Nella “Notte dei Musei”, il patrimonio degli scavi di Oplonti ha ottenuto il riconoscimento che meritava da sempre. Le stanze della Villa di Poppea sono state viste, in poche ore, da circa millecinquecento visitatori che, ammaliati – è il caso di dire – dalle spiegazioni dei soci della sezione oplontina dell’Archeoclub – Mario Prosperi, hanno animato un sito che da troppo tempo chiede di essere rivalutato e rilanciato.

Credo di non aver mai visto quella fila alla biglietteria, quei folti gruppi di visitatori che sulla rampa di accesso attendevano di entrare nella villa, tante persone scalpitanti per scoprire i segreti di uno dei meravigliosi gioielli oplontini.

La meraviglia c’era anche sul volto sul direttore Fergola che, intrattenendosi con i giornalisti, ha espresso viva soddisfazione per il successo dell’iniziativa, augurandosi che l’apertura in notturna del sito possa ripetersi con cadenze regolari.

Credo che tale successo sia dovuto non solo al fascino imperante dell’atmosfera notturna, alla musica che accompagnava i visitatori nel loro percorso guidato, ma anche ad una sinergia tra vari enti che ha tranquillizzato i visitatori e li ha spinti a non rinunciare ad un’opportunità simile.

Davanti all’ingresso, infatti, a tutelare i visitatori non c’erano soltanto alcune pattuglie delle Forze dell’Ordine, ma anche i volontari della Protezione Civile, pronti ad intervenire in caso di bisogno, ma anche a dare informazioni di varia natura a chi si rivolgeva a loro.

In verità, penso che abbia contribuito alla riuscita della meravigliosa notte di Oplonti, anche la disponibilità di un’area privata in via Sepolcri, dove lasciare le auto in sosta. Vista la indisponibilità del parcheggio del vicino Spolettificio – in altre occasioni messo a disposizione dei turisti, ma ora a quanto pare trasformato in un deposito di auto dismesse delle forze dell’ordine – sarebbe stata cosa molto ardua trovare uno spazio nelle vicinanze dove lasciare l’auto in sosta. Invece, dando la possibilità ai visitatori di parcheggiare poco distante, chi era scettico se visitare o no gli scavi ha optato per cogliere al volo l’occasione.

Prima che fossero resi noti i dati ufficiali dalla Soprintendenza sull’affluenza, la sera prima, tornando al parcheggio, mi ero già accorta che l’iniziativa era andata a gonfie vele proprio dal fatto che questo era stracolmo e che, nonostante la tarda ora, la gente continuava ad andare alla villa.

Per una sera soltanto, ho visto quello che una torrese vorrebbe vedere ogni giorno: tanta gente stupirsi davanti alle meraviglie che, nonostante tutto, la città offre!

 
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Commenti (1)


  1. Paola, sono stata ad Oplonti alcuni giorni fa e sono rimasta sbalordita dinanzi a tanta bellezza! L’avevo visitata molti e molti anni addietro ma lo stato di degrado in cui giaceva lasciò in me tanta delusione. Ho accolto con gioia l’impegno preso ed attuato per la rivalutazione del sito; non ci sono solo Pompei ed Ercolano, bisognerebbe che questo si propagandasse di più. Io lo faccio.

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