Zammarano SportLab in festa per la promozione in B1

L’ASD Zammarano SportLab di Foggia ha partecipato al campionato 2010-2011 di pallavolo maschile di Serie B2.
Intervistiamo Antonio Mazzilli, direttore generale della società.

Con 73 punti avete dominato il girone G, conquistando la promozione diretta in B1. Un risultato previsto alla vigilia?
Non è mai saggio dare per certo il risultato di una competizione lunga, complessa e influenzata da numerosi fattori, come può essere un campionato. Di certo, c’eravamo impegnati per allestire una squadra molto competitiva e il Presidente, l’ing. Arturo Zammarano, aveva messo il massimo impegno economico, oltre a cercare di infondere sin dall’inizio un clima di entusiasmo per raggiungere mete importanti. Il resto è venuto da sé, costruito giorno per giorno, con il sacrificio e il lavoro sul campo di tecnici e atleti ed il supporto di una società che riesce a creare un clima di unione e serenità.

Qual è stato il vostro punto di forza (attacco, battuta,ricezione, muro, difesa)?
Non vorrei cadere nei luoghi comuni, ma mi sembra di poter dire che un buon mix di tutte queste componenti sia stato la vera forza della squadra. L’attenzione per tutte le fasi del gioco ci ha permesso di affrontare con buoni risultati avversari dotati di caratteristiche diverse e di compensare i momenti di fisiologico calo in questo o quel fondamentale.

Il Direttore Generale Antonio Mazzilli e il Presidente Arturo Zammarano

E quello più debole?
Se vogliamo pensare ad un dato tecnico, forse il muro: in alcune fasi di gara avevamo difficoltà a prendere i tempi, ma poi i nostri ragazzi sono sempre riusciti ad adattarsi. Per il resto, c’è stato qualche “passaggio a vuoto” nella concentrazione: è difficile mantenerla sempre costante, soprattutto quando si diventa la “squadra da battere” e si rischia di rilassarsi quando il vantaggio sulle inseguitrici cresce.

Quale atleta ha caratterizzato positivamente questa stagione?
Anche qui rischio di diventare retorico, ma tutti sono stati importanti. Nelle fasi diverse, ciascuno è stato pronto a compensare i “cali” degli altri. Nominare un singolo giocatore, o anche più di uno, mi sembrerebbe ingiusto nei confronti degli altri: tutti hanno dato un contributo decisivo alla promozione in B1 e alla vittoria in Coppa Italia.

Nella pallavolo italiana, secondo lei, cosa rappresenta il campionato nazionale di B2?
Un importante punto di passaggio verso la pallavolo semi-professionistica. E’ il campionato in cui le società devono cambiare atteggiamento per cominciare a pensare a obiettivi più alti, ad un tipo di impegno più gravoso ma anche più ricco di soddisfazioni.

E la B1?
La B1 è l’ingresso in una pallavolo decisamente più professionale. Occorre essere molto ben strutturati, oltre che avere una squadra competitiva, per affrontare un campionato così difficile e, diciamolo pure, tanto più costoso delle categorie inferiori.

Il Presidente Arturo Zammarano e il capitano Federico Antonetti mostrano la Coppa Italia 2011 appena conquistata

Con la presenza di canali sportivi gratuiti, grazie alla diffusione del digitale terrestre, la pallavolo ha aumentato la sua visibilità, a vantaggio degli appassionati e degli sponsor. Ritiene che sia un fatto positivo?
I canali gratuiti specializzati sono molto importanti, per lo sport come per altri settori, come l’informazione e la cultura. Ma per ora, il digitale terrestre –almeno fino allo “switch-off obbligatorio- non ha guadagnato un numero di spettatori tale da poter competere con le “vecchie” trasmissioni in analogico delle emittenti locali e da rappresentare un “mercato” pubblicitario appetibile. Per ora è ancora questa la strada per raggiungere un maggior numero di appassionati e di sponsor, ma è chiaro che si deve essere pronti alle imminenti innovazioni tecnologiche delle Tv locali e nazionali.

La scomparsa dai canali “generalisti”, per contro, può essere negativa?
Non sono, chiaramente, un esperto nel settore ma, anche grazie al confronto con il nostro responsabile per la comunicazione –Loris Castriota Skanderbegh, giornalista da 20 anni che ha lavorato e ancora lavora in Tv, giornali ed uffici stampa- mi sembra più un vantaggio. I canali generalisti hanno mostrato una tendenza sempre più marcata a diminuire la presenza dello Sport nei palinsesti, limitandola solo agli eventi che potessero assicurare un forte ritorno in termini di audience e spot pubblicitari: in pratica, alcune partite di calcio, il Grand Prix di Formula Uno, il campionato di Moto GP e pochi grandi appuntamenti di tennis, atletica leggera. Con questa strategia, la pallavolo ed altre discipline hanno trovato sempre meno spazio ed in collocazioni “impossibili”. La scomparsa dei canali “generalisti”, o meglio, la graduale nascita di quelli specializzati, è la naturale “evoluzione” dell’emittenza privata. Solo i grandi network possono reggere il costo di una televisione generalista, mentre le Tv locali possono dare attenzione alle realtà sportive delle serie cadette con grandi vantaggi reciproci.

Punto per la Zammarano SportLab

In Campania, in considerazione delle criticità in cui versa il settore maschile in ambito nazionale e regionale, non sono previste limitazioni relative all’utilizzo di atleti OVER in serie C maschile 2011-2012. Come giudica la maggiore diffusione della pallavolo femminile? Lo ritiene un trend irreversibile?
Non conosco a fondo la realtà campana, ma credo si tratti del naturale portato della concorrenza di altri sport, che inducono i ragazzi a frequentare più volentieri discipline che potrebbero dare, in età adulta, denaro e fama. E’ chiaro che sotto questo profilo è il calcio a dare maggiori garanzie. Le ragazze sono meno attratte da questi aspetti, quindi si fanno guidare da altri fattori nella scelta, con la conseguenza che la pallavolo femminile vanti numeri più consistenti di quella maschile. Il trend potrebbe cambiare, nel senso di una diminuzione delle presenze nel settore femminile, se anche in questo prevarranno altre logiche.

Negli ultimi anni le regole di gioco hanno subito continue modifiche. Cosa ne pensa?
E’ chiaro che si è sempre restii ai cambiamenti, soprattutto quando intervengono in settori dalle caratteristiche consolidate. Le modifiche appaiono strane, fino a quando non ci si abitua. E’ chiaro però, che se gli alti dirigenti federali continuano ad essere “schiavi” delle esigenze di spettacolarizzazione e di contrazione dei tempi dettate dalla televisione, gli Sport verranno sempre più snaturati rispetto alle loro regole originali. Un processo a senso unico, perché, come dicevamo, la televisione, dopo aver imposto quelle modifiche per ospitare le gare nei palinsesti, ha dato sempre meno spazio a quegli sport che aveva cambiato. Meglio darsi una regola e fermare i cambiamenti, altrimenti si rischia di perdere quegli appassionati tifosi che man mano si trovano a vedere uno sport tutto diverso da quello che conoscevano.

Che tradizione ha la pallavolo a Foggia e che importanza ricopre rispetto ad altri sport di squadra, sia in campo maschile che in quello femminile?
La pallavolo a Foggia ha una grande tradizione, sia in campo femminile che maschile, con “punte” negli anni ’70 e ’80 ma anche buoni risultati negli anni recenti. Ha sempre tenuto il passo con il calcio, che anche da noi polarizza l’attenzione dei tifosi: assieme al basket ha contribuito a tenere sempre pieni i palazzetti cittadini dal sabato pomeriggio la domenica sera. Le istituzioni non sono mai state troppo attente alle esigenze di basket e volley, preferendo concentrarsi su quelle del calcio che assicurano maggior consenso da parte dei cittadini –e, quindi, dell’elettorato. Stiamo cercando di far cambiare questa visione ristretta dello Sport e abbiamo avuto riscontri positivi da parte di alcuni amministratori e politici sensibili nei confronti del valore dello Sport come fattore di miglioramento della qualità della vita sociale. Gli interlocutori sono ancora pochi, per la verità, ma è un buon inizio e proseguiremo su questa strada.

La società in quale occasione diventa protagonista anche di attività sociali e culturali?
Cerchiamo di essere sempre protagonisti in tal senso. Le iniziative cui teniamo particolarmente sono la collaborazione frequente con la sezione Telethon di Capitanata e gli appuntamenti che coinvolgono i bambini, per sensibilizzarli ai valori dello Sport. Lo stesso progetto Sportlab intende offrire alle giovani generazioni foggiane un punto di riferimento, una “famiglia sportiva” in cui crescere in modo sano sia dal punto di vista fisico che da quello morale e psicologico. Il nostro presidente, l’ing. Arturo Zammarano, poi, sponsorizza altre iniziative sociali e culturali e quindi la società è sempre in prima linea, in questi settori.

Il 2011 è un anno da incorniciare per la Zammarano SportLab

Come vi state preparando per disputare la più impegnativa B1?
Abbiamo da poco concluso la “campagna acquisti” e, mantenendo l’ossatura della squadra che lo scorso anno ha vinto tutto, abbiamo inserito alcuni atleti che riteniamo davvero forti ma soprattutto ben motivati ed in linea con il clima di amicizia e serenità che regna nel nostro gruppo. Contemporaneamente, abbiamo strutturato meglio lo staff societario per avere un assetto più adeguato ad affrontare un campionato complesso come quello di B1.

Con quali ambizioni lo affronterete?
Per le ambizioni, è prematuro parlarne: non pensiamo a piazzamenti precisi; piuttosto a fare un buon campionato per capire a fondo quali sono le nostre potenzialità a questi livelli.

L’attuale difficile congiuntura economica condiziona la realizzazione dei programmi di una società di pallavolo?
Li condiziona e in modo determinante. Tutti gli Sport, oggi, anche nei campionati minori, sono fortemente influenzati dal dato economico. Diversamente dal passato, ogni aspetto della gestione comporta spese, per cui gli obiettivi che ci si pone sono condizionati dalla disponibilità di denaro. E’ chiaro che, in questo modo, le società che operano in tessuti economicamente floridi sono favorite, rispetto a quelle di zone meno ricche. Per fortuna, esistono imprenditori illuminati –e il nostro Presidente è uno di questi- che credono nello Sport, nei suoi valori e nella sua importanza sociale, e investono generosamente, ripagati dal ritorno di immagine, certo, ma anche, come dice l’ing. Arturo Zammarano, “dal sorriso di tutti quei bambini felici di poter soddisfare la propria passione per il gioco.

 
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