
“L’amministrazione in tutto questo periodo ha cercato di evidenziare tutti i lati positivi di un investimento produttivo nell’area del Polo Nautico oplontino, specialmente per una società che ha nel suo piano industriale la produzione di natanti di alto livello”.

Quali erano i loro dubbi?
“Nella riunione decisiva, quella di venerdì scorso, che è durata dieci ore, si è partiti da posizioni diverse in quanto la società interessata all’acquisto dei capannoni di via Terragneta aveva manifestato la sua disponibilità ad assumere solo 40 lavoratori ex Metalfer, sugli 83 da reintegrare nel ciclo produttivo torrese e attualmente in mobilità. Ma il senso di responsabilità alla fine è prevalso e a termine di una estenuante trattativa siamo riusciti a strappare questo grande risultato”.

Cosa ha messo l’Ente oplontino sull’altro piatto della bilancia?
“Abbiamo messo in campo azioni di sburocratizzazione al fine di agevolare l’insediamento produttivo, nonché l’opera di tutte le sigle sindacali per trovare un punto d’incontro. Così, alla fine, abbiamo ottenuto la disponibilità della Bennu srl ad accettare quale condizione inderogabile l’assunzione contestuale all’atto d’acquisto di tutta la forza lavoro ex Metalfer ancora disponibile”.

Cosa ha prodotto questo tavolo?
“Concretamente ha prodotto l’impegno della Tess a definire entro il prossimo 31 gennaio un preliminare di vendita indispensabile e propedeutico all’acquisto dell’immobile e quindi alle assunzioni. La società stipulante, a conferma della volontà di mettere in campo il piano industriale, ha manifestato la sua intenzione di entrare in possesso quanto prima dei capannoni per concretizzare il progetto e iniziare la fase produttiva”.

Quali garanzie avete chiesto per evitare un fallimento a breve, così come molte altre aziende dell’area?
“La formalizzazione dell’acquisto già di per sé rappresenta e predispone un riconoscimento del piano industriale da parte degli enti preposti. Quest’amministrazione del resto ha sempre contrastato ogni forma di speculazione sul territorio a danno dei lavoratori”.

Fondamentale per le aziende del Polo è la tanto discussa vasca di alaggio comunale. A che punto sono i lavori?
“Tra le priorità dell’amministrazione per il rilancio del Polo Nautico, vi è proprio la realizzazione della vasca d’alaggio. Il Comune mette e metterà in campo tutte le azioni atte al compimento di quest’opera indispensabile che, pur essendo di competenza della Tess, al momento non è stata ancora realizzata”.

L’amministrazione è soddisfatta?
“Sicuramente l’obbiettivo raggiunto ci da soddisfazione rispetto ad un problema così sentito in un momento di crisi occupazionale e del mercato del lavoro. Tale soddisfazione coinvolge l’amministrazione tutta con la speranza che si possa attivare un effetto domino di rilancio dell’intera area Asi. Un riconoscimento va agli assessori regionali alle Attività Produttive, Sergio Vetrella, e al Lavoro e Formazione, Severino Nappi, che nei vari incontri avuti hanno riconosciuto anche la necessità di definire percorsi formativi e professionali da svolgere all’interno delle stesse attività produttive e quindi l’importanza più che mai di definire una formazione finalizzata a quello che sarà il successivo impiego nel ciclo produttivo formante”.

Al tavolo dello scorso venerdì hanno partecipato il sindaco Giosuè Starita, lo stesso assessore alle Attività produttive, Mario Conte, il presidente del consiglio comunale, Gioacchino Langella, il presidente della Tess Leopoldo Spedaliere, i rappresentanti di tutte le sigle sindacali CGIL, CISL, UIL, FIM-CISL, UILM e le RSU e per la società Bennu srl il presidente Arturo Oreste Maria Cesarano e il legale Massimo La Franca.

(Foto di Paolo Borrelli)

 
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