Non conosce sosta l’azione di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti sostenuta dalla polizia di Pompei. L’ultimo risultato è arrivato venerdì scorso con l’arresto di una 33enne, A. B. residente a Scafati, ma di origine brindisina.
La donna, di professione casalinga, aveva messo su un piccolo “drug shop” nella propria abitazione, mascherando l’attività di spaccio con le faccende quotidiane di una normale massaia. Ciò ha reso più difficoltose le indagini degli agenti del commissariato di via Sacra, diretto dal vicequestore aggiunto Antonio Cristiano.

Tuttavia l’attività investigativa ha dato subito riscontri positivi, spingendo gli agenti mariani ad entrare in azione. Dopo aver atteso la donna davanti alla sua abitazione, l’hanno pedinata mentre la stessa si dirigeva con la propria auto verso il centro di Scafati. A un certo punto i poliziotti le hanno intimato l’alt e dopo averla fatta scendere hanno iniziato a perquisire la vettura da cima a fondo.

Qui, dentro un borsello di colore viola e grigio sono stati rinvenuti 14 involucri di plastica contenenti marijuana; un altro sacchetto contenente la medesima sostanza è stato scoperto all’interno del vano altoparlante. Il resto era nascosto nella borsa della donna: cinque involucri di sostanza stupefacente. In totale sono 33grammi di marijuana sequestrati dai poliziotti.
Per la 33nne A.B., già nota per precedenti di polizia, sono scattate le manette e il trasferimento immediato alla Casa Circondariale di Fuorni.

Soltanto due giorni prima gli agenti mariani avevano tratto in arresto due coniugi, sempre di Scafati, che gestivano nella propria abitazione un’attività di spaccio di cocaina.
L’utilizzo della propria abitazione per spacciare sostanze stupefacenti è un fenomeno purtroppo in forte ascesa nel tessuto sociale generale e in particolare in quello dell’hinterland vesuviano, da un lato alimentato dalle stesse organizzazioni criminali che reclutano persone insospettabili nel tentativo di sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine; dall’altro prodotto, in determinate aree, dalla perdita di potere delle cosche locali.

 
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