Fortapasc infiamma gli animi della politica torrese. Visione collettiva proposta dal Partito Democratico per superare la paura di quegli anni.

Fortapasc, il film di Marco Risi che racconta la triste storia del giovane giornalista del Mattino Giancarlo Siani ucciso in un agguato dalla camorra per aver osato raccontare le collusioni tra politica e malaffare, in onda lunedì 5 settembre su Rai Uno in prima serata, infiamma le polemiche, tra l’altro mai “andate in vacanza”, tra la classe politica oplontina.

Il primo cittadino Giosuè Starita, dopo averlo annunciato in consiglio comunale, ha scritto nei giorni scorsi una lettera ai vertici delle Tv pubblica per palesare il suo malessere circa la messa in onda di un film che, a suo dire, infangherebbe la città e oscurerebbe il riscatto sociale e civile messo in atto negli ultimi anni. Al contempo, ha chiesto di mandare in onda uno speciale dopo il film per raccontare la città com’è oggi e evidenziare il duro lavoro degli ultimi anni di magistratura, forze dell’ordine e Stato per combattere la criminalità diffusa.

Un gesto, a parere dei più, inutile e fuori luogo dato che nelle pagine della storia di Torre Annunziata, anche se quelle più tristi, c’è incancellabile la storia del giornalista ventiseienne freddato sotto la sua abitazione mentre rientrava a casa. Una storia che non può essere censurata né tantomeno dimenticata.

“Posso immaginare che fare il sindaco in una realtà come quella non sia semplicissimo. Ma pare assurdo prendersela con un film che andrebbe invece proiettato nelle scuole per far capire che possono esistere comportamenti differenti”- ha commentato il regista dalle pagine on line di Repubblica.

“Del giorno della proiezione ricordo un applauso molto emozionante, l’applauso più bello. Mi sembrava che i cittadini di Torre avessero voglia di lanciare un messaggio: noi ci siamo,  la parte buona c’è, cambiamo questa città. Ma non bisogna aver paura del passato” è il commento invece di Risi riportato da MetropolisWeb.

E mentre la popolazione oplontina si interroga se questo sia realmente un problema così grande tanto da riempire le pagine dei quotidiani da giorni e tacere su altri che danno un’immagine della città mortificata, una singolare iniziativa è stata organizzata dal partito d’opposizione.

Nella sede del Partito Democratico di corso Vittorio Emanuele, proprio lunedì sera, il maxi schermo sarà sintonizzato su Rai Uno per guardare tutti insieme la storia di un giovane che non si voleva arrendere al costume del malaffare “perchè la solitudine e la paura di quegli anni venga superata e sconfitta con un odierno slancio collettivo”.

 
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