Nuovo crollo negli scavi, giù il muro della domus del Moralista

Un muro di 4 metri del giardino interno della Domus del Moralista è crollato al suolo. A far collassare la struttura, composta per lo più da tufo e calcare, sembra esser stata la pioggia insistente di queste ultime settimane. Un’altra ipotesi, non confermata, rimanderebbe al famigerato terrapieno già all’origine del crollo della Schola armaturarum, sita a 20 metri di distanza.

E’ in corso un sopralluogo dei tecnici della Soprintendenza, guidati dal direttore degli Scavi di Pompei, Antonio Varone. Le verifiche dovranno accertare se ci sono stati danni alle preziose iscrizioni conservate nella domus, ribattezzata del Moralista appunto per il tono moraleggiante delle asserzioni, del tipo “Allontana gli occhi languidi, il volto lascivo, dall’ altrui moglie: la tua bocca conservi il pudore” e “Evita i contrasti e rinvia i litigiosi litigi, se puoi. Altrimenti vattene a casa tua”.

La stessa domus era stata al centro di un piccolo giallo, pochi giorni dopo il crollo del 6 novembre. In quell’occasione la Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Napoli e Pompei si affrettò a smentire la notizia di danneggiamenti estesi anche alla casa del Moralista, sostenendo che a crollare era stata “una piccola parte della parete laterale della bottega del vasaio Zosimus, adiacente alla Domus del Moralista che non ha, invece, subito alcun danno”.
Nella versione ufficiale si comunicava che “il resto della parete della bottega è stata prontamente puntellata e messa in sicurezza, per evitare il totale collasso”.

Il tutto a meno di un mese dal tremendo crollo che ha ridotto in un cumulo di macere la storica schola armaturarum, un tempo sede del Collegium Juventutis Pompeianae, società di ginnastica e di sport dell’aristocrazia pompeiana. Un episodio che aveva scatenato una ridda di polemiche e feroci accuse alla gestione commissariale degli ultimi anni, fino alla definitiva richiesta di sfiducia nei confronti del Ministro per i beni e le Attività Culturali Sandro Bondi, la cui votazione è previsto per i primi di dicembre.

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