Renato Longega, premiato come miglior allenatore della Serie A di calcio femminile

L’ASD CF Verona Bardolino ha concluso il campionato 2011-2012 di calcio femminile di serie A al secondo posto con 64 punti.

Risponde alle domande di Comuni-Italiani.it Renato Longega, allenatore della società di Verona.

Un secondo posto che soddisfa gli obiettivi di inizio stagione?
Sì, ci soddisfa pienamente poiché, oltre alla Torres, c’erano altri club come Tavagnacco e Brescia che potevano contare su organici sicuramente superiori al nostro.

I verdetti del campionato rispecchiano i suoi pronostici di inizio campionato?
Nelle nostre speranze sì, anche se come detto prima altre squadre sulla carta ci erano superiori.

La Torres ha vinto il terzo scudetto consecutivo come il Bardolino Verona dal 2007 al 2009. Come fare per interrompere questa serie positiva?
Già quest’anno il divario fra la Torres e le altre pretendenti è notevolmente diminuito, credo e spero che il prossimo anno noi ed altre squadre possiamo rappresentare delle forti antagoniste.

Quali sono stati i punti di forza della rosa?
La compattezza della squadra nel suo complesso, anche se la sicurezza dietro e la qualità del nostro attacco hanno fatto la differenza, anche se siamo stati penalizzati da alcuni gravi infortuni.

Come vi state muovendo per rimanere ai vertici del calcio in rosa, e magari per essere più competitivi anche in Europa?
Stiamo operando con oculatezza per dare maggiore esperienza ad una rosa ancora piuttosto giovane, e nello stesso tempo allungare la rosa a disposizione per competere sui tre fronti (Champions League, campionato e Coppa Italia.)

Bardolino Verona in ... campo

A conclusione del campionato una breve e aggiornata fotografia del calcio femminile italiano.
E’ stato un campionato avvincente per la lotta di vertice dove quattro formazioni se la sono giocata quasi alla pari. Per una crescita del nostro campionato sarà necessario maggiore equilibrio anche nei confronti delle altre compagini.

E in ambito internazionale?
C’è molto da lavorare per arrivare al livello qualitativo delle migliori nazioni d’Europa. Servono investimenti da parte della Federazione soprattutto nella promozione in un settore che nel resto del mondo è in continua e rapida espansione.

A suo giudizio, si può fare di più per tutelare la salute degli sportivi e, in particolare, delle calciatrici dalle più piccole a quelle impegnate, nel vostro caso, in serie A?
Noi siamo sempre stati attenti a queste problematiche, ad esempio mettendo a disposizione un defibrillatore in occasione di allenamenti e gare, oltre a medico ed ambulanza. In generale in Italia siamo piuttosto avanti rispetto ad altre nazioni europee, anche se si può sempre migliorare, e soprattutto bisognerebbe estendere anche alle categorie inferiori e al settore giovanile le stesse attenzioni che si prestano per le categorie più in vista.

 
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