Ancora ferma la raccolta. Nessun segno di miglioramento sul fronte dell’emergenza rifiuti in città.

Nonostante l’impegno del Governo a cancellare dal decreto legge l’apertura di cava Vitiello, continua il blocco per gli autocompattatori provenienti dai 18 comuni della zona rossa.  E la situazione si aggrava di ora in ora.

Nei comuni vesuviani si registrano roghi di rifiuti un po’ ovunque e iniziano a scendere in strada per protestare anche gli abitanti a nord di Napoli per scongiurare la riapertura di discariche ormai chiuse e sature.

Intanto, rimangono per le strade cittadine cumuli di spazzatura maleodoranti anche se, nel frattempo, si cercano affannosamente siti di stoccaggio alternativi per scongiurare rischi igienico sanitari.

I comitati antidiscariche continuano a presidiare l’accesso alla cava Sari e a nulla sono valse le rassicurazioni dei politici. Ormai la diffidenza regna sovrana così come la paura che le promesse non vengano mantenute. Il grido unanime è: “Qui non si sversa più nulla!”

A Torre Annunziata, dopo le abbondanti piogge cadute la notte scorsa, in alcune strade la situazione è al limite del collasso. L’acqua ha contribuito a spargere un po’ ovunque sacchetti e rifiuti malamente riposti nelle sedi opportune e la puzza in alcuni punti è divenuta insopportabile.

“La città oplontina dovrebbe sversare in un sito di Battipaglia, ma la situazione resta grave e tutto è fermo in attesa di buone nuove da Napoli” spiega l’assessore preposto Vincenzo Ascione.

Infatti, è previsto in tarda serata un vertice in Prefettura con i delegati amministrativi dei comuni interessati da questa ennesima emergenza rifiuti. Al vaglio, soluzioni tampone in attesa che dal fronte Sari arrivino notizie confortanti che rassicurino gli operatori per il passaggio degli autocompattatori.

 
© Riproduzione Riservata
 

Nessun commento

Lascia un Commento